Pumpkin and Candles

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Day 1-2: pumpkin and candlesProtagonista: Andromeda De AngelisScheda di riferimento: Summer FeelingsGenere: one-shot, slice of life

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Day 1-2: pumpkin and candles
Protagonista: Andromeda De Angelis
Scheda di riferimento: Summer Feelings
Genere: one-shot, slice of life

Day 1-2: pumpkin and candlesProtagonista: Andromeda De AngelisScheda di riferimento: Summer FeelingsGenere: one-shot, slice of life

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Era una domenica mattina e fuori dalla finestra si poteva intravedere una pioggerellina lieve che ricopriva i tetti delle case di Roma. Un cielo uggioso era tipico del mese di ottobre, ma questo ad Andromeda non importava perché è esattamente l'aspetto che più ama della stagione autunnale. Non doveva neanche trovare una scusa per rimanere in casa.

La giovane ragazza si mise ad osservare la creaturina davanti a lei. Ciocche scompigliate di capelli biondi le incorniciavano il viso paffutello e due gemme smeraldine parivano assonnate. Quei capelli gli aveva ereditati dal padre, un essere spregevole che vorrebbe solo dimenticare. Ma tempo al tempo.
La bimba stava immergendo un biscotto al limone nel latte caldo, lasciando dei piccoli spruzzi sul tavolo non più immacolato.
Quei biscotti erano la specialità di nonna Arianna e ne aveva regalato un pacco apposta per le due giovani.

Era una mattinata del tutto normale e tranquilla e le dolci note della pioggia accompagnavano bene il tutto.
Ma la quiete durò poco, quando la porta si aprì violentemente facendo perdere un battito alle povere malcapitate.

<Dov'è la mia nipote preferita?> chiese una figura slanciata con in mano una zucca enorme e nell'altra una busta con all'interno quelle che sembravano delle candele.

Angelica. Una parola per descriverla: tornado. Travolgeva tutto e tutti e se entrava a far parte della vostra vita, state pur certi che non l'avreste dimenticata facilmente.
Non riusciva mai a stare ferma e doveva mettere bocca su tutto. Sembrava che la sua vita scorresse più velocemente degli altri tanto si muoveva freneticamente. E ovviamente la contraddistingueva la grazia di un elefante col tutù.
Ah Angelica. Come l'ho conosciuta, vi chiederete? Ho avuto la sfortuna, o fortuna, dipende dai punti di vista, di averla come sorella minore. Già, una vera disgrazia.

<Tia!> la piccola Aurora si mise in piedi e corse ad abbracciare la zietta. Aveva iniziato da poco a mettere insieme dei suoni che assomigliavano a parole, ma aveva ancora una lunga strada davanti a sé. In fondo cosa ci si può aspettare da una bambina di un anno?

<Cosa ci fai qui sorellina? E perché mi hai quasi distrutto la porta di casa?> in quel momento Andromeda De Angelis si stava schiaffeggiando mentalmente per aver dato una copia delle chiavi a sua sorella.

<È ottobre e c'è una tradizione che non possiamo assolutamente saltare! Ti ricordi di come ci divertivamo ad intagliare le zucche da bambine? Non dirmi che sei diventata troppo vecchia anche per questo.>
Angelica aveva vent'anni, ma aveva ancora uno spirito bambinesco dentro di lei. Lo stesso non si poteva dire di Andromeda, una vecchietta nel corpo di una ventiduenne.

La sorella maggiore sbuffò, sebbene ricordava con chiarezza i pomeriggi passati insieme alla madre e la sorella ad intagliare facce orripilanti su delle zucche. Era una tradizione di famiglia e non poteva ignorare gli occhi scintillanti di sua figlia Aurora davanti a quella zucca arancione.

<E va bene. Ma se mi distruggi la cucina ti uccido a mani nude.> la più piccola delle due fece un urletto elettrizzato, prendendo in braccio la nipote riempiendola di baci.
Sarebbe stata una lunga giornata.

...

Dopo due ore di lavori si ritrovarono con una zucca dal sorriso frastagliato e due occhi tondi. Non era così terrificante come si aspettavano, quello che incuteva più timore era l'aspetto della cucina e delle ragazze.
La polpa di zucca era sparsa ovunque e le tre ragazze avevano le mani imbrattate di succo. Sembrava una scena del crimine. E l'assassino perfetto sarebbe stata Angelica con il coltello affilato che teneva fra le mani.

Nonostante questo sui volti delle fanciulle vi erano tre sorrisi splendenti. Aurora continuava ad imitare la smorfia della zucca, lasciandosi andare ad un risolino contagioso.

<Bene, adesso che è pronta possiamo accenderla.> esclamò Andromeda. Le duoleva ammetterlo ma si era divertita come non faceva da tanto tempo. Era questo l'effetto di Angelica, sapeva portare il sorriso a tutti e la sorella ne era molto grata.

Presero una candela e aiutandosi con un fiammifero la accesero. La fiammella danzava lentamente in una sfumatura giallognola. Aurora si avvicinò interessata, sembrava quasi ipnotizzata dalla fiamma all'apparenza innocua. Non aveva mai visto il fuoco prima d'ora, non da così vicino almeno.

<Attenta Aurora, il fuoco brucia.> intimò la madre con tono apprensivo.
<Oco.> ripeté la bambina.

Riposero la candela dentro la zucca, rendendola molto più suggestiva da illuminata. Aurora era ancora affascinata dalla fiammella, tanto da non accorgersi della figura dietro di lei.

<Bu!> la bambina cacciò un urlo stridulo e corse a nascondersi dalla madre, mentre la zia si mise a ridere fragorosamente. Andromeda le lanciò uno sguardo fulminante.

<Sei sempre la solita. Lo sai che si spaventa facilmente.> si lamentò la madre, accarezzando dolcemente la nuca della figlia.

La mattinata terminò fra risate ed urletti, finendo per guardare tutti insieme i film di Tim Burton, riscaldati dal calore della coperta di pile.
Una giornata normale nella famiglia De Angelis, che ha portato un po' di felicità nel cuore sanguinante di Andromeda.

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Questa è la prima os con protagonista Andromeda e sua figlia Aurora.
Onestamente Andromeda è il mio oc preferito fin'ora, la adoro troppo.

Sono soddisfatta di questa os? Sì, anche se è molto semplice. Anche se per il genere slice of life penso ci possa stare.

Mi dispiace che sia così corta, proverò a farne di più lunghe.
Spero vi piaccia e vi prego di essere clementi perché non scrivo da molto tempo e non ho ancora trovato il mio stile. So che dovrei migliorare. Ma questo d'altronde è un allenamento.

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𝐏𝐢𝐬𝐭𝐚𝐜𝐡𝐢𝐨 | aesthetic and ocWhere stories live. Discover now