Capitolo trentatreesimo *Blaire*

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Boyd mi sollevò in aria, volteggiò tenendomi sollevata e poi mi rimise a terra, lasciando che concludessi da sola i movimenti finali della nostra coreografia.

Era già buio fuori dalle finestre della grande sala prove, ma ormai tardare fino alla chiusura dell'accademia era diventata un'abitudine per me e Boyd.

Lavoravamo duramente per la competizione, più duramente di come mi ricordassi di aver mai fatto in tutta la mia vita, ma eravamo entrambi abbastanza fiduciosi sulle nostre possibilità di vittoria.

A volte mi sentivo una bambina mentre fantasticavo sul futuro: mi immaginavo alla Juilliard school, la scuola di danza dei miei sogni, a lavorare con i personaggi che avevo ammirato per tutta la mia vita, a provare i passi nei grandi teatri, a dedicare la vita alla mia più grande passione.

Immaginavo me e Boyd a viaggiare insieme in emozionanti turnèe in giro per il mondo, primi ballerini di spettacoli di fama internazionale.

Come per riportarmi alla realtà, Boyd si avviò al lettore dvd e spense la nostra traccia musicale, tornando verso di me con un sorriso.

"Abbiamo finito per oggi, capo?" mi chiese, venendo ad avvolgermi le braccia in vita.

"Si, direi che possiamo dichiarare ufficialmente concluso l'allenamento"

"Gesù, pensavo non sarebbe mai giunto questo momento!" scherzò lui ed io alzai gli occhi al cielo.

"Smettila, mi fai sembrare una tiranna!" risi, spingendolo sui pettorali sodi.

"Sei la mia tiranna preferita"

Si chinò a baciarmi a stampo e mi fece l'occhiolino, facendomi ridere di nuovo.

"Anche l'unica, spero!" 

"L'unica e la sola, amore. Cambiati pure con calma, io ti aspetto in macchina e quando sei pronta raggiungiamo gli altri al Blue Grey"

Quella sera avevamo appuntamento con tutto il nostro gruppo di amici al locale dove lavorava Selina, il Blue Grey, per festeggiare insieme la nostra ultima sera prima della competizione.

Annuii verso il mio ragazzo e gli lanciai un ultimo sguardo prima che uscisse dalla palestra, poi mi diressi verso gli spogliatoi.

Una volta dentro, mi tolsi in fretta il body e mi buttai sotto la doccia, lasciando che l'acqua calda scorresse sui miei muscoli doloranti e contratti. Risciacquata dal sapone, afferrai il mio asciugamano e uscii dal piatto della doccia.

Infilai il top celeste e i jeans scuri che mi ero portata e mi diedi una leggera passata di trucco.

Per una sera volevo curare un po' di più il mio aspetto ed essere carina, perché ero felice di uscire con i miei amici: da quando io e Boyd eravamo tornati insieme, ci eravamo molto uniti come gruppo. 

Decisi di raccogliere i capelli in una coda alta, poi uscii dallo spogliatoio.

Stavo percorrendo il corridoio diretta verso il parcheggio, quando di colpo una musichetta bizzarra iniziò ad aleggiare intorno a me, rompendo il silenzio che avvolgeva tutta l'accademia.

A dirla tutta, la faccenda era parecchio inquietante: ero sola in un'enorme accademia buia e la musica in sottofondo trasmetteva un'atmosfera degna da film dell'orrore.

Mi immaginavo già squartata e nascosta in un sacco dell'immondizia, quando vidi che la melodia proveniva da un'aula vuota, con solo una sedia al centro.

Incuriosita entrai nella stanza e vidi che sul muro era proiettato uno sfondo nero con la scritta: 

'Per Blaire. Siediti e guarda'

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