34- Moriconi, che hai combinato?

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"Il mio frigo non è così..'' Aveva posato i cornetti sulla penisola della cucina e intanto stava preparando i due caffe, ci avevo provato molte volte ma ormai mi ero arreso, non riusciva proprio a stare ferma, così avevo iniziato ad aiutarla per permettergli di fare meno cose possibili, ma anche in quel modo mi resi conto che mentre io stavo facendo una cosa, lei ne stava facendo sette contemporanemante. Come in quel momento, che io ancora ero mezzo addormentato, e lei mentre mi porgeva il caffe caldo, zuccherato come piaceva a me, era anche riuscita a non farmi finire di parlare, aprendo il frigo dimostrandomi realmente quanto in realtà il mio frigo fosse vuoto, dato che conteneva soltanto tre birre, una busta di prosciutto e una bottiglia d'acqua, per di più finita.

''Andiamo a fare spesa insieme?" Una delle cosa che Sara amava fare era proprio la spesa, ma farla insieme era una delle cose più divertenti che potessero esistere, era uno di quei momenti soli nostri che nessuno poteva rovinarci. Lei sempre in contrasto con se stessa, perennemente a dieta ma sempre con la scusa pronta quando la beccavo a mangiare dolci in piena notte. Lei che riempiva il carrello di cibi biologi che in fondo non piacevano nemmeno a lei e io che ogni tanto cercavo di infilarci qualche schifezza di nascosto, ma con scarsi risultati dato che mi beccava sempre e non mi urlava contro solo perchè eravamo in un posto pubblico e in mezzo ad altra gente, ma alla fine cedeva anche lei quando si trattava di dolci e sopratutto di alcolici, una cosa su cui andavamo sempre d'accordo era proprio il fatto che a casa nostra non dovesse mai mancare qualche bottiglia di vino o birra, come in quel momento. E poi c'erano le lotte alla cassa, lei che voleva pagare ogni volta e io che non volevo mai lasciarglielo fare, con consecutivo cazziatone perchè sosteneva che non gli importava del lavoro che facevo ma non voleva fare la mantenuta sulle mie spalle, anche se probabilmente non si sarebbe mai messa in testa che non stava facendo la mantenuta ma che eravamo una coppia e in quanto tale non importava da dove venivano i soldi. Dato che si occupava lei delle bollette poichè io non ci avevo mai capito nulla e  si ostinava ogni volta a pagare tutto lei, anche di nascosto, il minimo che potevo fare era quello di pagare la spesa e portarla a cena qualche volta. A Sara, la vita non le aveva mai regalato nulla, anzi le aveva tolto tutto, sapevo quanti sacrifici aveva fatto per guadagnare quei soldi ed era giusto che si togliesse qualche sfizio, dato che io invece li guadagnavano facendo la cosa che amavo più fare.

"Per forza, se ti ci mando da solo mi torni soltanto con casse di birra e vino" Fare la spesa da solo invece era una delle cose più complicate che potessi fare, tanto che da quando Sara se ne era andata quando mi trovavo a fare una spesa più sostanziosa chiedevo sempre aiuto a mia mamma. Persino quando convivevo con Chiara mi trovavo in difficoltà, dato che lei passava le giornate sul divano e non era in grado nemmeno di fare una lavatrice, tutto l'opposto di Sara, ancora non ho ben chiaro che cosa mi abbia attratto di lei. Puntualmente, quando la mia donna mi mandava al supermercato a comprare qualcosa, nonostante il foglietto scritto, tornavo con tutto tranne con ciò che realmente serviva, come l'ultima volta che accadde ciò, anni prima. Ricordo ancora le parole di Sara, ''Niccolò perchè ogni santa volta torni con mezzo supermercato tranne con quello che ti ho chiesto?'', lei ci provava davvero ad incazzarsi ma poi io sorridevo e lei, sapendo che non lo facevo apposta, non riusciva a non  sorridere anche lei, anche se, devo ammettere che il pensiero di farlo apposta per vedere ancora una volta quel meraviglioso sorriso che le si  dipingeva in volto, a volte, mi era balenato in testa, sopratutto nell'ultimo periodo, quando ci erano stati tolti quei sorrisi.

Ovviamente Sara mi conosceva fin troppo bene ed era per questo che si era presentata a casa con cinque cornetti, anche se lei avrebbe fatto uno sforzo immane a finirne uno, sapevo che non amava per niente mangiare a colazione, dato che poi avrebbe avuto acidità di stomaco tutto il giorno, anche se quel giorno non correva più di tanto il rischio dato che era sveglia già da qualche ora. Il mio telefono segnò l'arrivo di una notifica rompendo quel senso di pace che si era creato, non ci misi molto a capire che era il mio manager e che aveva bisogno di una risposta in relazione a quell'argomento di cui stavamo parlando molto negli ultimi giorni, eppure il passo più difficile era quello di convincere Sara.

Te dimmi dove sei, mi faccio tutta Roma a piedi. - UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora