1- Ne abbiamo parlato tanto, mamma.

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"Amore, sei pronto?" Lo sentì sbuffare mentre scendeva le scale con la valigia in mano.

"Sisi ho fatto. Non capisco perché dobbiamo andarci per forza" io alzai gli occhi al cielo stremata dalle sue continue lamentele, ogni volta che gli proponevo di fare qualcosa.

"Marco, perché è il matrimonio della mia migliore amica" il mio ragazzo non amava molto l'idea che tornassi a Roma, sopratutto dopo 4 anni di assenza quasi totale, se non un paio di giorni ogni tanto per andare a trovare Gaia con i due bambini e Priscilla, proprio quest'ultima infatti, dopo 11 anni di relazione e alla soglia dei 30 anni, aveva deciso di sposarsi con Gabriele.

E infatti così era, quattro anni fa avevo deciso di lasciare tutto e trasferirmi a Milano, non che in quel periodo mi era rimasto molto.
Gli anni passavano e io incontrai Marco, mi innamorai perdutamente di lui tanto che andammo a convivere quasi subito.
Ma dopo tre anni, avevo come l'impressione che le cose non fossero più quelle di prima.
Intanto anche a Roma il tempo scorreva e gli anni passavano, Gaia era rimasta incinta un paio di anni fa di due gemelli avuti da Adriano, e nonostante gli anni era sempre più felice con lui. Priscilla aveva da poco scoperto la sua prima gravidanza che desiderava da tanto tempo e aveva deciso così di sposarsi con Gabriele.
E dentro di me sentivo, che quello era il momento giusto per tornare a Roma.

"E perché ho intenzione di accettare il trasferimento" ero riuscita a laurearmi con pieni voti all'università e fortunatamente a trovare subito lavoro come neuropsichiatra infantile al San Raffaele di Milano. Era proprio lì che avevo conosciuto Marco, essendo lui un chirurgo pediatrico. Ultimamente però l'ospedale aveva richiesto il mio trasferimento e le opzioni erano soltanto due, Parigi o Roma.

"Cosa? Non avevamo detto che avremmo deciso insieme?" Lui mi guardó in attesa di risposta. Sapevo che non accettava molto l'idea che me ne andassi da Milano, a maggior ragione se la meta finale era Roma.

"Si Marco, ma l'altra opzione era Parigi" dissi uscendo di casa per poi salire sul taxi, che ci avrebbe portato al l'aereo porto.
Marco non disse più nulla per ore intere, soltanto nel momento in cui salimmo sull'aereo riprese il discorso.

"L'altra opzione era quella di restare qua e cercare altro" lui non riusciva nemmeno a guardarmi in faccia, capì subito quanto fosse infastidito dalla cosa.

"Lo sai benissimo come funzionano queste cose, o cogli l'occasione o perdi tutto. E non ho nessuna intenzione di perdere tutto, che a te piaccia o no" dissi sbuffando anche io mentre mi sistemai comodamente sul sedile dell'aereo in attesa che decollasse. Marco sapeva bene quanto fosse importante il lavoro che facevamo e quanto fosse difficile entrare in quel campo, non dovevi soltanto trovate un posto di lavoro, dovevi guadagnarti la fiducia delle persone con cui lavoravi e sopratutto la fiducia dei tuoi pazienti, che si affidavano completamente a te per i loro problemi più grandi. Chiusi gli occhi per provare a dormire un po' ma fui richiamata dalla voce del mio ragazzo.

"Torni per lui?" Io spalancai gli occhi sentendo la sua domanda e deglutì a fatica. Sapevo benissimo a chi si riferisse per "lui", sapevo quanto potesse essere geloso e allo stesso tempo insensibile su quel tipo di argomento.
Io mi voltai verso di lui non credendo che potesse essere arrivato a pensare a tanto.

"No, torno per me stessa. Non lo vedo e non lo sento dal giorno che sono partita per Milano"
Lui, quello che era stato l'amore più grande della mia vita e che probabilmente sempre lo sarà.
Era bastato un niente per far crollare tutto ciò che, con tanta fatica e dedizione, avevamo costruito in otto anni di relazione.
Ma stavolta no, stavolta non ce l'avevamo fatta. Stavolta era stato proprio quell'amore, che pensavamo bastasse sempre, a distruggerci.

Con una lacrima che scivolava lungo il mio viso, in ricordo di tutto ciò che avevo vissuto, mi addormentai su quel sedile scomodo, mentre l'aereo viaggiava nei cieli verso la città dove ero nata e cresciuta, quella città che tanto mi aveva dato ma altrettanto mi aveva tolto.

Te dimmi dove sei, mi faccio tutta Roma a piedi. - UltimoWhere stories live. Discover now