Capitolo 1

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Una volta che ho finito di scrivere segno la data, l'ora e chiudo, quando sono giù di morale lo faccio sempre e ogni volta  scrivo anche delle emozioni e cosa significano per me non so perché, ma mi rilassa molto. 

E' sempre stato uno sfogo, lo faccio sin dall'età di 10 anni quando qualcosa non andava o avevo una novità non andavo dai miei, non mi confidavo con un'amica no, mi confidavo con il mio diario e mentre quella penna segnava tutto su quelle pagine bianche io o piangevo o sorridevo a seconda di ciò che sentivo: dolore, felicità, rabbia, malinconia, amore ecc..

Rammento che assegnavo sempre un emozione, un sentimento e descrivevo come mi sentivo, vi spiego meglio, ad esempio, provavo gioia? 

Spiegavo nei dettagli cosa ne pensassi e cosa fosse per me e dopo raccontavo tutta la vicenda, e mi è sempre piaciuto e difatti lo faccio ancora e sorrido al solo pensiero.

Mi alzo dal divano è vado verso la finestra guardando le goccioline scendere su di essa alcune vanno a rallentatore mentre altre si bloccano al centro della finestra, non so se ci avete mai fatto caso, ma io ogni volta che le vedo ne rimango sempre incantata. 

Delle volte sembra che il tempo segua i miei stati d'animo oggi mi sono svegliata giù di morale è il tempo e grigio e piove quando invece mi sveglio di buon umore c'è il sole che cosa strana..

"ma dai!"

Sta' zitta tu

Comunque l'unica spiegazione e una, signori e signore, sono una meteorologa nata.

Pensierosa mi allontano da essa e mi dirigo verso il bagno, quando arrivo mi guardo allo specchio e quello che vedo e un volto stanco con le occhiaie sbuffo, non riesco più a dormire e questa cosa mi innervosisce parecchio inoltre, ho una strana sensazione in questo periodo ma non riesco a decifrarla mi sciacquo il viso e aggiusto i capelli per quello che riesco.

Ah! Scusate ora mi presento mi ero dimenticata questo particolare, mi chiamo Clarissa e ho 23 anni il restante beh, lo vedrete nella foto, non abito in un posto preciso, giro il mondo molto spesso ma per ora mi trovo a Madrid

All'improvviso sento bussare, strano non conosco quasi nessuno qui, scendo le scale velocemente arrivo vicino alla porta e guardo dallo spioncino, strambuzzo gli occhi quando vedo chi c'è dietro alla porta e giuro che non me lo sarei mai aspettato

Apro la porta di scatto.

< Grandissimo figlio di una buona donna!! Quanto tempo Jake!>  sorrido come una bambina e lo stritolo in un abbraccio.

< Che belle parole che sentono le mie orecchie, ciao clar > mi sorride in modo dolce.

Sciolgo l'abbraccio < Che ci fai qui? > lo guardo negli occhi 

mi guarda serio < So che non ti aspettavi di vedermi dopo tutto quello che è successo, ma ho da dirti delle cose molto importanti > sospira

lo guardo stranita e mi sposto per farlo entrare

< Cosa devi dirmi? Mi preoccupi > mi segue mentre vado in cucina 

Mi fermo davanti ai fornelli e lo guardo < Caffè o thè caldo? > mi giro mentre si siede 

< Caffè, grazie Clar > si scompiglia i capelli 

< Bene, ora dimmi > mi siedo di fronte a lui mentre aspetto il caffè

< Si tratta di lui.>   spalanco gli occhi e mi alzo di scatto dalla sedia

 Lui sbuffa < Non è possibile Jake.> mi passo la mano tra i capelli 

< Non puoi continuare a scappare, dove vorresti andare ora? Miami? Parigi? Las Vegas? o in Italia di nuovo, non so, Milano? Roma? > inizia ad urlare 

< Tu non sai perché l'ho fatto! > urlo mentre dentro riaffiorano alcuni ricordi

< Invece si, ci conosciamo da quando siamo piccoli capivo dai tuoi atteggiamenti come stavi, anche se non parlavi apertamente potevi mentire agli altri ma non a me > cerca di calmarsi e si avvicina

Sospiro, devo sapere < Raccontami tutto. >  mi appoggio ai fornelli mentre aspetto quel maledetto caffè, credo che ne avrò molto bisogno. E ora si spiega anche quella brutta sensazione che avevo.







VivimiWhere stories live. Discover now