Capitolo sei.

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Le sue parole mi risuonano nella mente, mi scappa una lacrima e lui si alza di scatto, sciogliendo la stretta dal polso.

Asciugo la lacrima e inspiro per calmarmi.

T:" Ecco il motivo per cui non volevo avvicinarmi" – sussurra dopo qualche minuto di silenzio.

N:" Io non riesco a capire perché sei andato via"

Ho la voce rauca ma non mi importa, è un discorso che aspettavo di affrontare da troppo tempo.

Lui si limita a guardarmi fisso negli occhi senza lasciar trasparire nessuna emozione.

N:" Ma cosa ti è successo? Ti guardo negli occhi e non mi dai modo di vedere nulla, nemmeno uno dei tuoi stati d'animo..tu non sei così"

T:" Sono cambiate tante cose in questi mesi" – dice, con una freddezza nella voce, che stento a riconoscere.

N:" E' vero, mi sembra piuttosto palese che tu non sia più la persona che ho conosciuto e che ho amato e.."

T:" Hai amato? Al passato?"- risponde e poi fa un sorriso tirato.

N:" Cosa ti aspetti, T? Che ti dica che nonostante tu mi abbia abbandonato di notte con un biglietto nascosto sul tavolo quando stavo di merda provi ancora amore per te? Te lo ripeto, non hai idea dell'inferno che mi hai lasciato dentro"

Non riesco a stare calma, siamo una di fronte all'altro e la tensione è palpabile.

C'è rabbia e delusione nell'aria.

T:" Tu non hai idea del mio, te lo ripeto, Noelle"

Sono stanca, sono delusa.

Sento una rabbia incalzare sempre di più dentro.

N:" Forse perché non me ne parli?!" –urlo.

Tanc spalanca gli occhi e scoppia a ridere.

N:" Sei proprio un cretino"

Mi giro e vado via, stavolta non mi ferma e mi sta bene così.

Non so se lo vedrò ancora, ma sento che quella discussione prima o poi prenderà vita e avrò tutte le mie risposte.

-

A:" Avvertimi quando scendi dall'aereo e, cosa più importante, ricordi cosa devi portarmi?"

N:"Si , Alice, stai tranquilla"

Inizia a lamentarsi della noia che l'attende in questi cinque giorni in cui sarò lontana per tutto il tragitto da casa a Bergamo e sono a tanto così dal buttarla fuori dal taxi a calci.

I miei pensieri però sono altrove.

Ho salutato i ragazzi il giorno prima, ma non vedo né ho notizie di Tancredi da due settimane, cioè quando abbiamo parlato a Citylife e nessun'altro, in realtà.

Non riesco a percepirlo neanche più nell'aria.

N:"Hai sentito Tancredi?" – dico, fermando il monologo sulla noia di Alice.

A:" Nessuna notizia, è scomparso" – mi dice abbassando lo sguardo e si zittisce.

Dopo dieci minuti finalmente arriviamo all'aereoporto, saluto Alice e vado alla ricerca del gate per tutte le procedure.

Finalmente si torna a casa, anche se per poco.

-

Sono a Napoli da un giorno e già mi sento rinata.

Il solo fatto di poter ascoltare il suono del mare, stare seduta a leggere sugli scogli mentre leggo Ragione e Sentimento , mi fa stare tranquilla.

"Ed eccoci di nuovo qui"

Mi volto di scatto e me lo ritrovo davanti dopo due settimane di silenzio.

Ha tagliato i capelli e porta gli occhiali da sole.

N:" Ciao, che ci fai qui?"

Poso il libro, e mi sistemo sullo scoglio, tanto sarebbe venuto a sedersi accanto a me come suo solito.

" Potrei chiederti la stessa cosa, ma evito.." – dice, passando da uno scoglio all'altro e arrivando poi a sedersi al mio fianco. –" Sono sparito, mi dispiace"

N:" Per la prima volta che lo hai fatto o per l'ultima, T?"

Entrambi guardiamo il mare davanti a noi, è ancora presto ma il sole sta già iniziando a tramontare.

T:" Per tutte le volte che l'ho fatto..mi dispiace Noe e mi dispiace essermi comportato in quel modo a Milano, ma non era il posto giusto"

Mette la sua mano sulla mia e quel semplice gesto sembra sciogliere il nodo che mi porto nel petto da quasi un anno.

Non dico nulla, semplicemente mi concentro sul gesto e sento gli occhi pizzicare.

T:" So che non ci siamo visti per mesi, ma sono fermamente convinto che il nostro legame non si sia mai spezzato del tutto e quando dico che ti ho sempre percepito è così..eri la cosa più importante della mia vita, sono scomparso così lo scorso anno perché ero a conoscenza dei progetti di Milano, non potevo reggere la vista della mia piccola Noe a pezzi"

Mi volto a guardalo, lui ha lo sguardo fisso sul mare e mi stringe la mano, rimango in silenzio in attesa che continui il discorso.

T:" Ti ho sempre vista da lontano, venivo qui ogni giorno e tu eri qui, a scrivere, a piangere oppure a goderti il silenzio.. ho sempre chiesto di te ad Alice e lei mi ha raccontato tutto"

Questa volta si gira e toglie la sua mano dalla mia, per poi passarmela sul viso, accarezzandomi la guancia e sorridendo leggermente.

T:" Non ho mai smesso di amarti, piccola Luna"

E poi... mi bacia.

Congelato nel tempoWhere stories live. Discover now