27. Rebeka, Newt

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*Rebeka's pov*

Mi affrettai a raggiungere il solito spiazzo nella foresta in cui io e Newt solitamente ci appartavamo, e come previsto lo trovai seduto sull'erba con la fronte corrucciata e l'aria pensierosa. Mi avvicinai lentamente e silenziosamente, arrivando alle spalle del biondo. Misi velocemente le mani sugli occhi di Newt, coprendo la sua visuale. Sentii i suoi muscoli tendersi e poi rilassarsi capendo immediatamente chi fossi. Non che ci fossero molte opzioni. Mi schiarii la gola e parlai con un tono di voce il più basso e rauco possibile.
"Chi sono?" chiesi sforzandomi di non ridere. Newt si toccò il mento e lo massaggiò con l'indice e il pollice come se stesse veramente pensando ad una risposta.
"Mmmh, non saprei, Alby?" risi leggermente e sotto le mani sentii la sua pelle tirarsi, segno che ricambiava "Ah no aspetta, Winston sei tu vero? Non vedevo l'ora del nostro picnic romantico!"
Scoppiai a ridere e lui scostò i miei palmi dalla sua faccia, girandosi a guardarmi con aria divertita.
"Non mi starai tradendo vero biondino?" Chiesi con finta aria minacciosa.
"Beh in tal caso non te lo direi, non credi?" Rispose mentre mi accucciavo accanto a lui. Lo guardai sconcertata e lo schiaffeggiai sulla spalla, facendolo ridere di gusto. Quando smettemmo di ridere azzerai la distanza tra di noi e lo baciai dolcemente. Era uno dei classici baci che ci scambiavamo: dolci, delicati e lenti, senza troppa passione, non ne avevamo bisogno. Sapevo che lui mi amava quanto io amavo lui, e che niente al mondo avrebbe mai potuto portarmelo via, lo avrei tenuto stretto a me, cascasse il mondo.
"Non potrei mai tradirti" disse quando mi staccai per riprendere fiato. "Ti amo troppo per ferirti, in ogni modo"
Lo guardai intensamente negli occhi e il desiderio di baciarlo di nuovo si impossessò del mio corpo, ma prima che potessi fare qualsiasi cosa lui mi abbracciò. Restai spiazzata per un attimo, ma poi ricambiai il dolce gesto e mi persi nei suoi capelli dorati. Questo significava che non c'era solo amore o desiderio tra di noi, ma anche affetto e protezione. Significava che non eravamo solo innamorati, ma anche migliori amici, fratelli, e non avrei potuto chiedere niente di più. All'inizio della nostra relazione chiedevo solo di sentirmi a mio agio con lui, di avere un ancora sicura nel mondo, non avrei mai chiesto così tanto, un legame così forte. Mi appoggiai completamente a Newt, che si sbilanciò e scivolò all'indietro. Le nostre teste si scontrarono e mi lasciai sfuggire una risata. Ci sistemammo meglio: io completamente sopra di lui, con le gambe aggrappate alla sua vita come un koala, la testa appoggiata sul suo petto e le sue braccia che mi stringevano a se avidamente, come se potessi scomparire da un momento all'altro.
"Non lasciarmi" mormorai con le labbra schiacciate al suo petto. Lui sembrò stringere ancora di più la presa, accarezzandomi i capelli e a volte la schiena.
"Non lo farò" rispose con la voce roca.
Dopo qualche minuto di coccole notai che stava intrecciando i miei capelli e alzai leggermente lo sguardo, per vedere uno Newt intento nell'annodare le mie ciocche. Mi alzai quasi di scatto e lo guardai storto, per poi mettermi a manovrare i suoi capelli. Dopo qualche minuto riuscii a tirare il suo ciuffo in un codino mal messo che ricadeva a fontana sulla fronte. Mi guardò con un espressione che dovrebbe essere attraente, ma invece scoppiai a ridere. Lui si tirò a sedere, portandomi con lui inevitabilmente.
"Sembri pelato" risi io continuando a guardarlo, ormai a cavalcioni su di lui.
"No, sembro un unicorno" rise lui in risposta facendo una faccia buffa che aumentò la mia risata.
Dopo un'altra mezz'ora buona i colori del tramonto tappezzavano il cielo e decidemmo di tornare al casolare, mano nella mano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08, 2020 ⏰

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