la storia di Harry

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Louis: alooooora, cosa mi racconti di te?
Harry: come?
Louis: raccontami qualcosa su di te, per conoscerci meglio, non so praticamente nulla di te, a parte che sei apprendista di Hector
Harry guardò il fuoco, poi la mela che si girava tra le mani e infine Louis.
Harry: sono nato in un villaggio che neanche ricordo dove si trovi. Vivevo assieme ai miei genitori, sono morti quando era piccolo, mia madre di malattia e mio padre per il dolore della morte di mamma. Siccome non avevo parenti in vita, mi hanno subito mandato in un orfanotrofio. Avevo solo sei anni.
Ho vissuto in orfanotrofio per dieci anni, sono stati un inferno, tutti i bambini mi prendevano in giro perché passavo più tempo nella libreria a guardare e leggere libri sulla magia piuttosto che giocare coi miei coetanei. Mi prendevano in giro anche perché ero diverso dagli altri, mi tiravano i capelli dicendomi che erano brutti e mi sputavano in faccia perché dicevano che ero brutto e che era per quello che nessuno mi voleva adottare.
Quando compì sedici anni venni a sapere che se entro due anni non mi avrebbero adottato mi avrebbero buttato sulla strada, così sono scappato.
Sono corso via da quel posto per ore, ho corso tanto finché non sono arrivato a RamRiver. Lì ho vissuto per strada, rubacchiavo qua e là e dormivo nei vicoli.
Poi un giorno ho visto Hector al mercato, volevo derubarlo ma lui mi ha scoperto e al posto di fare una scenata per farmi arrestare mi ha preso con sé e mi ha portato nel suo palazzo. Te lo ammetto, ero confuso, non capivo perché mi aveva portato con sé.
Lui mi disse che mi aveva già notato da circa una settimana, mi aveva visto che rubacchiavo tra le bancarelle e che rimanevo incantato a vedere oggetti magici.
Mi chiese se volevo diventare suo apprendista solo che ho rifiutato
Louis: ma....come mai?
Harry: non lo so, forze perché avevo paura di essere giudicato, insomma, non sapevo nulla di magia all'epoca, se non per quello che c'era sui libri, così me ne sono andato e sono tornato sulla strada.
Louis: mi sembra che poi sei diventato davvero suo apprendista...
Harry: esatto! Il giorno successivo Hector mi venne a cercare e mi riportò nel suo palazzo. Lì c'era il direttore dell'orfanotrofio dove stavo, sicuramente voleva picchiarmi e portarmi via da come mi guardava con odio, ma Hector mi difese e disse che voleva adottarmi. Avresti dovuto vedere la faccia del direttore, era sconvolto, ma poi era contento. Un peso in meno, dopotutto.
Così ha accettato e Hector mi ha adottato.
All'inizio tra me e Hector il rapporto era piuttosto disagevole, mi sentivo un estraneo in quel nuovo mondo, finché non mi ha mostrato il suo laboratorio.
Da lì ho iniziato ad appassionarmi davvero di magia.
Hector non mi ha mai trattato male, diceva sempre che per lui ero il figlio che non ha mai avuto.
Sono passati ormai nove anni da quando mi ha preso sotto la sua ala e gli sono grato, mi ha tirato su dal marciapiede senza paura.
Poi giorni fa è apparsa Crystal e da allora Hector è una statua e lei l'ha portato non so dove, lui mi ha detto di andare a cercare il nipote di Arthur per proteggerlo da Crystal per la questione della Grande Magia.
Questo è tutto.
Louis aveva ascoltato il racconto senza perdere nessuna parola
Louis: ne hai affrontate tante nella vita, mi sento in colpa per come ti ho trattato quando ci siamo conosciuti, ora capisco perché ci rimanevi male quando ti dicevo quelle cose, ti ricordava quei ragazzi all'orfanotrofio, non è così?
Harry: già, ma non ti preoccupare, è acqua passata, adesso siamo amici no?
Louis: certo....oh no!
Harry: che c'è?
Louis: l'alba....
Louis non finì di parlare che il suo corpo iniziò a scomparire per diventare una scia bianca che tornò nella bottiglia appesa al collo di Harry.
Harry: accidenti è passato velocemente il tempo
Louis: già
Harry sentì per la prima volta la voce di Louis quando stava nella bottiglia.
Aveva un timbro più profondo quando stava nella bottiglia ma era pur sempre la voce che era abituato a sentire.
Harry: sarà meglio se ci rimettiamo in marcia che dici?
Louis: io non penso che sia necessario
Harry prese la bottiglietta tra le mani e vide Louis al suo interno che scuoteva la testa
Harry: che intendi?
Louis: che se quei licantropi ci hanno attaccato è perché Crystal deve aver mandato una spia per seguirci. Non penso che sia il caso di muoverci di mattino, è meglio muoversi la notte
Harry: e che facciamo adesso?
Louis: direi che è meglio se rimaniamo qui per adesso
Harry: se lo dici tu io mi fido, sentì mi racconti qualcosa su di te?
Louis: scusami Harry ma adesso non me la sento di parlare, sono un po'stanco
Effettivamente anche Harry era stanco. Avevano praticamente affrontato dei licantropi e parlato in una sola notte, e non avevano ancora dormito.
Harry allora annuì alle parole del liscio
Louis: ma se vuoi stanotte ti racconterò la mia storia
Harry: per me va bene, be'io dormirò un po'
Louis: d'accordo, penso che lo farò anch'io
E mentre il sole iniziava a sorgere, all'interno della piccola grotta, Harry strinse forte a sé la bottiglia con dentro Louis e si addormentò

Angolo autrice

Eccovi la storia di Harry

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Spero di sì

Nel prossimo avremo la storia del nostro Tommo

Cosa pensate che racconterà?

Alla prossima!

The Prisoner Of The Bottle {Larry Stylinson}Onde as histórias ganham vida. Descobre agora