«Taehyung?» gracchiò quindi Jimin, schiarendosi la voce subito dopo per quanto fosse roca e graffiante a causa del troppo pianto.

Vederlo in piedi e finalmente capace di starsene quasi dritto -nonostante gli ematomi purpurei e l'occhio gonfio- gli portò addosso un'ondata di sollievo. Avrebbe tanto voluto alzarsi e andarlo ad abbracciare, stringerlo fino a che tutto ciò che era successo venisse cancellato, sentire il mento di Taehyung poggiarsi sul suo capo e la sua voce che lo confortava e gli diceva che andava tutto bene. 

Avrebbe voluto spezzare le ali del destino che li stava portando ad allontanarsi per riavere indietro suo fratello, e forse ci sarebbe riuscito, se solo non fosse stato così confuso e triste da sentire le gambe diventare dei massi.

«Posso sedermi?» sussurrò quello, indicando il manto erboso di fianco a lui.

Taehyung sembrava tranquillo nonostante i suoi occhi cerulei fossero attenti, quindi non gli rimase altro che annuire. Taehyung ci impiegò più del previsto ad accomodarsi al suo fianco, facendo una smorfia e trattenendo un sibilo come, nel modo di sedersi, la spalla gli si era mossa appena.

La preoccupazione di Jimin ebbe il sopravvento e gli si avvicinò, poggiandogli una mano sulla coscia. 

«Come ti senti? Il dottore ti ha detto che potevi andare in giro? Sei stato visitato?». Jimin deglutì profondamente per cercare di modulare la voce, decisamente troppo spezzata per i suoi gusti. 

Taehyung scosse la testa e abbozzò un sorriso vuoto. «No, crede che sia ancora disteso a letto».

In un altro momento, Jimin avrebbe sicuramente preso Taehyung per un orecchio e lo avrebbe trascinato di forza nella sua stanza, obbligandolo a mettersi a letto e sedendosi al suo fianco per tenerlo d'occhio. Tutto quello però, se solo non fosse successo tutto quello che era successo nelle ore precedenti. Si limitò a spalancare gli occhi arrossati e si voltò interamente verso suo fratello.

«Ma allora dovresti riposare! Perché te ne vai scorrazzando in giro?! Tae, potrebbe essere pericoloso!».

Taehyung prese un piccolo respiro e posò la mano sul dorso di quella di Jimin, intrecciando le loro dita come erano soliti fare quando qualcosa non andava. Le piccole dita di Jimin si incastravano perfettamente alle sue, in una stretta calda e familiare, che sapeva di casa. 

Proprio come quando erano piccoli.

«Non potevo starmene a letto, ho bisogno di parlarti, Minnie» asserì quindi Taehyung, alzando gli occhi sul suo viso.

Jimin si irrigidì visibilmente e guardò le loro mani per più tempo del necessario prima di rialzare lo sguardo su suo fratello, un barlume di serietà nelle sue iridi cerulee. Non mancò di notare come uno degli occhi di Taehyung avesse macchie rosse di capillari rotti che gli arrivavano quasi fino all'iride.

La gola gli strinse. 

«Qualsiasi cosa sia, viene dopo la tua salute. Non so neanche se con l'occhio combinato in quel modo tu possa stare al sole» rispose quello, avvicinando il viso al suo per studiarlo attentamente. Taehyung emise un verso di protesta come le piccole dita di Jimin vagarono sul suo viso. 

«Sto bene, Hoseok ha detto che non ho alcun danno al nervo ottico. Sono solo dei vasi sanguigni che dovranno riassorbirsi». 

Jimin aggrottò le sopracciglia. «Solo? Taehyung, smettila di sminuire ciò che ti ha fatto quello». L'ultima parola era stata pronunciata con rabbia, quindi la presa di Taehyung sulla sua mano si strinse. 

«Minnie, quello ha un nome, ed è Jungkook». Jimin fece una smorfia e puntò lo sguardo altrove per il nervoso. 

Taehyung sapeva quanto Jimin potesse essere iperprotettivo nei suoi confronti, oltre perchè più grande, anche perchè aveva sempre visto cosa si celasse dietro la gentilezza e la pacatezza di suo fratello.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now