undici.

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akaashi si svegliò nel suo letto.

sbattè le palpebre un po' di volte e si rigirò nel letto, ma si fermò quando si ritrovò con il viso a due centimetri da quello di bokuto.

quest'ultimo stava ancora dormendo pacificamente, ogni tanto mormorava qualcosa mentre sprofondava il viso nel cuscino.

keiji sorrise leggermente e posò una mano sulla guancia dell'altro, spostandola poi verso i capelli e accarezzandoli; erano davvero morbidi.

bokuto era solito di portarli in alto, ma secondo akaashi stava meglio quando li lasciava così.

il bruno intrecciò un dito tra due ciocche dei capelli di bokuto, e quest'ultimo sentendo la sensazione si svegliò, sbadigliando e aprendo un occhio.

akaashi non lo notò, quindi continuò a sorridere e giocare con i capelli del ragazzo, fin quando non sentì una risata.

il bruno fermò tutti i movimenti e spostò lo sguardo su bokuto, trovandolo a ridacchiare e stropicciarsi un occhio con la mano che era sotto il cuscino, - quando stava dormendo.

"buongiorno. perché ridi?" chiese quindi, sperando che non rispondesse con qualche battuta.

"niente di che. sei carino da appena sveglio, e ancora di più quando sorridi."
bokuto rispose semplicemente, e ridacchiò un'altra volta quando akaashi arrossì e buttò il viso sul cuscino, volendo coprire l'imbarazzo.

dopo un po' di battutine akaashi si alzò decidendo di scappare dall'argomento andando a preparare la colazione, e bokuto sorrise.

guardò l'orologio, erano già le undici; aveva un leggero mal di testa e non si ricordava molto della sera prima, ma non si preoccupò più di tanto.

piuttosto, iniziò a farsi due domande quando osservò akaashi cucinare la colazione e lo trovò estremamente carino.

sorrise quando vide che il bruno aveva delle difficoltà nel girare l'omelette;
quindi si alzò e gli andò dietro, posando una mano sul mobiletto e l'altra su quella destra di keiji, provando ad insegnargli come girare l'impasto senza sporcare ovunque.

inutile dire che però il bruno non stava capendo niente.

il cuore aveva iniziato a battergli più forte del solito, annebbiandogli la mente.

sbagliava, o aveva bokuto completamente poggiato dietro di lui, il suo fiato sul collo e avevano le mani letteralmente incollate?

che si fa in momenti del genere? ho visto molti film ma non finiva mai amichevolmente.

"capito?" bokuto chiese dopo un po', spostando lo sguardo dalla padella al ragazzo davanti a lui, non ricevendo però risposta.

"oi? akaashi?" lo richiamò, muovendo entrambe le loro mani e quindi anche la forchetta che tenevano.

keiji ritornò con i piedi per terra, e arrossì quando notò che si era incantato e aveva ancora bokuto attaccato.

"mh? si?"

"hai capito?" bokuto ripetè sorridendo, trovando nuovamente carino akaashi.

quest'ultimo annuì velocemente, e sospirò mentalmente quando l'altro si staccò e tornò a sedersi sulla sedia dietro al bancone della cucina.

bokuto si ritrovò ad osservare come keiji impiattava la colazione, come si sedette accanto a lui e come mangiava silenziosamente, osservando ogni tanto le notifiche del telefono.

akaashi notò che il ragazzo accanto a se continuava a guardarlo e cercò di fare finta di niente; finì il piatto, si alzò prendendo quello di bokuto e li posò sul lavandino.

prese un bicchiere e lo riempì d'acqua, continuando a sentire lo sguardo dell'altro su di se.

ti prego. smettila. sto per morire.

sorseggiò il contenuto nel bicchiere cercando di rimanere calmo, ma la sputò e iniziò a tossire quando sentì la domanda dell'altro.

"usciamo oggi? io e te intendo."

bokuaka ✯ room 102.Where stories live. Discover now