nove.

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bokuto sbadigliò, e si diresse verso akaashi, sedendosi sul divano accanto a lui.

"sei stanco?" chiese il bruno, girandosi e incrociando le gambe sul divano, per guardare meglio il ragazzo alla sua sinistra.

quest'ultimo annuì, prese il telecomando e accese la tv, buttando la schiena sullo schienale e incrociando le braccia dietro la sua nuca.

keiji continuò a guardarlo — notando qualcosa di diverso, ovviamente. non perché non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.

comunque lo vedeva piuttosto stanco.

sentì lo stomaco brontolare, quindi si alzò senza dire niente ed entrò in cucina, prendendo dal davanzale dei noodles già pronti e li iniziò a preparare.

intanto che aspettava, si appoggiò al tavolo e iniziò a pensare.

bokuto era uscito poco dopo pranzo in tutta fretta, ed era tornato stanco e senza voglia di parlare; poteva biasimarlo.

prese i due piatti di noodles e andò in salotto, trovando bokuto ancora lì, mentre si stropicciava gli occhi e cambiava il canale della televisione.

akaashi si sedette vicino a lui, gli porse il piatto che venne accettato felicemente, e iniziò a guardarlo mentre mangiava.

"stai bene?" il bruno chiede per far tacere i suoi pensieri; bokuto si girò, poggio il piatto sulle ginocchia e sorrise.

"no."

keiji sorrise, non realizzando subito la risposta negativa.

aspetta.

alzò le sopracciglia, e con voce calma gli chiese "ti va di parlarne?", senza mai smettere di guardarlo.

bokuto annuì e si stiracchiò, sentendo sempre più sonno.

"mia madre è morta." disse semplicemente, abbassando lo sguardo.

oh.

akaashi sgranò gli occhi, e immediatamente legò le sue braccia intorno al collo del ragazzo davanti a se, spingendolo poi verso il suo petto e abbracciandolo.

bokuto sorrise spento, ma comunque ricambiò l'abbraccio.

"non c'è bisogno che ti preoccupi, odio quella stronza."

il bruno ridacchiò, per poi allontanare l'altro, per guardarlo seriamente.

"sul serio?"

"sì. non abbiamo mai avuto un bel rapporto."

akaashi si mise dritto, pronto ad ascoltare, e accavallò nuovamente le gambe.

"se ti va, puoi spiegarmi."

niente segreti, ricordi?

bokuto si grattò la nuca e gesticolò con le mani; "fammi spazio" disse senza pensarci, e quando akaashi si spostò più a destra bokuto ridacchiò.

non disse niente, semplicemente si stese poggiando la testa sulla gambe del più piccolo, guardandolo dal basso.

quest'ultimo arrossì leggermente per la mossa, ma cercò di non farlo notare, arricciando il naso.

"in sintesi sono sempre stato un peso per lei, non sono mai stato ciò che voleva. dopo aver provato a diventare speciale per lei, ho capito che non ci sarei mai riuscito, quindi ho smesso." spiegò brevemente, gesticolando, "non è che ho fatto il possibile per darle fastidio, ma più o meno."

"non hai mai provato a parlarle?" keiji chiese, posando una mano tra i capelli dell'altro, e quando vide che si era leggermente rilassato al tocco sorrise, iniziando a fare dei movimenti circolari.

"no, se parlavo alzava le mani. se sbagliavo alzava le mani, se facevo bene alzava le mani, se ero troppo in silenzio alzava le mani." rispose bokuto, chiudendo gli occhi.

"però avevo mio fratello. ogni volta che mia madre terminava con me, lui era lì, mi faceva stendere e faceva ciò che stai facendo tu ora. può sembrare niente, ma mi faceva smettere di piangere in poco tempo." continuò sorridendo.

"e ora tuo fratello dov'è?" akaashi chiese interessato, sorridendo quando realizzò che stava facendo sentire meglio bokuto.

alla fine sono utile.

"è scomparso dopo che ha compiuto 18 anni. io ne avevo ancora 12 al tempo, ed ero tremendamente incazzato con lui. ma ora lo capisco, mia madre non era molto pacifica nemmeno con lui." il più grande ridacchiò alla fine; "ora che è morta sto meglio. niente più stress, né paura durante le cene in famiglia."

akaashi guardò l'altro, sentendosi triste al posto suo.
gli dispiaceva molto, messo a paragone con se stesso, il suo ex non era neanche un problema.

"oi, mi dispiace davvero." disse semplicemente, non sapendo che altro fare.

bokuto sorrise, alzò il braccio e posò il palmo sul viso di keiji;
"non preoccuparti, okay?"

akaashi annuì, sentendo le guance arrossarsi nuovamente.

rimasero in silenzio per un po', e mentre il bruno era nei suoi pensieri e pensava a qualcosa da dire, bokuto sentì le palpebre farsi pesanti.

dopo svariati minuti akaashi abbassò lo sguardo, aprì la bocca e fece per parlare, quando si rese conto che il ragazzo sulle sue gambe stava dormendo beato.

sospirò e sorrise, notando quanto fosse carino mentre si girava dall'altro lato, sulle sue cosce.

si ritrovò nuovamente a guardarlo, e iniziò a sentire qualcosa farsi spazio nel suo stomaco, mentre osservava i lineamenti dell'altro.

lo reputava straordinariamente bello, ma non come gli altri; vedeva della luce nel ragazzo sotto il suo sguardo.

okay, cosa sono queste sensazioni? sono positive? vuol dire che abbiamo confidenza ora? certo, giusto. significa per forza quello.

keiji alzò lo sguardò, iniziando a pensare e farsi sempre più domande; forse era normale.

però con i suoi amici lui non provava quelle cose.

decise di calmarsi.
conosceva da poco il ragazzo, lo reputava solo un bel tipo e una bella sfida per i suoi ormoni.

e basta.

bokuaka ✯ room 102.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora