quattro.

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"quindi c'è questo ragazzo in stanza con te e non sai che fare perché fa ballare la macarena ai tuoi ormoni?" oikawa chiese, alzando un sopracciglio, non capendo il problema che diceva di avere akaashi.

"esatto."

"e?"

"non capisci? prima era uscito dalla doccia con un asciugamano e basta, e mi ha pure chiesto se mi piaceva cosa vedevo. certo che mi piace brutto stronzo! — ma non posso mica dirglielo! voglio un compagno di stanza, non un altro scopamico. e poi lo conosco da poco, insomma neanche un giorno, e mi sto facendo tutti questi problemi, so che forse non capisci manco tu ma-" akaashi iniziò a blaterare, più parlava più si faceva pare mentali; fin quando toru lo fermò.

"metti delle regole." disse semplicemente, guardando il libro sotto di se, nonostante fosse disinteressato a ciò che stava scritto.

"eh?" un tono scandalizzato si poteva sentire chiaramente in quelle due lettere.

"sul serio, toru? delle regole? cosa sono, il suo boss?" il bruno si schiaffeggiò la fronte; posò poi l'indice sulla superficie di legno, e rialzò lo sguardo sul suo amico subito dopo.

"ha senso però. così rimaniamo distanti, non ci prova con me, non cado ai suoi piedi dato che è fin troppo un dio greco, e siamo tutti felici e contenti." disse autoconvincendosi, sorridendo e alzandosi, allontanandosi in fretta dal tavolo, urlando un "grazie come sempre amico!" e dirigendosi verso le stanza.
oikawa sospirò, guardandolo attraverso le sue ciglia.

bokuto era steso sul divano, mangiando delle patatine, e guardando la tv, con solo dei pantaloni grigi della tuta.
keiji entrò, di fretta, e non si aspettava il compagno di stanza di nuovo a petto nudo.

fantastico.

arrossì, e distolse lo sguardo.

"voglio mettere delle regole. sai, per vivere meglio la convivenza." parlò senza pensarci prima, continuando a guardare un angolo del salotto.

bel modo per aprire un argomento, complimenti, ti meriti un calcio.

"facciamo che la prima è che mi guardi quando parliamo?" propose bokuto, mettendosi seduto e aggiustandosi i capelli;
"comunque ok, ti ascolto" continuò guardando il bruno davanti a se.

akaashi finalmente lo degnò di uno sguardo, e iniziò a parlare.

"va bene, la prima è quella. la seconda è che non si entra nella mia stanza, la terza è che sei vestito quando ci sono anch'io, la quarta è niente segreti." disse velocemente, giocando con le dita delle mani.

bokuto sorrise, non staccando gli occhi da akaashi. poteva guadagnarci qualcosa, dopo tutto.

"mh? come mai la quarta?" chiese alzandosi dal divano, portandosi su i pantaloni, i quali avevano iniziato a scendere. "vuoi sapere tutto su di me?" chiese non togliendosi l'espressione dalle labbra.

"cosa- no, ovviamente" akaashi portò le mani davanti a se, e gesticolò cercando di far capire all'altro che non era come aveva detto. "semplicemente, dato che condividiamo la stanza, vorrei che non ci fossero segreti tra noi due."

bokuto annuì, sapendo benissimo che non avrebbe rispettato nessuna delle regole e quindi sentendosi meno interessato all'argomento, si girò e andò nella sua stanza, senza dire niente.

keiji posò la sua mano sul suo viso, grattandosi la guancia, e sospirò.

sarebbe stato più difficile di quanto avesse immaginato.

bokuaka ✯ room 102.Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum