Capitolo 12

235 22 8
                                    

— Come stanno andando le cose? — Chiese Jaemin, entrando nella stanza dove Jeno stava prendendo lezioni di modeling con Ten. 

—Molto bene davvero.—  Ten sorrise. — Ha preso cinque chili.

Jaemin guardò Jeno e sorrise. — Sono fiero di te. — Gli parlò e Jeno mostrò un piccolo sorriso.

—  Ho quasi iniziato a saltare quando ho visto che era ingrassato. — Continuò Ten. — Fa molti progressi, anche in ciò che prevede i corsi. 

— Mi sento come se una maestra d'asilo mi stesse parlando del lavoro di mio figlio. — Disse Jaemin, ridendo, facendo ridere Ten, e di nuovo un piccolo sorriso da parte di Jeno.

Dopo qualche altro minuto di conversazione, Jeno e Jaemin salutarono Ten e lasciarono l'edificio, diretti alla macchina. Era strano, Renjun non era apparso da quando avevano avuto quella conversazione in corridoio. 

Jaemin stava per aprire la portiera quando Jeno lo fermò. — Aspetta un attimo, Jaemin, io...— Jaemin volse lo sguardo su di lui. 

— Che succede? —Jaemin chiese gentilmente. 

— Io ... io voglio andare da qualche parte. — Jeno si morse il labbro. 

— Certo, Jeno. Dove esattamente? Andiamo. —Ma Jeno negò.

—Voglio andare da solo.— Jaemin era sorpreso, più che altro, aveva paura. 

—Non posso venire con te? — L'altro negò di nuovo. — Ma Jeno...

Jaemin temeva che Jeno potesse tentare qualcosa di pericoloso, come l'ultima volta. Da quando si è trasferito da lui, erano quasi inseparabili, tranne che per le lezioni di modeling. 

Jeno sorrise quando vide la preoccupazione negli occhi dell'altro e gli strinse le guance tra i palmi, accarezzandone una con il pollice.

 —Non farò niente di stupido, lo prometto. —Ma Jaemin non era ancora sicuro.— Ti sto dicendo la verità. Non preoccuparti. Sarò a casa tra poche ore.

 —Bene allora.— Jeno li tolse le mani dal viso. —Ma fa attenzione. 

Jaemin aveva ancora paura e ansia. Non voleva davvero lasciarlo andare.

Jeno capì ciò che Jaemin stava pensando e, esitando per un momento, in fine, lo fece.

Jeno mise le braccia attorno a Jaemin, stringendolo un po'.

— Non essere così drammatico.— Disse Jeno, divertito. — So che ti mancherò, ma cerca di essere forte! 

Jaemin non fu sorpreso dall'abbraccio improvviso che ricevette, ma dallo scherzo appena fatto da Jeno. 

Jeno l'aveva detto scherzosamente. 

Jeno aveva scherzato con lui. 

Jaemin sorrise e lo abbracciò forte. — Idiota. Se non torni entro due ore, ti cercherò dappertutto. — Jeno si è allontanato un po'. 

—Sembra che tu sia davvero mio marito.— Jaemin rise. 

—Stai attento. —Lo sollecitò, con molto più calma ora. 

— Lo farò. Ci vediamo a casa.

Jaemin lo guardò finché la sua figura non fu più visibile, poi salì in macchina per tornare a casa. 

Jaemin usò quel momento di solitudine per pensare a quello che era successo di recente. Jeno aveva fatto un altro passo avanti. 

Un ampio sorriso si formò sulle labbra di Jaemin.

Yūrei - NoMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora