Capitolo 6

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—Che hai in mente di fare? —Chiese Renjun, dai sedili posteriori.

—Jeno, c'è qualcosa che ho bisogno che tu mi prometta, se vuoi che io ti aiuti. —Gli parlò Jaemin.

Renjun alzò gli occhi al cielo, dimenticando, per un secondo, che Jeno non poteva sentirlo, quindi, sarebbe stato strano se Jaemin gli avesse risposto.

—Ovvero? —Chiese Jeno.

—Devi promettermi che accetterai tutto ciò che ti dirò di fare e tutto ciò che deciderò di fare con te. —Insicuro, il ragazzo si mordeva il labbro. —Ascolta, Jeno. Sono felice che tu abbia deciso di cambiare, ma dovrai avere molta pazienza per far sì che tutto ciò si avveri.

—Non stai mettendo troppa pressione su di lui? —Lo rimproverò Renjun, mentre Jaemin roteò gli occhi. —Ok, sto zitto.

Il coreano lo guardo tramite lo specchietto retrovisore e gli sorrise.

—Promesso. 

E, a sorpresa di entrambi, Jeno accettò.

—Grandioso! Più presto iniziamo meglio é! —Esclamò Jaemin felice.

Guidò con calma, cantando, di quando in quando, canzoni sentite alla radio. Nel frattempo, Jeno e Renjun mantenevano un silenzio assoluto, nel mentre la macchina si avviava verso l'appartamento di Jeno che, una volta, era anche di Renjun.

—Forza, Jeno. —Parcheggiò la macchina e aprì velocemente la portiera.

Jeno scese dell'automobile, visibilmente confuso, ma continuò a caminare vicino agli altri due. Quando arrivarono, videro Mark che stava seguendo una serie tv, dalla quale, si vedeva, non fosse interessato, mentre Haechan gli salutò dalla cucina, dove stava cucinando.

—Ben arrivati! —Disse Haechan, con un tono alto e allungando le parole, come se le stesse cantando.

—Ciao anche a voi. Jeno, vai, per favore, a stare con Mark. —Anche se più confuso, il giovane fece un cenno con il capo e andò in salotto. —Haechan ho bisogno del tuo aiuto.

Così, si fece condurre da Haechan in camera di Jeno, con Renjun a presso. Chiuse la porta.

—Che cosa é succede?

—Tu sei sempre stato vicino a Jeno, ed ho bisogno che tu mi dica cosa gli ha regalato Renjun per natale, per il suo compleanno i regali per gli anniversari ecc... — Haechan alzò un sopracciglio, non capendo che importanza avessero tutte quelle informazioni. —Jeno mi ha dato il consenso di aiutarlo. —Adesso il ragazzo stava sorridendo.

—Serio? —Jaemin annuì. —E cosa hai in mente?

—Lo porterò con me. Gli farà bene cambiare un pò l'aria. Ma voglio che lasci qui tutto ciò che lo tiene legato a lui, qui.—Haechan annuì, anche lui, capendo finalmente.

—Bene, mi piace l'idea. Iniziamo dai vestiti. Posso prestarsti la mia valigia. Vado a prenderla subito.

—Grazie

Dopo che Haechan lasciò la stanza Renjun si avvicinò davanti a lui, ovviamente, sconvolto.

—Non credi che sarà un cambiamento troppo affrettato? —ringhiò la domanda a denti stretti, dissapprovando totalmente l'idea di Jaemin di allontanare Jeno da lui.

—Guarda, che c'è, Renjun. Con tutto il rispetto, ma aiuterò Jeno a modo mio, sia se ti piace sia se non. Ho capito come e lo farò.—Renjun arricciò le labbra.

I muscoli, ho almeno quelli che una volta erano i muscoli, si tesero in modo inutile, facendogli chiudere i pugni con  forza. Era furioso. Chi cazzo si credeva Na Jaemin per permettersi di parlargli così? Perché credeva di avere il diritto di poter fare tutto ciò.

Yūrei - NoMinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora