"Oh, quindi sei solamente un debole?" lo blocco in basso, per terra posizionandomi a cavallo su di lui, la mia mano si sposta sulla sua gola afferrandolo, per poi applicare un bel po' di forza, dal momento che l'altra giace sul parquet.

Se c'è una cosa qui che nessuno deve fare, è toccare la mia donna.

"N-Non lo sono Signor Jeon...la prego, la smetta..." mi implora di lasciarlo andare e senza curarmi minimamente delle sue parole o provare pietà per lui, rafforzo la presa sulla sua gola e mi allungo verso di lui, assicurandomi che non penserà di rifarlo un'altra volta. "Toccala ancora una volta e la mia mano impugnerà con forza il tuo collo senza lasciarlo. Ci siamo capiti?"

"S-Sì...Ci siamo capiti Signor Jeon...n-non accadrà più..." i suoi arti tremano sul mio polso mentre riesco a sentire la sua giugulare pulsare contro le dita. Stringo la mascella e invece di distogliere lo sguardo lo fisso dritto negli occhi, prima di rilasciare un respiro ben definito, mollando la presa. Lui riprende fiato e tossisce nervosamente nel momento in cui mi rimetto in piedi, le mie vene bruciano e scuotono il mio corpo ogni volta che il sangue pompa all'interno di esse.

"Esci fuori da qui," ringhio io autorevole, sbarazzandomi di tutto questo sporco e lui si alza in piedi con un po' di difficoltà, spingendosi sulle ginocchia tremolanti per mettersi in piedi. Si pulisce il sangue dall'angolo della bocca e si inchina a me. "Esci fuori da qui subito!" alzo la voce per fare in modo di essere chiaro e sento la gola irritata dalle vibrazioni.

Si affetta a lasciare il mio ufficio a tutta velocità come gli è stato detto e la mia rabbia si calma.

"Fottuto stronzo," sbuffo io per poi voltarmi e afferrare alcuni fazzoletti per pulirmi il sangue dalle nocche. Ci sono andato giù più pesante di quanto mi aspettassi ma se lo meritava. Non mi sento nemmeno in colpa, spero di avergli fatto male.

...

7 pm.

"Signor Jeon...?" la mia bambina bussa alla porta del mio ufficio, le mie labbra si incurvano all'insù al suono della sua dolce voce. "Avanti." raggiungo la porta dopo averla aspettata di fronte alla mia scrivania.

In pochi secondi, entra, con una mano tiene la sua borsa e sull'altro braccio pende la sua giacca. Infilo le mani in tasca mentre la osservo muoversi e tenere gli occhi in basso timidamente. La mia cravatta è già stata rimossa, alcuni bottoni della mia camicia bianca sono sbottonati, la stuzzico con quelle che conosco essere le sue debolezze per poi voltarmi verso di lei, una volta che ha raggiunto la mia sedia. "Posso...?" la indica con il dito, guardandomi in modo curioso.

Io mantengo il contatto visivo senza darle nessuna risposta in principio, il colore delle sue guance tramuta in una tonalità scarlatta mentre gioco con lei. Le mie labbra cambiano in un sorriso compiaciuto e inclino la testa, annuendo. "Fai semplicemente come ieri. Vuoi qualcosa da bere?" mi piego sulla scrivania, in modo da averla di fronte e offrendole la vista di ciò che si nasconde all'interno della mia camicia, non riesce a resistergli una volta rivelato.

All'inizio solleva lo sguardo rapidamente, guardando me negli occhi e poi rifiuta, prima di dare nuovamente una sbirciata al mio petto. Non riesco a non ridacchiare tra me e me, quindi lascio semplicemente che un ghigno prenda vita sul mio viso e fisso questa bambina, che mostra parecchia tensione dentro di sè.

Potrei farla rilassare velocemente se solo potessi. Ho solo bisogno di aspettare un altro po'.

"Niente acqua?" mi spingo leggermente in avanti con i fianchi per avvicinarmi, inclinando la testa dall'altro lato e leccandomi le labbra. Adoro quanto il bicchiere d'acqua che le ho dato ieri, l'abbia resa nervosa, solo perchè la sto stuzzicando e lasciando che sospetti qualcosa di strano.

DEEP INSIDE || J.JK ✓ (Traduzione Italiana)Место, где живут истории. Откройте их для себя