Capitolo undici

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Lamya's pov

Sentivo il battito cardiaco accelerare ogni secondo di più, il mio corpo aveva iniziato ormai da qualche minuto a tremare, ma non dal freddo.
Mi sentivo addirittura gli occhi pizzicare, la gola era diventata sorprendente secca.

Dabi era davvero davanti ai miei occhi?

Dabi era vivo?

Con una mossa scavalcai la ringhiera fredda e umida saltando agilmente giù di sotto atterrando senza farmi male.

Guardai Dabi davanti a me, si, sembrava davvero lui.

Poco a poco mi avvicinai a lui, aprí leggermente la bocca notando i vari segni che aveva sul corpo.

Vari segni di bruciatura gli coprivano il corpo ed oltre a quelli aveva anche delle specie di graffette attaccate al suo corpo.

Cosa gli era successo?

<Dabi, cosa..Non so che..>

Balbettai fissando le sue ferite, non riuscí a spiccicare parole, non riuscivo nemmeno a capire se fosse un sogno o meno.

<Lamya, mi sei mancata lo sai?>

Rispose lui accennandomi uno dei suoi soliti sorrisi che mi regalava ogni giorno.

Rimasi ancora immobile ad osservarlo, lui piano piano si avvicinò a me e mi diede inaspettatamente un abbraccio, un abbraccio che solo lui sapeva dare.

Uno di quegli abbracci che ti riscaldano il cuore, uno che in realtà ti diceva moltissimo senza dire niente.

Mi bastò questo per farmi realizzare finalmente che tutto questo fosse vero.

Dabi era tornato.

In un attimo mi uscí qualche lacrima, non ci potevo ancora credere.

<Lamya che piange, non ci credo>

Rispose Dabi sciogliendo l'abbraccio e con il suo solito tono gentile.

Si, non piangevo quasi mai, anzi, se devo essere sincera non piangevo mai.

Avevo smesso di piangere quando i miei genitori mi avevano abbandonata lasciandomi in un orfanotrofio.

Era lì che avevo conosciuto Dabi, ed insieme poi eravamo anche scappati.

<Dabi io non capisco, tu eri..>

Non riuscí a finire la frase che Dabi mi rispose.

<Lo so, ma non era vero...Due anni fa, quando era successo l'incendio, io sono riuscito a salvarti, ma un pezzo del soffitto bloccò la porta dividendoci, quindi, tu in realtà non hai visto il mio cadavere>

Rispose lui togliendomi la domanda che avrei voluto fargli.

In effetti è vero, non ho mai visto il suo cadavere per il semplice motivo che i pompieri quel giorno ne avevano trovati tanti ed avevano detto che per ormai era decisamente impossibile scoprire chi fossero essendo troppo bruciati.

Ma allora cos'era successo?

<Quelli che ci avevano dato fuoco, mi presero con loro, volevano sapere tutto su di noi, del nostro mondo. Inoltre lo sai, io li avevo provocati sterminando tutta la loro famiglia dagli occhi rossi>

Rispose subito dopo.

Quindi per tutto questo tempo lui era imprigionato da loro?

Ecco perché Kurapika era sparito, probabilmente era lui stesso a torturarlo.

<Dabi oddio, non sai quanto mi dispiaccia>

Risposi io abbassando leggermente lo sguardo.

<Stai tranquilla, ora sono qui, sono felice di sapere che ti stia bene>

Affermò accennandomi un sorriso, dio se mi era mancato.

<Adesso stai con loro? Con il ragno?>

Chiese guardando il covo dietro di me.

Per un attimo lo avevo scordato.

Mi ero unita a loro per cercare Dabi, ma adesso anche se non ne avrei più motivo c'è Feitan.

Feitan.

E poi non potrei lasciarlo comunque, mi ucciderebbe.

<Si, mi ero unita a loro per trovare Kurapika e ucciderlo per vendicarti..>

Risposi io con tono leggermente debole.

<Capisco, non era necessario, ma ti ringrazio>

Rispose lui guardandomi.

<Li conosco, non puoi più andartene vero?>

<Già, me ne farò una ragione>

<Lamya, quei tizi, gli eroi, sono degli psicopatici, non si fanno scrupoli contro di noi>

<Credimi lo so benissimo, ma ormai voglio ucciderli tutti, è colpa tua se ti hanno ridotto così>

<Me la sono cercata lo sai>

<Non mi interessa>

Ormai volevo ucciderli, non mi importava più di nient'altro.

Vedevo Dabi rassegnarsi con lo sguardo, mi conosceva troppo bene, sapeva che sapevo essere una vera testa calda.

<Vedo che non sei cambiata per niente>

Afferma accennando una risata.

<Probabile...Dabi cosa farai adesso?>

<Non ne ho idea...Ho scoperto qualche mese fa che ce il bastardo con le catene ce l'aveva con me perché avevo rubato degli occhi cremisi ad un suo amico>

Rispose tranquillo; ed io che pensavo ad un motivo più tragico.

<Tutto questo casino per così poco? Cosa farai adesso?>

<Penso che vi aiuterò ad ucciderli, magari sanno qualcosa di più sulle mie origini>

Finalmente, come ai vecchi tempi.

Io, lui contro tutti.

Anche se adesso con noi c'era il ragno.

E Feitan.

Chissà se adesso che è lui il capo approverebbe il suo aiuto.

Probabilmente farà come ha fatto Hisoka, si unirà a noi senza farsi il simbolo del ragno.

Meglio per lui.

Spazio Autrice:

Siamo quasi alla fine🥺

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