『 CAPITOLO NOVE 』

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Seoho entrò deciso nel negozietto pieno di fiori di ogni tipo, dove era sicuro di trovarci Keonhee.
Infondo quello era il suo posto sicuro, era ovvio che si rifuguasse lì ogni qual volta ne sentisse la necessità. Le piante lo tranquillizzavano facendolo sentire a casa, riuscivano a farlo sorridere e distrarre quando le brutte giornate arrivavano a fargli visita.

Il biondo inspirò appieno quell'aria ricca di aromi esotici che lo facevano viaggiare con la mente verso luoghi lontani, per poi dirigersi convinto verso il tavolo centrale, dove il fiorista era intento a potare le foglioline di un alberello.

Seoho fece un colpetto di tosse per attirare la sua attenzione, poi sorrise amabilmente porgendogli la mano. <Buongiorno Keonhee, come va?> gli chiese educatamente, ricevendo in risposta un "bene" sussurrato in modo distratto, per la troppa concentrazione sul bonsai.
Allora il biondo arricciò il naso, leggermente infastidito da quella parola detta quasi per caso, per poi aggirare il bancone e appoggiare il mento sulla spalla dell'altro ragazzo.

<Seoho che c'è? Devo finire di mettere a posto questo piccoletto, poi possiamo andare a fare un giro. Non mi sono dimenticato.> disse quest'ultimo ridacchiando per il modo di fare della guardia che gli ricordava un gattino bisognoso di coccole.
<Ancora non mi hai detto dove hai intenzione di portarmi, vuoi qualche consiglio? Abitando qui conosco tanti bei posti.> si pavoneggiò scherzosamente, senza però ricevere risposta.
<Seoho...?> ripeté, mentre l'altro scosse poco la testa come per risvegliarsi da un sogno a occhi aperti e tornare nel mondo reale.

<Scusa mi ero incantato a pensare.> rispose il biondo sorridendo imbarazzato <Comunque non preoccuparti, il paese non è molto grande.> disse ancora, per poi appoggiarsi al muro e attendere pazientemente che Keonhee finisse di sistemare il vegetale.

Fortunatamente non ci mise molto, così Seoho lo prese per il polso trascinandolo di fretta fuori dal negozio, impaziente di uscire da quel locale e di avventurarsi all'aria aperta.
Il castano si lasciò sfuggire una risata spensierata; quella situazione lo metteva particolarmente di buon umore, probabilmente a causa dell'euforia scaturita dal maggiore nei pochi gesti che gli aveva rivolto quel giorno.

Dopo qualche minuto di camminata, Keonhee fu portato in un vicolo mezzo nascosto. Non sapeva cosa aspettarsi e l'espressione dell'altro non lasciava trapelare assolutamente nulla, mandandolo in ansia.

La guardia gli fece aderire la schiena al muro, mettendo poi le mani ai lati della sua testa, il tutto guardandolo fisso negli occhi. Il castano deglutì nonostante la gola secca mentre cercava di non distogliere l'attenzione da quelle iridi che sembravano perforargli l'anima.

"Mi sta per baciare...? Sul serio...? Non so cosa fare...però Hwanwoong mi ha sempre detto che bisogna stare tranquilli, ed è proprio quello che farò." pensò Keonhee, facendo un respiro profondo e chiudendo gli occhi per godersi il momento.
Momento che però non avvenne.

Infatti mentre il ragazzo veniva sopraffatto da dubbi e incertezze, Seoho sfoderò la spada puntandogliela alla gola con uno sguardo freddo e tagliente che non faceva trasparire nulla di buono.

Keonhee, ancora in attesa del bacio, socchiuse gli occhi per osservare cosa stava succedendo, per poi spalancarli del tutto una volta presa coscienza di ciò che stava accadendo.
<S-Seoho? Cosa stai facendo? Dai metti via quella spada, non è divertente.> sussurrò un po' spaventato, cercando di convincerlo e farlo smettere.

Il biondo però scosse la testa convinto <Portami dal centauro e dalla sirena.> disse con un tono che non accettava repliche, mentre premeva il filo della lama contro il collo candido di Keonhee che tremava intimorito.

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Dongju intanto stava camminando tranquillo nella foresta, quando un'imprecazione urlata gli fece drizzare le orecchie.

𝘙𝘦𝘥 𝘛𝘩𝘳𝘦𝘢𝘥 // 𝙊𝙣𝙚𝙪𝙨 [☑]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora