『 CAPITOLO QUATTRO 』

Magsimula sa umpisa
                                    

Il corvino ricambiò il saluto per poi mettersi a pulire il bancone con uno straccio, così da togliere i residui di terra lasciati da Keonhee. "Spero davvero che non finisca nei guai...potrebbe finire male, quelle guardie non sembrano in vena di scherzare..." pensò Yonghoon, sinceramente in pensiero per il proprio amico.

Ciò che non poteva minimamente immaginare era che Keonhee stava per commettere un enorme sbaglio dettato dalla sua ingenuità.

Infatti il ragazzo, che stava tranquillamente camminando mentre parlottava tra sé e sé, si ritrovò tra la folla scalpitante che lo sballottò ovunque, facendolo arrivare di fronte a quello che pareva essere il capo del gruppetto delle guardie.

Il castano cercò di farsi strada nuovamente tra la folla per poter tornare finalmente a casa, ma le persone non volevano proprio saperne di farlo passare, così sbuffò prima di guardare le guardie poco distanti da lui.

<Ehilà mi scusi, potrebbe gentilmente dire a queste persone di farmi passare? Devo tornare al lavoro.> disse educatamente a un cavaliere, ricevendo in cambio uno sguardo confuso.

<Stai parlando con me?> chiese la guardia con un sopracciglio alzato <Non ho tempo da perdere con voi popolani, vattene da un'altra parte.> continuò scuotendo una mano nella sua direzione per fargli capire che non voleva avere nulla a che fare con lui.

Keonhee sbattè le palpebre un paio di volte per processare il tutto per poi spalancare la bocca indignato <Io le chiedo gentilmente un favore e lei mi risponde così? Senta ma chi si crede di essere?> sputò infervorato mentre il bonsai si muoveva pericolosamente tra le sue braccia.

Tutto il trambusto attirò gli sguardi di alcune persone, tra cui quello di una guardia con dei capelli così chiari da sembrare bianchi. Quest'ultimo si diresse immediatamente verso di loro <KiJung cosa succede?> chiese guardando l'altro a cavallo mentre Keonhee faceva dei grossi respiri per cercare di calmarsi.

<Nulla generale Lee Seoho.> rispose a denti stretti dirigendo il cavallo lontano dal castano e dal biondo.

Keonhee allora fece un colpetto di tosse per attirare l'attenzione dell'altro <Come ho detto prima al suo collega io devo tornare a lavorare e tutta questa folla mi è d'intralcio. Se non la disturba potrebbe farmi passare?> ritentò, sperando di avere un riscontro positivo.

Seoho lo squadrò attentamente <Non sei stato avvisato che oggi ci sarebbe stata festa? Sei vestito come uno straccione e sei sporco di terra. Fosse per me potresti anche rimanere qui.> disse freddamente.

Il castano allora gonfiò le guance indispettito <Ma possibile che tutte voi guardie vi comportate come se foste i re del mondo? Un po' di umiltà non fa male. Comunque grazie, me la caverò da solo.> annunciò convinto incamminandosi verso casa, non calcolando che sarebbe dovuto passare accanto alla guardia che l'aveva appena insultato.

Mentre Keonhee stava borbottando tutto il suo dissenso, qualcuno dalla folla lo spinse facendolo finire malamente addosso a Seoho e facendolo sporcare di terra a causa del bonsai. Le guance del generale si tinsero di rosso a causa della rabbia mentre fissava con occhi glaciali il povero Keonhee che non si era minimamente accorto del disastro che aveva appena combinato.

<Ti rendi conto di cosa hai fatto?! Questa giacca mi è stata data dal re in persona! Non potresti ripagarmela nemmeno se vendessi il tuo stupido negozio!> ringhiò il biondo arrabbiato <Sei un incosciente che non riesce neanche a guardare dove cammina!> continuò assottigliando lo sguardo, mentre Keonhee lo osservava con la testa inclinata come un piccolo cucciolo curioso che si affaccia al mondo per la prima volta.

<Di sicuro non sei una viola...forse una sterlizia, oppure un amaryllis> borbottò il castano mentre osservava attentamente l'altro ragazzo, lasciandolo completamente spiazzato.

𝘙𝘦𝘥 𝘛𝘩𝘳𝘦𝘢𝘥 // 𝙊𝙣𝙚𝙪𝙨 [☑]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon