Chapter 37: Going Out

Comincia dall'inizio
                                    

«Se ti ha fatto questo perché ci esci ancora assieme?» gli chiedo confusa

«Scusate per l'interruzione..» dice il cameriere, posa una bottiglia d'acqua e i due piatti di lasagna «Buon appetito!» e se ne va

«Sono buonissime» mormoro dopo aver assaggiato la pietanza, adoro

«Già»

«Ci esco ancora assieme perché non sono il tipo di persona che obbliga un'altra a scegliere» dice rispondendo alla domanda che gli ho posto prima «E ieri mi sono lasciato prendere da questi ricordi..»

«Ti avrei voluto prendere a schiaffi»

«Perché non lo hai fatto?» chiede

«Non lo so» dico alzando le spalle, mangio un altro boccone di lasagna e poi riprendo a parlare «Forse me ne sarei pentita.. chi lo sa»

«La prossima volta fallo, magari mi passa la sbornia» ride e io alzo gli occhi al cielo prima di scoppiare a ridere

«Guarda che ti prendo in parola eh.. e non ti lamentare se ti dovesse rimanere il segno»

«Altro che Vee, dovrei chiamarti mani d'acciaio»

«Quanto sei simpatico, mamma mia» borbotto alzando gli occhi al cielo

«Modestamente sono fantastico»

«Non darti tutte queste arie che poi il tuo ego prende il sopravvento»

Lui mi fa la linguaccia e io lo mando a cagare, «I giovani d'oggi, tutti così maleducati» si intromette una signora seduta ad un tavolo poco lontano dal nostro, mi giro a guardarla ma Max mi posa una mano sulla guancia e mi fa girare verso di lui.

«Ignorala» sussurra prima di sporgersi e baciarmi a stampo

***

«Cosa facciamo ora?» gli chiedo mentre usciamo dal ristorante e andiamo verso la macchina

«Possiamo scendere in centro e fare un giro»

«Domani mi porti a fare un giro della città?» chiedo ancora mentre aspetto che apra la vettura

«Va bene ma prima..» dice prima di farmi appoggiare alla carrozzeria e baciarmi

«Mi perdoni?»

«E non farmi gli occhi dolci, con me non attacca» sbuffo appoggiando la fronte contro la sua

«Mi avevi già perdonato vero?» ride

«Gne gne»

«Farò finta che tu abbia detto si» alzo gli occhi al cielo e ciò aumenta la sua risata, lo spintono giocosamente lontano da me e quando sto per aprire la portiera dal lato passeggero lui mi tira una pacca sul culo

«Wilson!» squittisco girandomi verso di lui con sguardo truce

«Si?» chiede ridendo

«Non ti azzardare, il mio culo non si tocca»

«Altrimenti?» chiede avvicinandosi fino ad essere completamente su di me

Mi avvicino al suo orecchio destro e gli lascio un bacio umido al di sotto di esso, «Vee non provocarmi» dice a bassa voce aumentando leggermente la presa sui miei fianchi

«Perché no?» e gliene lascio un altro e un altro ancora

«Perché mi fai questo effetto»

«State andando via?» chiede una terza voce che interrompe la nostra piccola bolla.

«Si» rispondo cercando di non scoppiare a ridere «Guido io, chiavi»

Le tira fuori dalla tasca della giacca che sta indossando e dopo averle prese faccio il giro dell'auto, apro la portiera e mi metto al volante mentre Max si siede nel lato passeggero. Metto in moto ed esco dal parcheggio lasciandolo libero per il ragazzo che ci ha interrotti.

«Al prossimo che ci interrompe lo mando a fare in culo» borbotta sbattendo la testa contro il sedile

«Dimmi dove devo andare, scemo»

«Prosegui sempre dritto fino all'incrocio, lì svolta a destra»

«Ma non volevi fare una passeggiata?» gli chiedo ridacchiando quando mi rendo conto che siamo sotto casa sua

«Di certo non faccio un giro con un erezione ben visibile» borbotta lui

«C'è qualcosa che non mi dici»

«Mi ha dato fastidio come ti ha guardato quel coglione, va bene?»

Mi slaccio la cintura e mi giro verso di lui che ha la testa appoggiata al sedile e gli occhi chiusi, «Fino a prova contraria sono la tua di ragazza, non la sua»

Gli lascio un bacio sulla guancia e accenna un sorriso, «Saliamo su?» propone ammiccando

Scendiamo dalla macchina e dopo averla chiusa passo le chiavi a Max però non le prende ma prende me in braccio.

«Mia mamma mi ha fatto le gambe per un motivo lo sai?»

«Sempre a lamentarti» sbuffa, appoggio la testa sulla sua spalla e aspetto che arriviamo all'ultimo piano del palazzo

«C'è qualcuno?!» urla appena apre la porta

«Ma cosa ti urli, scemo» lo riprendo ma mi ignora, stringe la presa sul mio sedere e io gli tiro uno scappellotto dietro al collo

«Questo si chiama maltrattamento»

«Ma smettila!» rido, con ancora me in braccio si dirige in camera sua.

Li mi fa sedere sul letto mentre lui velocemente si toglie le scarpe, i pantaloni e la camicia.

«La volevi togliere tu?» chiede maliziosamente mentre posa sulla sedia la camicia bianca che stava indossando

«Deficiente» mi tolgo i tacchi e li metto nella loro scatola per poi togliermi il vestito e posarlo sulla sua camicia. «Lo volevi togliere tu?»

«Non sei simpatica»

«Io dico di si, invece»

Mi avvicino a lui e lo bacio a stampo ma lui, quando faccio per allontanarmi, mi stringe a se e mi fa sdraiare sul letto continuando a baciarmi.

«Vee» sospira lui

«Mmmh»

«Se continuiamo così non credo che riuscirò a fermarmi..» dice lui allontanandosi per guardarmi negli occhi

«Non ti ho detto di smettere infatti»

«Sicura?»

Annuisco e lui mi lascia un bacio sulla punta del naso per poi apre il secondo cassetto del comodino alla sua destra e tirare fuori un preservativo.

Nel giro di pochi secondi siamo entrambi nudi ed in preda all'eccitazione, Maximilian si mette il preservativo, alza lo sguardo su di me per vedere se avessi cambiato idea e io annuisco così lui entra dentro e dopo qualche secondo inizia a dare spinte più veloci.

«Vee», «Max» gemiamo all'unisono

ringrazio IlKoalaSclerotico che mi ha aiutata nella ricerca del vestito, supportato o meglio sopportato i miei scleri perché non riuscivo a descrivere l'ultima scena :)

Unbearable 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora