Chapter 11: Never Mind

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«Come vi avevo accennato qualche giorno fa ho deciso di mettervi a gruppi di due per lo svolgimento di alcuni esercizi riguardanti la mia materia e successivamente dovrete realizzare una presentazione o quello che volete sull'argomento che assegnerò tra poco» ci informa il professore posando lo sguardo su ogni persona presente nell'aula «Ho deciso che i gruppi saranno misti e che gli esercizi me li dovrete consegnare tra due settimane, non avrete tempo extra quindi fatevi bastare quello che avete.»

Dopo l'ultima frase si alza un brusio generale che però il professore interrompe battendo le mani.

«Cosa vi ho detto alla prima lezione? Nessuna lamentela, non mi piacciono e non cambierò il tempo che vi ho dato. Ora passiamo ai gruppi, se sentite il vostro nome siete invitati ad alzarvi in piedi.. bene cominciamo.. Ryan Coleman e Julie Roberts, Ivy Parker e Jack Johnson»

Appena sento il mio nome mi alzo in piedi e mi guardo intorno ma non c'è nessun ragazzo in piedi, guardo il professore e lui prende la parola: «Per chi non vedesse il proprio compagno consiglio di farsi dare il numero di cellulare da qualcuno che lo conosce, proseguiamo»

Mi risiedo e alzo gli occhi al cielo, come al solito sono fortunata.

Dieci minuti dopo il professore ha finito di chiamare i gruppi e ci lascia andare via raccomandandosi di lavorare con serietà e di collaborare.

Metto le mie cose nello zaino ed esco dall'aula solo che quando metto piede fuori dal padiglione vengo fermata da qualcuno che mi tocca la spalla. Mi giro e davanti a me c'è un ragazzo con i capelli rosa e con la faccia di uno che si è appena svegliato, sta a vedere che è lui il mio compagno di studio.

«Ivy Parker giusto?» mi chiede conferma e io annuisco aspettando che mi dica ciò che vuole, «Sono Jack, mi hanno detto che sei la mia compagna di studio.»

E io che avevo detto? «Non ti ho visto in classe» gli dico, perché quando mi sono alzata in piedi ho guardato le facce di tutti i presenti ma la sua non l'ho vista.

«Dormivo» mi rivela imbarazzato «Ieri sera ho avuto gli allenamenti ed ero sfinito.. ma questo a te non interessa» il ragazzo, Jack, sbadiglia e riprende subito a parlare «Domani pomeriggio hai da fare? Magari ci possiamo vedere e ci organizziamo»

«Per che ora? Io ho da fare fino alle quattro e mezza.» gli dico pensando che domani avrò un'altra seduta dalla psicologa, un'altra fantastica ora.

«Io per quell'ora finisco gli allenamenti di basket, se non ti dispiace ci possiamo vedere lì»

«Nessun problema, quindi per le quattro e mezza in palestra?»

Jack annuisce e dopo essere stato chiamato da un gruppetto di ragazzi mi saluta e se ne va correndo verso i suoi amici.

Prima di andare in camera passo in mensa per pranzare e lì trovo una faccia familiare seduta ad un tavolo. Mi affretto a riempire il vassoio e mi vado sedere al tavolo.

«Eilà!»

«Oh ei, non ti avevo vista arrivare»

«E ti credo, stai fissando il tuo pranzo da non so quanto» dico prendendo in giro il mio amico Crawford

«Che hai?»

«Questo fine settimana devo tornare a casa e non è che ne abbia molta voglia..» mormora mantenendo lo sguardo puntato sul vassoio che ha davanti, ancora pieno di roba che probabilmente sarà diventata fredda da non so quanto tempo

«Se non ci vuoi andare, non farlo.. nessuno ti obbliga»

«Ed è qui che ti sbagli.. i miei genitori..»

Unbearable 2Where stories live. Discover now