Chapter 37: Going Out

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Miley dopo avermi trascinata in camera di Maximilian mi ha proposto di mettere un vestito ma per sua sfortuna non ne ho portati con me ma poi si è ricordata del vestito nero che mi arriva poco sopra il ginocchio che ho comprato nel pomeriggio insieme a lei ed Elliot e delle scarpe con il tacco e prima che Max riuscisse a cacciarla di casa mi ha truccata; ora sono in macchina con quest'ultimo ma non so dove stiamo andando e come l'altra sera siamo in silenzio ma non è un silenzio carico di tensione.

«Sei davvero bella» mormora e sorride quando si rende conto che sono arrossita

«Manca ancora tanto? Perché ho fame..» domando e subito dopo il mio stomaco fa sentire la sua presenza, ma seriamente? Vorrei morire.

«Siamo arrivati» mi informa mentre entra in un parcheggio

«Questo posto trasuda soldi da tutti i pori»

Il ragazzo al mio fianco ignora il mio commento, scende dalla macchina e fa velocemente il giro della vettura per aprirmi la portiera.

«Grazie..» sussurro, è incredibile come la mia incazzatura nei suoi confronti sia andata a farsi benedire.. sono bastati un paio di complimenti e un mazzo di fiori e puff è tornato tutto come prima.

Una volta scesa dalla macchina mi prendo un momento per ammirare il ragazzo che è impegnato ad assicurarsi che la macchina sia chiusa, sta indossando un paio di pantaloni eleganti neri e una camicia bianca.

«Oi tutto bene?» chiede passandomi una mano davanti al volto, fantastico mi sono anche incantata a fissarlo

«Stavo pensando..»

«Certo.. certo, andiamo?» alla sua domanda annuisco e lui, da quel che ho visto, avrebbe voluto circondarmi la vita con un braccio ma alla fine lascia perdere e dopo aver sbuffato si infila le mani nelle tasche dei pantaloni

«Nome prego» chiede il maître con fare annoiato

«Wilson»

Il maître controlla il librone che ha davanti, annuisce e ci fa segno di seguirlo; passiamo davanti a diversi tavoli e ovviamente lo sguardo dei presenti è puntato su noi due, finalmente ci sediamo e sospiro di sollievo quando mi rendo conto che il tavolo che ha prenotato è un po' lontano dagli altri.

«È davvero un bel posto»

«Ho chiesto consiglio ai gemelli e a Lottie e lei dopo avermi urlato di essere un deficiente mi ha detto che tra le cose che ti piacciono di più c'è la cucina italiana» ammette imbarazzato e io scoppio a ridere

«Per quanto tempo ti ha insultato?»

«Cinque minuti penso.. se non fosse stato per Theo avrebbe continuato»

«Ritieniti fortunato, una volta mi ha insultata per quasi un'ora» gli dico e ripensando a quel giorno di qualche anno fa mi viene da ridere ma mi trattengo

Apro il menù che è stato precedentemente posato sul tavolo e inizio a sfogliare le varie pagine fino a che non trovo il piatto dei miei desideri: lasagne.

«I signori sono pronti?» domanda un cameriere

«Due porzioni di lasagne» risponde Max, io lo guardo con un sopracciglio alzato e lui in tutta risposta mi fa l'occhiolino «E da bere gradiremmo una bottiglia d'acqua naturale, grazie»

Il cameriere prende l'ordinazione e se ne va portandosi via i due menù.

«Mi dispiace di aver fatto il coglione» dice guardandomi negli occhi «È che quando c'è Gordon non riesco a non pensare a come mi abbia voltato le spalle e...»

«È successo qualcosa di grave?»

«In seconda superiore sapevo che se le cose fossero peggiorate per mio zio sarei dovuto andare con mia madre a LA e a metà dell'anno è successo.. mi sono trasferito a metà del campionato di basket, hanno perso e lui non l'ha mai accettato e ha iniziato a dire stronzate su stronzate sul mio conto infatti quando tornai per le vacanze invernali nessuno mi rivolgeva la parola»

Unbearable 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora