#10 io sono qui con te

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"e quindi verrà a prenderti?"
"si, per la seconda volta, si." sbottò nuovamente Chiara, alzando gli occhi al cielo esasperata.
Tra Tonno e Chiara sembrava non essere successo nulla e nessuno dei due rischiò anche solo di accennare al giorno passato, intimoriti dal rischio di poter creare un putiferio.
Con Nelson diretto a lezione di canto, Dario impegnato con la sua ragazza, e Nicolas e Frank che dovevano fare a pugni con la loro pigrizia, Tonno si era rivelato l'unico disposto ad accompagnare Cesare a casa di Chiara per riprendere la sua tanto amata macchina, cosa non possibile il giorno prima per mancanza di tempo a causa della live serale di Space Valley.
Avevano parcheggiato davanti al suo palazzo e si erano lanciati una fugace occhiata prima di scendere entrambi e dirigersi verso il citofono.
La voce della ragazza era arrivata chiara
"si?"
"dovremmo prendere la macchina che hai preso in prestito. Ci fai salire?" aveva chiesto Tonno, lei aveva riso
"ok. Quarto piano"
"lo sappiamo" disse Cesare, prima di spalancare il portone e avviarsi verso l'ascensore.
Erano ora seduti al tavolo della cucina con un caffè fumante in mano mentre le canzoni di Tommaso Paradiso uscivano dalle casse dello stereo in modo soffuso. La musica aveva sempre aiutato Chiara e ora che era ad un passo dal finire la tesi le serviva piú che mai, non riusciva ancora a credere che si sarebbe laureata di lì a qualche mese e questo le metteva in corpo un sentimento che lei sapeva classificate solo come ansia, ma che non era tale.

I loro telefoni avevano suonato all'unisono, un messaggio di Nelson li aveva portati al nocciolo del discorso e Chiara non aveva mai avuto cosí tanta intenzione di ucciderlo.
Nels: stasera birretta in centro? Noi quattro, Bea, Sofia e magari Chiara porta anche il suo ragazzo ;)
Chiara avvampò
"allora è una cosa seria?" chiese Cesare, rigirandosi il telefono tra le mani
"non saprei...penso di sì" farfugliò lei, a disagio "e stasera siamo impegnati"
"impegnati? Che tipo di impegno?" disse Tonno, poggiando gli avambracci sul tavolo
"ma posso farmi i cazzi miei per una volta?" chiese innervosita, cercando di sviare il discorso
Entrambi scossero la testa, non c'era via d'uscita ma solo un buio vicolo cieco che doveva essere buttato giú a forza.
"andiamo a mangiare in centro e poi torniamo qui a fare qualcosa" disse in imbarazzo, mentre sentiva le guance arderle incessantemente. Cesare diede una gomitata a Tonno
"e CHE cosa" i ragazzi risero, comprendendo come sarebbe andata a finire la serata.
"e verrà a prenderti qui?" chiese Tonno, Chiara annuí poco convinta. Sentiva un idea viaggiare da lui a Cesare e non le piaceva. Rimasero zitti, poi quest'ultimo aprí la bocca per parlare
"e quindi verrà a prenderti"
"per la seconda volta, si. L'ho appena detto" sbottò lei infastidita.
I due ragazzi si lanciarono uno sguardo veloce e si alzarono all'unisono. Anche Chiara si alzò
"a che ora di preciso?"
"non è un appuntamento a quattro, mi dispiace" disse lei, dirigendosi verso il mobiletto vicino alla porta e prendendo le chiavi della macchina di Cesare. Quando si girò il ragazzo era a pochi centimetri da lei. Chiara sobbalzò
"beh, aspettaci a braccia aperte. Perché noi saremo qui per conoscere questo ragazzo" le strappò le chiavi dalle mani e le stampò un bacio sulla fronte
"grazie mille!" aprí la porta e si appoggiò allo stipite. Tonno si avvicinò a lei che non sapeva se ridere o scappare via
"lo hai sentito Chiaretta" la circondò in un tenero abbraccio e uscí dalla porta, seguendo Cesare dentro l'ascensore.

Quando il citofono suonò, Chiara era in crisi.
Sul suo letto erano gettati vestiti di ogni tipo e lei non era mai stata talmente indecisa su cosa mettersi.
"si?" chiese, pur sapendo chi c'era dall'altra parte
"siamo noi. Apri sú" disse schietto Cesare, Chiara alzò gli occhi al cielo e aprí il portone del palazzo.
Dieci minuti dopo erano entrambi seduti sul suo letto e cercavano di aiutarla a scegliere, non facendo altro che metterle ancora piú confusione in testa.
"questo è bello" disse Tonno, prendendo un vestito nero stretto in vita da una fascia (nera anch'essa) e la cui gonna le arrivava al ginocchio
"questo lo è di piú" Cesare indicò un brutto completo giallo canarino che Chiara era decisa a buttare. Gli scoccò un occhiata di fuoco
"devo uscirci, non farlo scappare" disse, prendendo tra le mani il vestito che aveva proposto Tonno. Corrucciò le sopracciglia in una smorfia soddisfatta.
"mh... Forse può andare. Non toccate nulla" intimò, mentre scavalcava le paia di scarpe sparse sul pavimento e si dirigeva verso il bagno. La porta si chiuse con un botto.

Sorridi || Space Valley ||Where stories live. Discover now