Ciao, sono Hawks!

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Andai al bar dove avrei dovuto incontrare la mia cara amica Rumi, soprannominata da me "Bonny" per evidenti motivi.

Entrai nel bar, subito un gatto persiano mi venne incontro, lo presi in braccio coccolandolo "Ciao [T/n]! Rumi è in quel tavolo che ti aspetta" disse il barista.
Una delle tante cose che mi accomuna a mio fratello era l'amore per i gatti, lasciai andare il cucciolo andando verso la mia amica.

Andai verso Bonny, arrivai dietro di lei coprendole gli occhi.
"O mamma!" Disse lei, posò subito le mani sulle mie per poi salire e mettermi le mani tra i capelli, mi scappò una risata "Quella voce la riconoscerei ovunque [T/n]" tolsi le mani sedendomi accanto a lei "Ciao!" Disse saltandomi al collo abbracciandomi, contraccambiai il suo gesto affettuoso sorridendole "Pronta per conoscere il ragazzo che tormenterà i tuoi sogni più profondi?" Disse facendomi l'occhiolino.

Non avevo un buon rapporto con le persone, molte mi tenevano, altre mi ammiravano, ma molte altre temevano per la mia unicità, ma se non avessi provato non lo avrei mai saputo "Sì certo!" Dissi curiosa.
"È molto lontano?" Chiesi "Abbastanza" disse lei.

"Ti fidi?" Chiesi prendendola per mano "A fare cosa?" Chiese perplessa "Pensa al luogo dove dobbiamo andare e poi chiudi gli occhi" dissi solamente, lei mi guardò intensamente per poi chiudere gli occhi, delle spire di ombre ci avvolsero, per un atttimo rimanemmo sospese nel nulla per poi ritoccare terra, le tenebre si ritirarono, andando a formare le nostre ombre, Bonny apri subito gli occhi stringendomi più forte la mano "Ma? Ma, prima eravamo al bar! Come abbiamo fatto?" Chiese, la mia ombra divenne tangibile e mi batté il cinque "Ho avuto un piccolo aiuto" dissi guardando la sua ombra sull'asfalto mentre mi faceva un pollice in sù e l'occhiolino.

"AMO IL TUO QUIRK!" Disse guardando la scena, mi misi a ridere "Allora il ragazzo misterioso che tormenterà i miei sogni dov'è?" Chiesi curiosa "Sono dietro di te bambolina" disse una voce maschile dietro di me, mi bloccai sul posto, quella voce la conoscevo, mi giarai, mi fermai a fissarlo, era uguale a quando era piccolo.

"Ciao mi chiamo Takami Keigo, ma puoi chiamarmi anche Hawks. Cavolo Rumi non mi avevi detto che era così tanto bella!" Disse tendendomi la mano "Ciao Takami-kun io sono [T/n] Aizawa, piacere mio" dissi stringendogli la mano fissando quegli occhi gialli topazio e quelle ali rosse fuoco, chissà perché, iniziai a pensare a quanto potessero essere morbide e piacevoli al tatto.
"Ok ragazzi io vado, fatemi sapere poi come va la giornata! Ciao piccioncini"
COSA? NO NON PUÒ ABBANDONARMI!

Inutile dire che la maledissi in tutte le lingue possibili ed immaginabili.
"Allora, che quirk hai?" Mi chiese il ragazzo "Controllo le ombre e parlo con i morti" dissi, lui mi guardò annuendo "Figo! hai un quirk molto potente, ma ci siamo già visti? Mi sembra di conoscerti" disse guardandomi attentamente, cercai di sviare l'argomento, "No, non credo, sai mi ricorderei di quelle ali rosse fiammeggianti" dissi guardandole, lui le spiegò un po' "Hai ragione sono parecchio ingombranti" disse lui "Viani! Andiamo a mangiare qualcosa ho una fame da lupi!" Disse prendendomi per mano e incamminandosi chissà dove.

Mi portò in un posto poco distante, diveva che lì facevano il migliore pollo fritto del mondo, mi impedì in ogni modo di pagare la mia parte, bloccandomi con le sue enormi ali, dovetti arrendermi per forza.

Uscimmo dal locale e andammo verso il parco, sedendoci all'ombra di un albero, sul prato fresco e appena tagliato, non era una giornata particolarmente calda, era semplicemente perfetta.

"Allora Takami-kun, dimmi, cosa ti piace fare quando non sei l'eroe numero 2?" Chiesi curiosa "Faccio tante cose... amo farmi una bella volata nel cielo stellato, guardare serie tv, leggete fumetti..." si fermò a guardarmi "Frequantare belle ragazze" disse sorridendomi, mi misi a ridere abbassando lo sguardo "Sei sempre così perspicace?" Chiesi mentre mangiavo. "Diciamo che è in parte per il mio carattere e in parte perché ho una bella ragazza davanti" alzai lo sguardo facendo una smorfia arresa e divertita.

"E tu? Che fai quando non sei una eroina?" Chiese mentre mangiava anche lui, sospirai "Do fastidio a mio fratello mentre lo rimprovero" si mise a ridere "Poi, disegno, leggo, guardo anime, imparo cose nuove e... amo viaggiare e volare in aereo, mi piacciono le moto e le macchine sportive.... basta tutto qui" dissi alzando una spalla e abbassando lo sguardo "Wow! Fai un sacco di cose interessanti! Sai credo proprio che Rumi abbia fatto bene a farci incontrare!" Disse soddisfatto e con quel sorriso raggiante spalmato in faccia.

"Come mai sorridi cosi tanto?" Chiesi curiosa, lui mi guardò stranito "Perché non dovrei? E poi quando stai bene con qualcuno ti viene spesso da sorridere e fare complimenti, perché ti da fastidio?" Chiese curioso, inclinai la testa di lato cercando di capire la sua risposta, non sono una che esce tanto e che frequenta persone, come ho già detto, la gente mi evita e non sono molto socievole.
"No!! Certo che no, ma sai non esco quasi mai con dei ragazzi e vederti così felice con me, poi tutti quei complimenti... sai non ero pronta tutto qui" dissi pulendomi le mani dalle briciole del pollo appena finito.

"Aw.... è per la tua unicità? Sai quando ero piccolo c'era una ragazza con il tuo stesso quirk, era la mia migliore amica, le volevo molto bene, ma poi è sparita, non ho mai avuto paura o timore che mi facesse del male, mi fidavo. E credo che con te sia lo stesso" disse avvicinandosi e mettendomi un'ala intorno alle spalle.

Avevo le ginocchia al petto e lo sguardo basso, guardai le ali "Posso toccarle?" Chiesi curiosa di testare il mio pensiero iniziale "Certo, ma fai piano sono parecchio sensibile" disse scoppindo in un risolino, tese l'ala e la accarezzai dolcemente, erano morbide e piacevoli al tatto, molto piacevoli.

Sorrisi involontariamente "Visto? È normale ridere" disse lui guardandomi "Si hai ragione!" Dissi felice. Continuammo a parlare del più e del meno. Non chiedetemi come ma finii per sdraiarmi sulle sue gambe mentre continuavamo a parlare scherzando come vecchi amici.

Guardai l'ora erano già le 19.00 mi alzai subito dalle sue gambe "Scusa ma mio fratello mi aspetta, posso vederti di nuovo? Sai mi sono trovata molto bene oggi" dissi sorridendo,mi diede un biglietto "Tieni è il mio numero, chiamami e scrivimi quando vuoi, io ti risponderò" disse allontanandosi, mi salutò e se ne andò volando via nel cielo, che, piano piano stava cambiando i suoi colori con quelli più scuri e freddi della notte. Maneggiai il bigliettino contenta.

Potevo risentirlo, finalmente ti ho ritrovato Pennuto.

Sei ancora viva?! [Hawks x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora