11 - Bisogna andare avanti

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L'evacuazione dei civili nel settore 7 era iniziata , ma regnava la confusione.
Gli anziani del posto avevano preso in mano la situazione per fare evacuare in modo più ordinato ed efficiente possibile tutte le persone , senza assembramenti.
Durante il tragitto al cimitero dei treni , Tifa aveva parlato ad Aerith di Marlene e di quanto fosse preoccupata pensandola tutta sola al 7th Heaven.
Mentre le persone scappavano e nel farlo urtavano la ragazza , lei non demordeva andando contro la corrente di gente in fuga.
Con tanta determinazione era riuscita a raggiungere il 7th Heaven , ma una figura era sulle scale del bar.
Sembrava una ragazza con un abito lungo bianco e dalla pelle chiarissima , quasi angelica.
Occhi gialli e un sorriso appena accennato.
"Chi sei?" , una domanda che sorse spontanea ad Aerith.
"Volevo metterti all'erta riguardo ... te stessa . Non ascoltare la tua voce"
Aerith assunse un espressione confusa , ma nello stesso tempo era come se la voce della donna davanti a lei fosse familiare.
Il suo sguardo cadde alla sua sinistra , notando una figura non proprio ben delineata , simile a quella vista vicino casa sua , in mezzo ai fiori.
La tristezza la avvolse in una morsa , ma non c'era tempo per questo : ritrovò la sua determinazione e attraversò l'entità davanti a lei e successivamente la porta del 7th Heaven.
Trovò così una Marlene impaurita in un angolo del bar.
La ragazza si incamminò cautamente verso la piccola , cercando di non spaventarla ulteriormente.
Quella scena le riportò alla mente i giorni passati in laboratorio sotto gli occhi crudeli di Hojo.
Lo sguardo penetrante di quello scienziato pazzo metteva soggezione a una piccola Aerith , una tensione in quella stanza che toglieva il fiato.
Il tutto veniva un po alleviato dalla presenza di altri bambini e dal loro giocare al nascondino.
Purtroppo era un nascondino maledetto dove i partecipanti calavano giorno per giorno fino a falla rimanere con un solo bambino e Marlene glielo ricordava parecchio.

"Ehi" , Aerith si destò dai suoi tristi ricordi e si chinò davanti alla piccola Marlene rannicchiata e tremante.
"Sono un amica di tuo padre , non abbiamo avuto modo di conoscerci ... mi chiamo Aerith"
Gli occhioni dolci di Marlene si riempirono di lacrime e la bambina si lanciò tra le braccia di Aerith.
"Ti ho trovata".
Aerith non sembrava pronunciare quelle parole rivolgendosi solamente a Marlene , non era facile da spiegare.
La riunione non sarebbe andata liscia a causa dell'intromissione di Tseng che entrò nel bar con i suoi uomini.
Aerith stringeva forte la mano di Marlene mentre la piccola osservava con un espressione arrabbiata quel tipo dall'aspetto apparentemente angelico segnato da un neo in mezzo alla fronte che sembrava nascondere qualcosa di minaccioso.
"Aerith , l'acchiapparello finisce qui.
Non ti ho mai costretta a unirti a noi , ti abbiamo lasciato tutto lo spazio che volevi , ma ora è il momento di venire con me.
Zack mi odierà , ma me ne farò una ragione.
La missione viene prima di tutto"
Aerith guardò Marlene per poi rivolgere lo sguardo verso Tseng.
"Ho capito , ma a una condizione : voglio che portiate questa bambina a casa mia"
Tseng sorrise e fece un cenno con la testa.
La donna misteriosa era alle spalle di Tseng , ma sembrava potesse vederla solo Aerith , questa di nuovo colpita da un brivido.

Uno spirito che si illude e successivamente uno spirito che si spezza.

Un sussurro.
Era la donna misteriosa a parlare nella testa di Aerith.
Cosa stava succedendo? Cosa voleva questa entità?

Nel frattempo Cloud e gli altri erano arrivati in cima a dare manforte a Barrett , ma Reno aveva già avviato il sistema di autodistruzione del pilastro che reggeva il piatto.
Questione di minuti e sarebbe saltato tutto in aria.
Mentre Rude e Reno si preparavano a battere in ritirare , Zack si ritrovò paralizzato sul posto e a vivere una specie di visione.
Si ritrovò in un luogo buio con Aerith davanti a lei.
"Non c'è tempo per le parole , Zack... Marlene è al sicuro a casa mia , mentre io beh...
...sono andata con i Turks.
Non so come sia possibile questa connessione mentale tra me e te , ma come dicevo non c'è tempo.
Non morire , Zack.
Nessuno di voi deve morire"

E alla fine di quelle parole, Zack si destò.
Barret stava cercando un modo per fuggire e lo aveva trovato : c'era una sorta di funivia logorata che li avrebbe fatti scendere dal pilastro il più velocemente possibile.
"Venite qui!"
Barret gridò quelle frase e fece il gesto ai ragazzi di aggrapparsi e lasciarsi andare sulla funivia.
Non persero tempo , ma notarono che Barret era rimasto indietro a fissarli con un sorriso quasi malinconico.
"Barret!" , gridarono in coro.
L'omone fissò la corda logora che a malapena stava riuscendo a tenere i tre ragazzi.
"Per me è inutile , se salto anche io , con il mio peso la spezzerò"
L'uomo ragionò a bassa voce mentre le voci dei suoi compagni lo chiamavano a squarcia gola mentre scendevano.
Barret prese tutto il fiato che aveva in corpo e tirò fuori tutta la voce che aveva.
"PRENDETEVI CURA DI MARLENE PER ME ! DATE TANTI CALCI IN CULO A QUESTI BASTARDI! SALVATE IL PIANETA! SALVATELO!"

E giunse l'esplosione che distrusse il pilastro e colpì in pieno Barret , incenerendolo.
Le urla strazianti di Tifa , l'espressione affranta di Cloud e lo sguardo furioso di Zack ... questo a fare da contorno a quella tragedia.
Il Presidente Shin Ra , al sicuro nel posto più alto del palazzo , assisteva a quello spettacolo orribile sorseggiando del vino rosso.
Non traspariva nessun tipo di emozione da parte di quel piccolo e vile uomo.
Le grida e il frastuono dovuto alla caduta del pilastro le aveva coperte con della rilassante musica classica che avrebbe risuonato per diversi piani.
Arrivati a terra , Tifa si inginocchiò e vomitò , ma non per la funivia che era traballante , ma dal dolore che le si era accumulato in petto vedendo i suoi cari amici morire.
Cloud corse da Tifa e la abbracciò a se , mentre Zack era rimasto come impassibile.
Prima di rendersene conto , i ragazzi avevano raggiunto un parco nelle vicinanze e si erano messi seduti a terra, stremati dalla situazione.
Quello che prima era un parco per bambini , ora era solo un cumulo di macerie.

"Zack ... cosa stiamo facendo?"

Il ragazzo si voltò verso Cloud che gli aveva posto quella particolare domande.
Il giovane biondo stringeva a se una Tifa ancora scioccata e tremante dagli occhi vuoti.

"Come fai a rimanere impassibile...? Come?"

Neanche il tempo di finire la frase che Cloud notò una lacrima scendere dalla guancia di Zack.
"Mi atteggio a duro , Cloud ... ad eroe.
So cosa provi , ma voglio sempre mostrarmi ai tuoi occhi come la persona tutta di un pezzo , su cui contare ... incrollabile , ma davanti a tutto questo ... davanti a queste perdite...
mi vergogno di essere umano , come quelli la che hanno architettato tutto.
Respirare la loro stessa aria.
Ho così tanta rabbia che potrei perdere il controllo in qualsiasi momento , ma non lo faccio.
Bisogna andare avanti"

Tifa si riprese lentamente e si alzò dicendo "Marlene...Aerith..." , ma Zack assunse un sorriso forzato e disse "Stanno bene , non chiedetemi come , ma lo so ... cercherò di spiegarvi tutto mentre ci avviamo a casa di Aerith.
Prendetevi cinque minuti e ..."

Tifa scosse la testa e si asciugò le lacrime.
"No , mi sono presa fin troppo tempo.
Io piango sempre , sono una piagnucolona , ma bisogna andare avanti come dici tu.
Mentre noi perdiamo tempo qui , quei pazzi si stanno preparando per chissà cos'altro ancora"

Tutti e tre trovarono una forza sconosciuta dentro di loro che gli avrebbe concesso di andare avanti.
La loro tappa successiva era la casa della madre di Aerith.

FINE CAPITOLO 11




Crisis Behind: Final Fantasy VIIWhere stories live. Discover now