una neve candida

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Mi sveglio e guardo fuori dalla finestra, nevica, salto giù dal letto e corro per guardare fuori.

Sento un borbottio dal letto e mi giro vedendo Mike ancora sdraiato.

Gli vado vicino e lo squoto lentamente.

"Mike svegliati é mattina devi andartene"

"Ancora un pò,sono stanco"

"No devi alzarti ora" gli dico ferma.

Si alza controvoglia, corro all'armadio e prendo una felpa pesante di Marco.

"Mettiti questa sta nevicando sbrigati ad andartene"

Apro la finestra e lo faccio volare fuori, quando atterra chiudo immediatamente e corro giù dalle scale uscendo fuori e buttandomi sulla neve congelata.

"Cloe ma che stai-" Marco è sulla porta e mi guarda rabbrividendo.

Starnutisco mettendomi a sedere "nevica" dico semplicemente.

"Lo vedo ma se stai così ti prenderai un malanno" dal ramo di un albero, un mucchietto di neve mi cade in testa e Marco ride, attirando tutta la casa verso l'esterno. Prendo una palla di neve e lo centro in faccia.

Ghigno divertita ma lui esce facendo altre palline e tirandomele.

"Che la guerra abbia inizio" dichiaro ridendo.

I ragazzi sulla porta ci guardano stupiti, sembriamo due bambini.

Dopo 20 minuti di battaglia ci buttiamo sulla mrve ridendo e dandoci il cinque.

"Ho vinto io" dice sorridendo.

"Oh, si, convinto" dico ridendo

"Mio Dio che freddo" dico non sentendo più le gambe.

"Rientriamo?" Mi chiede speranzoso.

"Nha" dico alanzandomi "facciamo un pupazzo di neve.

I ragazzi ci stanno ancora guardando.

"Ehy voi! Dobbiamo fare il pupazzo di neve quindi muovete quei culi ghiacciati e venite qui"

Vengono tutti e facciamo un pupazzo che assomiglia un sacco a Olaf.

"Carino direi" dice Noha guardandolo alla fine.

"Già" diciamo tutti insieme.

Entriamo tremando e beviamo una cioccolata calda.

Mi vado a vestire per andare a scuola e corro prendendo l'autobus all'ultimo secondo.

La giornata passa abbastanza velocemente e torniamo tutti a casa abbastanza velocemente.

"Cloe ti va di andare al parco oggi?" Mi chiede Marco mentre mi aiuta a cucinare.

"Devo uscire oggi" non posso dirgli che devo andare da Vivian.

"Dove devi andare?" Mi chiede aggrottando le sopracciglia.

"Devo andare dal parrucchiere e a fare la manicure" mento sapendo che non sopporta queste cose "vuoi accompagnarmi?"

"Mi sono appena ricordato di avere qualcosa di importante da fare" dice sbrigativo.

Rido "peccato" dici fingendo dispiacere.

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Sono le 4.30.

"Io vado!" Dico sorridendo e uscendo di casa. Corro verso il bosco dove anni prima ho fatto una promessa a Vivian e come previsto è lì che mi aspetta.

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