capitolo 3

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La notte in bianco la passai a pensare, forse era troppo presto, forse ci saremmo messi insieme, forse mio fratello sarebbe diventato iper-protettivo, forse Skyler mi rimprovererà per quello che ho fatto... ma a me non importa poi tanto, volevo una bella storia e spero che questa la sia.

Al mio risveglio fui accolta da Skyler che urla a squarciagola, con una voce che non so da dove viene «sveglia! Domani c'è scuola e bisogna prepararsi».

Il mio pensiero lo distinguo in questo modo: ma perché se DOMANI ho scuola, OGGI mi devo preparare?! Lo faccio solo per lei altrimenti sarebbe morta.

Ma l'amore di mio fratello come al solito sistema tutto... con un rompipalle che entra nella stanza e prima che potessi sollevarmi mi tira una secchiata d'acqua gelida in faccia... «volevo assicurarmi che fossi sveglia» disse con un ghigno che nascondeva una risata di puro divertimento.

Io non sto ridendo sai?

«sparisci entro tre, due, uno...» ed ecco che comincio ad urlare acutissimo fino a quando non va via e si chiude la porta in faccia per far smettere il suono della mia esile voce.

Insomma non ti piace la voce dolce e serena della tua sorellina?

Mi vestii al più presto con una camicetta aperta nera, una canotta blu, dei jeans stretti e i capelli raccolti a modi principessa cinese senza bacchette e senza classe. Ho messo un trucco leggero formato da mascara e matita per dare effetto ai miei occhi insignificanti.

L'unico che non avevo ancora visto era Ashton. Il riccio mi doveva spiegazioni. Mi doveva un altro bacio e una storia da favola progettata in ogni minimo dettaglio.

Anche se lo trovai di sotto a far colazione in pantaloni corti simili a boxer e maglietta senza maniche attillata. Ma lo fa apposta?

Scesi le scale osservandolo e guardando Michey che lo guardava con uno sguardo truce, quasi volesse fulminarlo. «sorellina eccoti qua. Ti vanno dei pancake per cominciare la giornata?»

Io passai attraverso la cucina osservando tutti i particolari di quel cibo apparentemente buono, e altamente calorico «vorrei tirarti uno schiaffo a dire il vero, però mi accontento del tuo tentativo di rimedio»

Ash ci guardava senza capire mentre il mio consanguineo mi metteva due piccoli pancake sul piatto e ci versava una cucchiata abbastanza grande di cioccolato. Mi misi a sedere davanti al riccio che non mi guardò negli occhi per un solo istante, sembrava intimorito. Finii il mio piatto in nemmeno 10 minuti e sbattei le mani sul tavolo, mi alzai, presi il piatto, lo adagiai nel lavandino e presi per un braccio Michael dicendo «io e te dobbiamo parlare. Seri.»

Mi seguii fino al sotto scala e poi mi girai quasi finendogli addosso, e lui indietreggió per creare la distanza giusta. «avanti cosa gli hai detto?» sussurrai per non farmi sentire. Avevo le braccia incrociate e battevo il piede per terra spazientita. «gli ho chiesto se fra voi due c'era qualcosa» rispose con naturalezza e fare innocente.

Giuro che gli stavo per staccare la testa. «e poi...» disse grattandosi la testa e guardando il pavimento. «e poi?!» urlai senza rendermene conto. «e poi mi ha detto che vi siete baciati e mi sono arrabbiato e gli ho tirato un pugno... sta bene... però non voglio che tu stia male» risposta perfetta, ovvio.

Ma davvero quel cretino crede che mi possa fare del male? Se mi avesse fatto male non ci saremmo andati a vivere!

Tornai in cucina dove Ash stava lavando i piatti, e io mi avvicinai, aggrappandomi alla sua spalla, dandogli un bacio casto sulla guancia.

«scusa, dopo ne parliamo dai» e con quelle ultime parole mi chiusi in camera di Skyler a raccontarle il tutto.

***

La sera cenammo nel silenzio totale e poi andammo direttamente a dormire, in quel giorno non c'era niente da dover riferire. A metà pasto andai in camera. All'ora di dormire andai in bagno e uscita trovai Ashton che stava chiudendo la sua porta. Gli dissi al volo «buonanotte» e la sua risposta fu guardarmi e sussurrarmi «buonanotte piccola»

Almeno sta notte ho dormito in santa pace. Anche se di discorsi importanti non ne ho affrontati...

Il giorno dopo fu tranquillo e monotono, esattamente come a los Angeles. Sveglia pre- impostata per evitare le urla, colazione e poi in macchina. Quella scuola era enorme. Aveva un'entrata formata da un cancello che portava ad un ampio cortile contornato da muri e in certi posti c'erano dei muretti in cui le persone si sedevano. Era un posto tranquillo. I soliti fighi che fumavano al muro, un gruppo di famosi sul muretto accanto alla porta, un gruppetto di snob al cancello dalle moto... tutti divisi a gruppetti che occupavano la vasta area di quel cortile.

Un ragazzo, alto, biondo, capelli circa a spazzola, occhi azzurri, mi si avvicinò e disse «ciao io sono Luke. Tu devi essere la nuova ragazza. Beh oggi ti porterò io a vedere la scuola e a capire questo sistema.»

Simpatico, potrebbe essere un ottimo compagno. «io sono Leila. Qua ci sono mio fratello, la mia migliore amica e un amico»

Non capii il momento successivo in cui Luke disse «beh ciao ragazzi. Ashton. » sorrise e gli fece un'occhiolino.

Giustificai il mio non capire con il "sono nuova", che gli altri compresero.

Luke mi portò nella mia classe e scoprii di essere in classe con lui.

Ero appena entrata e lo seguivo confusa mentre mi spiegava storie che mi sembravano tante cazzate... una ragazza dai capelli rosso fuoco mi vide e urlò «vieni qua! Staccati da quel deficiente altrimenti diventi un'altra preda dei tre cretini»

Non capii il motivo, forse era malata, ma le diedi ascolto e mi staccai da lui dirigendomi verso quella chioma rossa di capelli tutti messi alla perfezione.

Però un po' mi é dispiaciuto lasciare Luke alla porta, che mi guardava con fare sconvolto, con quel visino da cucciolo a cui hanno appena rubato tutti i giochi e poi, boh , mi dispiaceva. «Io sono Rosy» okey lo so che sono matta ma ero distratta dai miei pensieri...«ehm...scusa... che hai detto?»

Figura di merda il primo giorno. Yee.

«ahahahah io sono Rosaly, ma chiamami Rosy come fanno tutti. Ti eri ben incantata a guardare quello stronzo vero?» tipa strana.. mi piace. «ahahahah sono Leila. Non mi sono incantata, solo non ci capisco niente»

Probabilmente arrossii mentre parlavo perche Rosy mi prese la faccia fra le mani e mi disse «oi quello si fa tutte le ragazze e si voleva fare anche te, e non ti imbarazzare che con quel visino ha incastrato chiunque. Apparte la sottoscritta ovvio... solo io può certe cose» la rossa é fantastica lo giuro.

Sorrisi come una cretina e mi misi di fianco a lei nel primo banco che vedevo e mi trovai il biondino in parallelo a me dalla parte opposta della classe.

Ero intenta a capire qualcosa del programma dell'anno precedente per comprendere quello nuovo. Cosa parecchio difficile. «pss. Hey tu. É per te» mi sussurrò un ragazzo moro, occhiali, muscoloso e apparentemente un po' stupido. Presi un biglietto che mi passò fra le mani e lo aprii.

# dopo scuola io e te al bar di sotto. Voglio sapere chi sei e subito. Dal biondino che ti osserva da tutta la lezione. Luke.#

Ricordo ancora: é il primo giorno e non ci sto capendo un cazzo di niente. E vaffanculo mi sono persa un pezzo della spiegazione.

Alla fine di quelle prime due ore mi alzai e mi diressi verso l'aula in cui mi portò Rosy. Suppongo chimica dalle provette. Ma non ascoltai la lezione perché mi feci spiegare dalla ragazza un po' di cosette...

Mi spiegò chi era il moro: Colin, ragazzo semplice e simpatico, molto amico con lei.

Mi spiegò chi era il ragazzo fuori dalla porta che ci filmava dalla finestrella: faceva un documentario per la scuola..si chiama Niccolò, capelli neri fantastici e tipo molto alla moda.

Mi spiegò chi era l'oca che si stava truccando nel mezzo della classe: Catalina, bionda, occhi marroni, stupida e troiottola.

Mi mancava solo capire chi fosse Luke, ma mi disse di scoprirlo e di stare attenta.

Ho paura.

 

confusion ||my story.Where stories live. Discover now