Interludio

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Gli uccelli marini avevano cominciato a volare. 

Mentre si lasciava andare su quella gongola, l'alba era già alle porte. Oramai il sole stava per fare capolino all'orizzonte, oltre quel male liscio come l'olio. Il profumo della salsedine lo stuzzicava piacevolmente.

Fugo si trovava ormai lontano dalla costa. Sputò in acqua la foglia di menta che stava masticando e si riempì i polmoni dell'aria fresca del mattino. 


Era stato quel vecchio alto come un soldo di cacio a pianificare tutto quanto. Era stato ancora lui a scegliere quella ragazza che aveva il potere di assorbire il dolore e la sofferenza altrui, per farla diventare l'elemento chiave di tutto il terribile progetto. 

Sogliola, nel tempo, aveva redatto un elenco di tutti i portatori di stand che si trovavano a Venezia e aveva scelto il nominativo della ragazza pescandolo in mezzo a quelli di uno spesso schedario. 

Aveva previsto che il suo stand avrebbe assorbito e potenziato il virus di Puple Haze, dopodiché, inevitabilmente, lo avrebbe diffuso su tutta Venezia. Sarebbero rimasti coinvolti anche turisti e cittadini comuni, che l'organizzazione non avevano nulla a che spartire. 

Quando era stato messo al corrente di quel piano, Fugo ne era rimasto profondamente disgustato. 

Ovviamente, dal momento che aveva lasciato Bucciarati e compagni per tornare a collaborare con l'organizzazione, sapeva benissimo che avrebbe dovuto obbedire agli ordini dei capi.

L'organizzazione puniva con la morte chi non rispettava le regole. 

Eliminare con le proprie mani i compagni con cui aveva combattuto fino a quel giorno. Aveva immaginato che sarebbe stata quella la condizione. Non avrebbero mai accolto senza una prova di fedeltà la 'pecorella smarrita' che poco tempo prima aveva disertato insieme a un gruppo di traditori. L'organizzazione aveva regole ferree.

Però c'era una cosa che proprio non era riuscito a digerire. 

Non ammetteva che, per raggiungere lo scopo, in questo caso per uccidere i traditori, ogni mezzo fosse lecito. Che ci si prendesse, in definitiva, la libertà di coinvolgere anche le persone che non c'entravano un accidente. 

Davanti a Sogliola che gli spiegava giulivamente il piano, Fugo aveva preso coscienza di alcuni fattori importanti. 

Prima di tutto il virus di Purple Haze non era per niente invincibile. Inoltre, il potere stand della ragazza che si chiamava Coniglio non era ancora giunto a maturazione completa.

Aveva messo insieme i vari elementi che venivano a far parte di quel piano e aveva fatto un rapidissimo calcolo. Poi aveva aggiunto il fatto che Giorno era oramai vaccinato contro il virus di Purple Haze. Grazie a lui, la cosa avrebbe potuto funzionare. 

Come risultato finale, il suo comportamento sarebbe potuto apparire un tradimento nei confronti dell'organizzazione. Eppure non era proprio riuscito a perdonare quel vecchio che pianificava allegramente uno sterminio di massa. Aveva dovuto trovare un sistema per bloccare quel piano. Un sistema che poteva anche rappresentare una sorta di regalo d'addio per il suoi amici di un tempo. 


Chiuse gli occhi di fronte ai riflessi accecanti dei raggi del sole che lentamente si era mostrato all'orizzonte. Dietro le sue palpebre si proiettavano, come uno schermo cinematografico, gli avvenimenti delle ultime ore, poi sparivano poco alla volta. 

Si chiedeva se quella ragazza sarebbe riuscita a superare la brutta esperienza. E si domandava se Bucciarati e gli altri avrebbero mai raggiunto il Boss, in qualche modo. 

-Sì, ci riusciranno di sicuro!-esclamò a voce alta.

Soprattutto perché con loro c'era Giorno, come sua prontezza di spirito. Con uno come lui, capace di legare fra loro i singoli elementi del gruppo di Bucciarati, sempre pronto ad andare in pezzi, non sarebbe stato impossibile. 

Oramai ne era sicuro. 

Non si era pentito di aver lasciato il gruppo di Bucciarati.

Fugo aveva fatto la scelta che in quel momento riteneva la più giusta. Era sicuro che anche i suoi ex-compagni sarebbero stati in grado di comprenderlo, e non gliene avrebbero fatto una colpa. 

Le decisioni possono essere prese e cambiate in qualsiasi momento. All'inizio i sistemi per raggiungere un risultato possono essere diversi ma, prima o poi, l'occasione giusta arriva di sicuro. 

Fugo, sballottato con forza tra l'istinto bestiale e un'intelligenza superiore, si accorse per la prima volta di qualcosa che andava oltre quella condizione. 

Qualcosa che andava oltre la razionalità e la violenza, e gli indicava l'obiettivo da seguire.

Si trattava del coraggio di scegliere una sola risposta per volta in mezzo al numero infinito di quelle che il desino offre quotidianamente a ogni essere vivente che calca il suolo in questo modo. 


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La gif non è mia, crediti all'artista originale su Tumblr: jannacotta.  


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