Capitolo 11 ♡
La tazza di latte fuma, è così calda che le mie mani si stanno ustionando, ma sono quasi contenta, per una volta posso sentire il dolore fisico e non quello mentale e psicologico.
-Tesoro perché non vai a svegliare Michele?-
Mia mamma mi parla con parole troppo gentili e so perché, si sente in colpa ed è comprensibile, ma non è un problema mio, doveva pensarci prima.
-Perché ha passato la notte ad asciugare le mie lacrime, è giusto che si riposi.-
-Ehi ,aspetta, aspetta, che lacrime?-
Nick è di nuovo preoccupato, non so perché ha questo senso di protezione verso di me, come se non dovessi mai soffrire per lui, eppure ci conosciamo da così poco!
-Niente, ti spiego più tardi.-
Il campanello suona ed io ho paura, perché penso di sapere chi ci sia dall'altra parte della porta.
-Dimmi che non è lui.-
Mia madre sta in silenzio e abbassa la testa, se non fosse che tra esattamente 6 giorni si opererà, me ne sarei andata di casa, non so dove, magari da mia sorella, ma comunque in un posto in cui non mi avrebbe trovata Massimo..E a pro posito di mia sorella, lo saprà che "papino" è tornato?
-Vado io?- Chiede Nick, vedendo che nessuna delle due si alza per andare ad aprire la porta, devio il mio sguardo da mia madre verso Nick e sorridendo annuisco..Ora penso a questo problema, poi penseremo al fatto che il ragazzo con cui forse mi frequento ha un figlio.
-Buongiorno a tutti!- Massimo entra, felice come una Pasqua, con la barba poco curata e i vestiti del giorno prima, mentre dietro di lui c'è Nick che guarda lui per capire chi sia.
-Buongiorno!- Dico fingendo entusiasmo:- Sei venuto a scroccare la colazione?-
-Mmm..Anche fosse? Siete pur sempre la mia famiglia e questa è casa mia no?-
-Spiacente!- Rispondo, decisamente alterata, perché lui non ha nemmeno idea di cosa significa "FAMIGLIA" -La tua casa non offre vino a quest' ora del giorno, ne' a qualsiasi altra ora. Devi andartene, ora.-
Massimo ride e borbotta qualcosa tipo "Ha preso tutto da me" ed io prego Dio che sia un'altra delle sue bugie, perché l'ultima cosa al mondo che vorrei è assomigliare anche solo di un capello a quest' uomo.
Dalla stanza arriva Michele, che ovviamente prende l'attenzione di tutti e Massimo guarda prima lui e poi Nick.
-Quindi non avete vino, ma tu a 17 anni hai due ragazzi in casa tua a quest ora?-
-Sai, crescendo senza un padre rischi di diventare una poco di buono.-
Nick sembra aver capito e Michele si pente di essere uscito dalla stanza proprio adesso, mia madre invece è infastidita dal nostro comportamento, ma io non ho intenzione di cambiarlo. Non voglio quest uomo in casa mia. Punto.
-Okay adesso basta, tu e tu a casa vostra.- Mia madre è alterata e addita i miei amici mentre manda loro a casa. -Noi tre dobbiamo parlare.-
Mia madre e Massimo sono già al tavolo ed io li raggiungo dopo essere andata a cambiarmi, ho indossato un pantalone della tuta felpato, una maglia a maniche corte e fatto una semplice coda ai capelli, mi siedo e senza troppi giri di parole mi faccio sentire:
-Allora? Cosa vuoi?-
-Dille la verità.- Interviene mia madre.
Lui sembra essere quasi pensieroso e poi da sfogo ai suoi turbamenti:- Vedi Jessica, tu hai un fratellino.-
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Dimmi chi sei e ti sogneró.
RomanceE spesso le strade si incrociano, qui si sono incrociate ed innamorati. Jessica,ragazza di 17 anni frequenta il liceo con il suo migliore amico Michele e sta soffrendo per il trauma avuto due anni prima. Sia Jessica che Michele hanno difficili situa...