🍸ᴀɴᴅ ɪ ꜰᴜᴄᴋᴇᴅ ʏᴏᴜ ᴀɢᴀɪɴ 🍸

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[ N O A H ]

"Ti voglio"
Fu quello che mi disse prima di baciarmi, non troppo velocemente nè troppo voracemente.
Ricambiai il bacio e mise una mano sul mio fianco facendo cadere il bicchiere pieno di alcool a terra.
Allacciai le braccia al suo collo, aggiunse la lingua abbassando una mano sino alla mia natica stringendola.
Mugolai spostando il mio viso sul suo collo, spostò anche l'altra mano sull'altra natica, le strinse entrambe.
Sospirai e iniziai a baciargli il collo, iniziai a fargli i grattini sulla nuca e riniziai a baciarlo.

Capivo ben poco, non sapevo se volevo rimanere qui, rimanere a casa mia o a casa sua, sapevo che volevo lui.
Lo volevo con tutta me stessa, non solo per una notte, lo volevo e basta, qualsiasi posto mi andava bene ma doveva esserci lui.
Attorno a noi c'erano persone che facevano storie e foto.

"Colson...
Andiamo..."
Mi baciò a stampo per poi prendermi per mano, si avvicinò Iann Dior.

"Dai ragazzi facciamoci una foto"
Ci misimo tutti in posa, tenni Kells per la maglia e alzammo entrambi il dito medio, quando partì il flash notai il suo collo pieno di rossetto, il mio rossetto.
Ciò significava che il mio era sbavato, lo guardai in pieno viso e aveva le labbra leggermente macchiate.
Cazzo sapevo di dovermi mettere una tinta labbra!

Mi riprese di nuovo per mano trascinandomi, mi bloccai di scatto.

"Iann qualunque cosa accada non postare quella foto"
Mi sorrise e annuì, mi voltai verso Colson, mi mise la giacca sulle spalle prima di uscire dalla villa.

"Cerchiamo di coprirci il piú possibile"
Annuii, cercai di coprirmi il viso, camminavamo entrambi a testa bassa mentre i fotografi ci puntavano le fotocamere contro sparandoci migliaia di flash, gli strinsi forte la mano.
Un giornalista mi strappò la giacca di Colson di dosso, quando tutti videro la mia faccia ci fu un grosso coro di "oooh".

"Che schifo"
Sussurrò, riprese aggressivamente la giacca dal giornalista e mi portò nel parcheggio.
Mi aprì la portiera della macchina e la chiuse appena mi accomodai sul sedile.
Si mise al posto di guida e dio, era così sexy mentre guidava.
Stavo fissando la sua mascella e il suo tatuaggio, quello della double X, quando si girò a guardarmi, mi sorrise e si leccò le labbra.
Si fermò davanti a casa sua, l'avevo visitata precedentemente, soprattutto per i suoi compleanni, erano spettacolari.
Scese dalla macchina, mi aprì la portiera e mi fece entrare in casa.

Non riuscii neanche ad entrare in casa che mi ritrovai con la schiena al muro, le sue labbra attaccate alle mie.
Mi staccai un momento per riprendere fiato e gli tolsi la maglia, iniziai a baciargli il collo.
Mi sfilò il vestito, mi prese in braccio e allacciai le gambe al suo bacino.
Continuammo a baciarci nel tragitto al piano di sopra, verso la sua camera.
Mi trovai stesa sul letto di Colson Baker, con lui stesso che mi baciava il collo mentre gli accarezzavo piano i capelli.
Volevo veramente farlo?
Volevo davvero perdere la mia verginità con lui?

Si.
Volevo.
Era una persona a cui tenevo tanto, una persona di cui sapevo di potermi fidare, anche se fosse andata male saremmo rimasti amici e mi andava bene.
Era una persona matura e sapevo di star facendo la cosa giusta.

Mi misi su di lui, gli sbottonai velocemente i pantaloni lanciandoli da qualche parte nella camera, tornai sulle sue labbra, erano come una dipendenza, non potevo farne a meno.
Mi sfilò l'intimo e gli tolsi i boxer.
Da quel momento in poi non sapevo esattamente come comportarmi ma cercai di farmi trasportare dal momento.
Mi guardò negli occhi prima di inserire un dito nella mia intimità, lo mosse lentamente, poi ne aggiunse due e tre, il tutto molto velocemente.
Iniziò a leccare lentamente il mio punto debole, le vibrazioni di piacere mi attraversarono il corpo e buttai indietro la testa aggrappandomi ai suoi capelli.
Li strinsi forse piú forte del dovuto quando raggiunsi l'apice del piacere, mi sembrava di vedere il paradiso.

Si mise il profilattico prima di spingersi lentamente nella mia intimità, sussultai, non per il dolore.
Avevo sempre sentito dire che la prima volta faceva male da morire ma non credo sia così, per me non lo fu, non so se per l'alcool o l'erba ma non provai un minimo di dolore.

"Mhh"
Mi baciò dolcemente, poi aumentò la velocità delle spinte.

"Sei così... stretta-ah"
'OH GRAZIE COGLIONE SAI È LA MIA PRIMA VOLTA' sarebbe quello che avrei dovuto dire, ma lo presi come una sorta di complimento o qualcosa simile.
Aumentò ancora la velocità delle spinte.
Mi baciò il collo, mi fece un succhiotto per poi scendere verso i miei seni e farmene alcuni anche lì.
Inarcai la schiena buttando all'indietro la testa mentre stringevo le lenzuola in un pugno.
La stanza era colma di gemiti, noi che continuavamo a urlare uno il nome dell'altra, sembrava tutto così magico...
Raggiunsi l'apice nel suo stesso momento, inarcò la schiena e cercai inutilmente di soffocare il gemito in cui pronunciavo il suo nome.

Ci baciammo ancora, poi mi trovai io sopra di lui, ho fatto 100 e non torno al 99, al massimo al 90.  (Si lo so, era pessima)
Iniziai a muovermi velocemente sul suo membro, sorrisi vedendo che non riusciva a trattenere i gemiti.
Gli baciai il collo lasciandoci sopra alcune macchie violacee.
Dopo lunghi minuti raggiunsi l'apice, ma non ero ancora esausta, mi spostai e sfilai il profilattico da attorno al suo membro, iniziai a massaggiarlo lentamente con una mano.

"A-aah... m-mhh...
N-Noah!"
Venne gridando il mio nome e giuro che i suoi gemiti rochi erano ancora meglio delle sue canzoni.
Mi stesi accanto a lui, lo abbracciai e misi la testa sul suo petto dopo averlo baciato.
Prese una sigaretta dal pacchetto sul comodino e la accese, facemmo vari tiri a testa, poi la spense nel portacenere e mi abbracciò.
Ricordo bene come mi accarezzava i capelli, le sue mani erano delicate su una donna, sapeva come trattarmi.
Lo baciai ancora e ancora, ho già detto che le sue labbra creavano dipendenza?
Nessuno dei due aveva il coraggio di parlare, eravamo solo noi due che ci guardavamo negli occhi, silenzio piú totale.
Ci addormentammo abbracciati, stretti forte l'uno nelle braccia dell'altra.

ᴡʜʏ ᴀʀᴇ ʏᴏᴜ ʜᴇʀᴇWhere stories live. Discover now