Sì, era l'idea migliore.

Organizzato velocemente un piano d'azione per districarsi da quella situazione, e sentendo la nuova speranza illuminargli l'animo e il matrimonio, aprì gli occhi deciso a mettere in atto il suo piano.

Peccato che nessun suono uscì dalla sua bocca, e il cuore, che aveva inutilmente cercato di calmare, era tornato nuovamente a battere fortissimo.

Jungkook lo guardava con quegli occhi densi, cattivi, irritati ma anche estremamente divertiti, uno sguardo da pazzo che ebbe il potere di fargli tornare alla mente tutte le scelte sbagliate della sua vita.

Una mano forte e morbida all'odore di vino era schiacciata contro il suo viso, mentre la gamba di Jungkook era perfettamente in mezzo alle sue a sfiorargli il cavallo dei pantaloni.

«Ops, l'agnellino è stato appena catturato. Un vero peccato che la sua fuga sia stata così momentanea...ma mi sono divertito, devo dartene atto» sussurrò Jungkook con voce bassa e monocorde direttamente al suo orecchio.

Taehyung lo guardò ad occhi spalancati, sentendo le gambe diventare molli e lo stomaco accartocciarsi per come Jungkook lo guardava.

Si appiattì maggiormente contro il mobile e sperò che quest'ultimo lo inglobasse per sfuggire a quella presa ferrea, devastante e che non prometteva assolutamente niente di buono, e i palmi delle mani scivolarono lungo il legno, sudati.

Jungkook lo trascinò via, velocemente e con rude fermezza verso quella che non sapeva che stanza fosse, la cui porta venne spalancata con un calcio e Taehyung venne spinto dentro con poca attenzione. 

Incespicò e per poco non ruzzolò al suolo, salvo poi sentire Jungkook si assicurare la porta a chiave e poi voltarsi verso di lui con un ghigno spettrale in volto.

Taehyung deglutì.

Adesso sì che era veramente in trappola.

Era fottuto. Non c'erano altre parole per descrivere il momento che stava vivendo.

Rizzò la schiena e deglutì ancora, facendo un passo indietro quasi per istinto, gli occhi spaventati e grandi si puntarono sulla figura ghignante di Jungkook, che ricordava tanto un serpente pronto a mordere.

Il respiro era pesante, le labbra si erano schiuse ed erano secche mentre voleva semplicemente andare nella sua stanza e rimanerci per il resto della vita. Tutto pur di non rimanere ancora nella stessa stanza con Jungkook.

«C-cosa vuoi fare? Se ho riso mi dispiace, non era mia intenzione prendermi gioco di te» tentò allora, si stupì della voce ferma che gli era uscita -anche se il lieve balbettio lo aveva tradito.

Il ghigno di Jungkook non accennò a diminuire né l'espressione cambiò, deformandosi in una ancora più terrorizzante di quanto potesse immaginare. 

Fece un altro passo con atteggiamento sempre più severo verso di lui, spingendolo ad indietreggiare per mettere quanta più distanza possibile tra di loro, e si sentì quasi morire nel momento in cui toccò con la schiena la colonna in legno dell'enorme letto a baldacchino che troneggiava al centro della stanza.

Con l'unica, fugace occhiata che aveva lanciato all'ambiente, aveva visto come fosse sui toni scuri, il cui colore preponderante era il nero. 

Nere le lenzuola di seta, neri i tendaggi, neri i veli del baldacchino, nero il rivestimento della poltrona in velluto, nero il divano.

Tutto era tinto di uno spettrale nero. Nero come gli occhi di Jungkook in quel momento, illuminati solo dalle soffuse luci della stanza che gettavano ombre sinistre sul suo volto.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now