Le Leggende di Gilean

Capitolo 6: L'allenamento di Percival e Sean

Il trio di maghi, dopo l'incantesimo di Circe, era stato trasportato anch'esso all'interno della foresta. Qui la maga istruttrice dei due gemelli gli spiegò in cosa consisteva il loro allenamento: «Bene ragazzi, io farò da supervisore, il vostro obiettivo è quello di uscire dalla foresta.»

I gemelli rimasero perplessi, con le loro capacità uscire da lì sarebbe stato uno scherzo da ragazzi. «Circe, è sicura che dobbiamo fare solo questo...» Disse Sean. «...è un po' troppo semplice, non trova?» Concluse Percival.

«Cari ragazzi, questi sono gli ordini di Goffrey, e non crediate che sarà così facile.» Detto questo, con il suo schiocco di dita Circe si volatilizzò lasciando i ragazzi da soli.

«Bene Sean, vediamo di sbrigarci ad...» iniziò a dire Percival, prima di vedere...

«...uscire di qui...» Sean stava parlando a suo fratello quando si accorse...

I due gemelli erano stati lasciati soli. Soli a loro stessi. Sean e Percival, erano sì nella foresta, ma non erano assieme. Circe non se n'era mai andata, aveva in realtà trasportato i due maghi prodigio su piani fisici differenti. Erano tutti e tre assieme, ma non fisicamente. Circe poteva controllare tutte le loro azioni. Percival come Sean però, non potevano vedere nessun altro se non loro stessi.

«Percival dove sei!» Sbraitò il gemello con doti arcane.
«Sean! Sean, dove sei!» Gridò Percival in cerca di suo fratello: «Sento la tua aura magica ma non ti vedo.» Con le lacrime agli occhi, Percival sembrava distrutto.

Sean decise di cercare suo fratello tramite la meditazione. Disegnò un quadrato a terra, vi camminò in senso orario tre volte ripetendo una cantilena, poi vi si sedette al centro con gambe e braccia conserte cercando di captare la presenza di suo fratello. Così facendo aveva isolato la sua area dalle interferenze magiche creando quello che potremo definire un tempio.

Dal canto suo Percival cercò di sfruttare il suo controllo elementale per raggiungere la cima degli alberi ed osservare dall'alto la situazione.

Per loro sfortuna, Circe non li avrebbe lasciati lavorare tranquilli. Prima di tutto interferì con la meditazione di Sean. Distrusse il tempio fittizio da lui creato e mandò interferenze magiche alla mente del mago. Dopodiché con un rapido gesto di mano mandò in polvere la colonna di terra che Percival stava innalzando al cielo.

Entrambi i maghi percepirono le mosse della maga.
«Qualcuno ha appena usato una magia.» Disse Sean.
«Qualcuno ho distrutto la mia colonna... Ma non c'è nessuno intorno a me.» Esclamò Percival.

Durante gli inutili tentativi dei due maghi di ricongiungersi, una scossa di terremoto attraversò la penisola. Tutti quanti, Circe compresa, rimasero interdetti per qualche secondo. Passato il pericolo però Circe si era accorta che il sole stava calando. Di notte la foresta brulicava di creature di ogni sorta. I due gemelli avrebbero già dovuto fuggire dalla foresta.

Le tenebre calarono rapidamente, e con loro arrivarono le creature della notte.

I due gemelli dovettero affrontare qualche animale selvatico. Dei cinghiali, un paio di lupi. Nulla di pericoloso. Ma il sonno stava per colpire Percival.
La giornata era stata intensa, e l'assenza di suo fratello lo aveva messo a dura prova mentalmente. Si accucciò così ai piedi di un albero e si addormentò.

Anche Sean crollò poco dopo. Dal canto suo però prima di addormentarsi, grazie ad un incantesimo arcano, occultò la sua presenza per evitare di essere trovato da qualche animale e finire sbranato.

Percival questo incantesimo non lo conosceva.
È così che un orso Non-Morto, fece la sua comparsa nella foresta e si diresse verso il giovane mago. Circe, assonnata anche lei, vide la scena. Poco prima che l'animale potesse colpire Percival, gli si scagliò contro colpendolo con il proprio bastone da incantatore. Per fare ciò dovette spostarsi sul piano fisico di Percival, che percependo dei movimenti magici si svegliò di soprassalto. Circe stava lottando contro l'orso putrefatto, che incassava colpi a non finire. Purtroppo però le forze della maga si stavano esaurendo. Ancora un paio di incantesimi e poi avrebbe finito l'energia magica.

Circe venne colpita da una zampata dell'animale, ferita, giaceva a terra, il suo bastone per gli incantesimi era stato allontanato. Percival doveva intervenire. Dapprima tentò di bloccare l'orso con dei rovi. La mole dell'animale però non permise al mago di fermarne l'avanzata. Decise così di attaccarlo con sfere di ghiaccio e fuoco, per attirare l'attenzione ed evitare che Circe venisse colpita ulteriormente.

La battaglia, ma soprattutto la mancanza di energie da parte della maga aveva reso meno efficacie l'incantesimo che teneva Sean e Percival su due piani diversi. Sentendo del trambusto il mago ancora addormentato, si svegliò e assistette al combattimento tra suo fratello e l'orso. La potenza dell'animale era esorbitante, Percival aveva poche energie e non avrebbe retto a lungo lo scontro.

L'orso non morto balzò all'attacco, Percival era troppo stanco per reagire. Circe giaceva ancora a terra, senza forze. Sean corse in aiuto di suo fratello. Saltò cercando di spostarlo per evitare che venisse colpito. Purtroppo la magia di Circe li teneva ancora separati fisicamente. Ma i loro spiriti si incontrarono.

«Sean...» Sussurrò Percival sentendosi pervaso da una potente energia.

«...fratello mio.» Disse mentalmente Sean quando sentì di essere in contatto con il gemello.

Gli occhi di Percival, mago elementale si riempirono di energia magica arcana. La mente del mago era rinvigorita, una nuova energia scorreva in lui. Puntò il suo scettro sull'animale in salto. Un forte luce viola si incanalò lungo tutto il bastone scaturendo in un lampo di energia che polverizzò l'animale e illuminò a giorno la foresta. Una volta terminato l'incantesimo, il mago cadde privo di sensi. Circe riprese rapidamente il suo bastone, schioccò le dita e furono tutti trasportati nell'infermeria del castello di Gilean.

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