Capitolo quattro

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La giornata in casa è iniziata in modo parecchio frenetico: tra i ricordi di ieri sera, le battute e gli imbarazzi si sono sprecati. Ci siamo prese un po' in giro a vicenda facendo commenti poco casti sui bei ragazzi che abbiamo conosciuto ieri. Devo dire che è stato tutto molto divertente e me la stavo ridendo alla grande, finchè non sono stata presa di mira: ho provato a prenderla alla leggera reggendo il gioco, ma il solo pensiero delle cose che soprattutto Barbara non finiva di dire fantasticando associato a Jo, mi faceva infuocare non solo le guance. Al solo ricordo mi viene da mordermi le labbra e sento un calore rovente accendersi nello stomaco fino a propagarsi in tutto il corpo. Lascio andare il labbro inferiore che mi sto mordendo insistentemente e incosciamente non appena me ne rendo conto: di nuovo mi sono persa in questi pensieri poco pudici. Tutta colpa di Jo Myers e dell'effetto che mi fa. Meglio lasciar perdere o andrà finire che anche le ragazze se ne accorgeranno. Ritorno con la testa alla realtà e cerco di seguire la conversazione che si è accesa nella camera di Evelyn. Oggi le nostre attenzioni sono tutte rivolte a lei, è il suo grande giorno: tra poco uscirà per il suo primo appuntamento ufficiale con Miles e non so se siamo più eccitate noi o lei.
"Che ne dite di questo?" ci chiede sventolandoci davanti un vestito bordeaux.
"E' perfetto... se dovete andare in chiesa" le risponde Rachel facendoci ridere tutte quante.
"No Evy metti il vestito che hai comprato l'ultima volta. Ti stava alla perfezione!" le suggerisco andando a frugare nel suo armadio.
Ha una marea di vestiti, uno più bello dell'altro, e non capisco come faccia a farsi prendere dal panico quando tutto ciò che mette le sta a pennello. Quando trovo quello che stavo cercando glielo mostro con un grande sorriso.
"Con questo sarai uno schianto!" esclama Betty.
Me lo prende dalla mani provandoselo frettolosamente: poverina, è così nervosa.
"Lo adoro" mi dice con un sorriso di ringraziamento.
"Avanti non c'è tempo da perdere, vieni qui che ti sistemo i capelli" le ordina Barbara con il suo solito fare da capo.
"Io ti faccio il trucco" si aggiunge Carrie.
Sentiamo suonare il campanello e in un attimo il panico attraversa le nostre facce: non siamo pronte, cioè, Evy non è pronta dobbiamo ancora finire di renderla impeccabile. Evelyn afferra nervosamente il polso di Barbara controllando l'orologio.
"E' in anticipo" dice soffocando un piccolo urletto di frustrazione.
"Voi finite qui, io gli vado ad aprire" ci dice Kate.
Non appena esce dalla stanza ci rimettiamo a lavoro di fretta e furia, neanche stessimo in ospedale e dovessimo curare una ferita urgente. Dobbiamo ancora finire gli ultimi ritocchi e poi sarà pronta. Sentiamo i passi frettolosi di Kate che sale le scale ritornando da noi: quando spalanca la porta ha un sorriso malizioso in viso.
"Buone notizie non è Miles... è Jo"
Scatto appena sento il suo nome. La guardo con uno sguardo confuso ed eccitato allo stesso tempo mentre mi spinge verso la porta della stanza. Prima di scendere le scale la guardo sistemandomi velocemente.
"Come sto?"
"Alla grande" mi dice facendomi l'occhiolino.
Arrivo alla porta e lo vedo in piedi di spalle nel portico. Mi fa strano vederlo senza divisa, ma è più bello che mai.
"Joseph, ciao" lo saluto facendolo girare.
"Hey... scusami se mi sono presentato senza invito" mi dice con il suo solito sorriso che mi fa mancare il fiato.
"Ma no, non ti preoccupare. Vuoi entrare?" gli chiedo, spostandomi leggermente e facendogli un cenno.
"Sì grazie" fa un passo verso di me ma poi improvvisamente si fa indietro.
"No, non posso... i ragazzi mi aspettano e so già che se entro non riuscirò più ad andarmene" mi dice grattandosi la testa in modo impacciato.
"Volevo solo passare a salutarti... e sapere come stai?" riprende.
"Ci siamo visti solo ieri Jo" gli rispondo ridendo.
"Lo so, è che... non sono riuscito a dormire stanotte, non riuscivo a smettere di pensarti"
La vecchia me avrebbe riso a tutta questa sdolcinatezza, e forse le sarebbe anche salito il diabete, ma la nuova me, la me innamorata, per poco non sviene.
"Anche io..." gli confesso, cercando di sembrare il più disinvolta possibile, ma la realtà è che fa sempre un certo effetto confessare queste cose, soprattutto a lui.
"Dovremmo ripeterlo... dico uscire insieme, non il... resto... non che non mi sia piaciuto, anzi, vorrei ripeterlo certo... cosa sto dicendo? Forse dovrei smetterla di parlare" mi dice impacciato.
Mi strappa una risata: mi piace vedere che anche lui non sa bene come comportarsi. E' brutto da dire? Direi di no, lo trovo veramente carino... come fa? Perchè io in una situazione simile sembro una bambina mentre lui è semplicemente perfetto in tutto quello che fa?
"Tranquillo... sì dovremmo ripeterlo" dico abbassando lo sguardo ai miei piedi.
Sì, lo sento, sono arrossita e sicuramente sembrerò un pomodoro.
"Che ne dici di venerdì?" mi chiede piegando la testa di lato e assottigliando leggermente gli occhi.
"Venerdì è perfetto" rispondo guardandolo negli occhi e sorridendogli.
"Bene"
"Sicuro di non voler entrare?" gli richiedo speranzosa, più perchè lo voglio che per cortesia.
"Vorrei, davvero, ma i ragazzi mi uccideranno..." mi dice ridendo.
"Capisco"
"Allora, ci vediamo Grace"
"A presto"
Tutto qui? Al diavolo: scuoto la testa dandomi il coraggio necessario, prima di avvicinarmi e dargli un piccolo bacio sulla guancia. Jo mi dona un sorriso stupendo e se ne va. Quando rientro in casa faccio un piccolo saltello sul posto, scuotendo le braccia in aria nella mia personale danza della felicità. Per quanto ancora dovrò sentirmi una ragazzina impacciata al suo fianco? Non lo so, ma quasi quasi mi piace ritornare piccola e sentirmi così.

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⏰ Last updated: May 04, 2020 ⏰

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