Capitolo 3

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Io e mia madre stiamo finendo di caricare tutto in macchina, ovviamente, usufruendo anche dello spazio dei sedili posteriori, essendo solamente in due. Saliamo in macchina e, mentre sto cercando di contenere la mia emozione, mia madre parte. Non passano dieci muniti che mi addormento, anche perché ci siamo dovute svegliare molto presto.

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo sono una serie di alberi. Guardandomi intorno realizzo che ci troviamo ancora in autostrada, quindi chiedo a mia madre indicazioni.
"Siamo quasi arrivate, accendi la radio per favore." mi chiede.
Eseguo subito gli ordini e iniziamo a cantare tutte le canzoni.
Dopo un po' mia madre inizia a fare conversazione, evidentemente per cercare di tenersi sveglia.
"Ancora non ho capito perché ti sei voluta tagliare i capelli, erano così belli lunghi!" esordisce.
Quando ho saputo del trasferimento ho voluto fare un cambiamento, come per dire 'ricomincio da capo' e mi sono tagliati i miei lunghi capelli castano scuro. Prima raggiungevano i fianchi, ma ora quasi al seno. Per molte potrebbe risultare un trauma, ma ne sono rimasta molto contenta e mi stanno benissimo.
"Volevo cambiare" rispondo e continuo a cantare le canzoni che passano alla radio.

Quando mia madre mi avvisa che mancano cinque minuti, prendo dallo zaino la custodia e mi rimetto gli occhiali dalla montatura dorata.
Sono miope, ossia non vedo bene da lontano, ma mi pesa portarli, quindi quando ne ho l'occasione non li uso. Solitamente vengono usati quando vado a scuola, la maggior parte delle volte uso le lenti, anche a scuola.
Nicole, mia madre, finalmente parcheggia ed io guardo alla mia destra e cerco di non sembrare così stupita come lo sono in realtà.
La casa è stupenda! Ha solamente un piano ma già dall'esterno fa un buona impressione.
Davanti alla porta si trova David, che appena ci nota, si dirige verso di noi. Da un bacio sulla guancia a mia madre e poi mi abbraccia. Questa non è la prima volta che lo vedo, ci sono stati due paia di incontri in passato e da quelli ho capito che David è la persona giusta per mia madre.
Si erano conosciuti durante un incontro di lavoro e da lì non hanno mai smesso di sentirsi. Lui aveva una moglie, la quale purtroppo morì subito dopo il loro matrimonio e non ebbero dei figli. Mamma invece era felicissima di aver trovato una persona così cara, niente a che vedere con mio padre. Non ricordo molto di lui, se ne andò di casa quando ero molto piccola e ho pochissimi ricordi di lui, avvolte frammentati.

Esco dal mio flusso dei pensieri e prendo una delle mie due valigie ed uno scatolone, mentre gli altri due si offre David.
Entrati in casa, inizio ad ispezionare tutto con lo sguardo, come mio solito. Il salotto e la cucina sono collegati da un bellissimo arco, mentre in fondo noto un corridoio.
David mi guida verso la mia nuova camera e appena apro la porta rimango spiazzata.
"Ho fatto dipingere le pareti di viola, so che sono il tuo colore preferito. I mobili, invece, li ho presi bianchi, tua madre mi ha consigliato tutto" mi spiega con un sorriso.
Lo ringrazio e mi dirigo subito alla finestra per ammirare il panorama. Essa dà sul giardino del retro, dove si trova una piscina, cosa che adoro.
Penso che qui a Dallas mi divertirò molto.
Nel frattempo David è tornato in salotto da mia madre; decido di lasciarli da soli e mi concentro sulla mia nuova cameretta.

"Eva" mi chiama mia madre dal salotto, "David conosce un posto dove tu potresti fare yoga".
A Denver praticavo molto yoga e, quando stavamo per partire, ho spiegato a mia madre di voler continuare questo hobby.
"Davvero?" domando entusiasta.
Annuiscono e, successivamente, David mi spiega dove si trova.
Corro immediatamente nella mia stanza e mi cambio per andare subito a vedere il posto.
Quando vedo l'insegna azzurra capisco che sono arrivata, mi levo gli auricolari ed entro. Dietro al bancone si trova una ragazza molto giovane e apparentemente simpatica.
"Salve, volevo chiederle delle informazioni sul vostro corso di yoga" chiedo e lei, gentile, mi riferisce tutto.
Completo i moduli dell'iscrizione e mi comunica che gli orari di incontro saranno il martedì ed il giovedì. Dato che oggi è lunedì, mi riferisce che posso iniziare già da domani ed i onon posso che essere più felice di così.

È prima mattina quando mi sveglio, stiracchiandomi. Ieri sera sono andata a dormire molto presto, perché ero stanchissima dal viaggio in macchina.
Dopo aver fatto colazione decido di leggere un po', fino all'ora di pranzo. La lettura è uno dei miei passatempi preferiti e, quando ispezionai la mia nuova stanza, vidi subito la grande libreria bianca, pronta ad accogliere pagine e pagine di altri mondi.
Arriva l'ora di pranzo e mentre gusto la mia pasta guardo la televisione, insieme a David e mia madre. Dopo aver mangiato mi rifugio in cameretta e guardo i social media per far passare il tempo.
Quando manca una mezz'oretta alla mia prima lezione, esco di casa con la musica nelle mie orecchie, che mi accompagna. Dopo essere entrata mi sono diretta verso lo spogliatoio femminile e preparata.
La voce femminile dell'insegnante ci ordina di stendere i nostri tappetini ed io eseguo, osservando poi con orgoglio il mio tappetino azzurro che mi ha accompagnato per tutto il mio percorso.
"Ciao, te sei nuova?" mi chiede una ragazza alla mia destra. La prima cosa che noto sono i suoi capelli, rossi, racchiusi in una coda alta.
"Si, mi sono trasferita da Denver e, dato che praticavo yoga là, ho deciso di continuare questa mia passione." rispondo.
"Capisco, io mi chiamo Jane, Jane Scott" mi tende la mano.
La stringo subito e mi presento:
"Piacere mio, Eva Thompson" e, successivamente, inizia la lezione di yoga.

"Sono felice di averti conosciuta, sai sembri molto simpatica, a differenza delle ragazze che si trovano nella mia scuola" mi dice Jane, mentre ci dirigiamo nello spogliatoio sudate.
"Che genere di ragazze?" domando incuriosita.
"Quelle che si credono al di sopra di tutti e, fidati, sono davvero fastidiose." mi dice ridacchiando.
"Che scuola frequenti?"
"La Tag, school for talented and gifted" mi risponde ed io non potrei essere più felice di così. Già sto facendo amicizia con una mia futura compagna. Le dico subito che la tag sarà la scuola dove andrò anche io e Jane sorride radiosa.
La tag è una scuola molto prestigiosa e a me piace molto studiare e impegnarmi in attività extracurriculari così scelsi questa scuola è venni ammessa.
Dopo essere uscite dalla paradigm, la palestra, offro alla mia nuova amica un passaggio in macchina, la quale ricevetti per il mio sedicesimo compleanno, e lei accetta volentieri.

Durante il tragitto parliamo dei nostri interessi ed io sto imparando a conoscerla sempre di più. Forse la mia nuova vita a Dallas sarà migliore di quella a Denver!
"Ora gira a destra" ordina Jane "continua dritto, ecco lì! La casa rossa è la mia"
Accosto e non posso fare a meno di osservarla attentamente. La casa comprende due piani e sembra bellissima.
Saluto Jane, dopo esserci scambiate i numeri di telefono, e riparto con la mia amata Fiat.

Arrivata a casa mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia veloce e mi siedo a tavola, affamata. Mentre ceniamo, racconto a mia madre e David come è andata la lezione. Mamma è entusiasta del fatto che io abbia già conosciuto una ragazza della mia età.
Mi addormento tardi, essendo stata sveglia a guardare Netflix, con un sorriso sulle labbra e sognando la mia nuova vita a Dallas.

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