Bee Famous

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Chiudendosi la porta del laboratorio di chimica alle spalle, Alix sbadigliò. Aveva avuto bisogno di una scusa per uscire dall'aula, ed era stata una fortuna che la professoressa avesse accolto la sua richiesta; ma la Mendeleiev era davvero una noia, quando iniziava a cianciare a proposito di formule e composti e bla bla bla. Stiracchiando le membra anchilosate, Alix si avviò giù per la scala di metallo, decisa a rifugiarsi in bagno per un buon quarto d'ora. Arrivata a metà, però, rallentò il passo perché i suoi occhi, ma soprattutto le sue orecchie, catturarono una scena alquanto singolare.

   Con incedere solenne, mano sull'anca e tacco dodici, la figura elegante e slanciata della moglie del sindaco fece il suo maestoso ingresso all'interno dell'istituto Françoise Dupont. Monsieur Haprèle, il padre di Mylène, le si fece subito incontro, apparentemente stupito per quella visita inaspettata. «Madame Bourgeois!» esclamò difatti, del tutto impreparato ad accogliere un personaggio così di spicco. Solitamente non si faceva annunciare da giornalisti, fotografi e telecamere?! «A cosa dobbiam...»

   «Sono qui per vedere il preside», affermò in tono imperativo la donna, avanzando e calcando i tacchi sul pavimento, producendo così un rumore infernale.

   «Mi spiace, ma Monsieur Damocles non è qui, al momento», rispose l'uomo, affannandosi a seguirla. Audrey si bloccò di colpo e, voltandosi nella sua direzione, lo scrutò attraverso gli occhiali scuri, la bocca lievemente arricciata in una smorfia di disappunto. «Tornerà nel pomerig...»

   «Ho urgenza di parlargli, subito», chiarì con fare perentorio, incrociando le braccia al petto. Il suo sguardo scivolò oltre le spalle di monsieur Haprèle quando scorse un'ombra che, furtiva, li spiava dalla scalinata che portava al piano di sopra. «Tu», cominciò la donna, questa volta puntando il dito verso Alix. «Sei in classe con Clémentine, mi pare.»

   La ragazzina inarcò le sopracciglia: davvero quell'esaltata non ricordava neanche il nome della propria figlia? Provò quasi pena per Chloé. «Non conosco alcuna Clémentine», disse allora, raggiungendola. Si fermò davanti a lei, braccia inarcate sui fianchi e sorrisetto trionfante sulle labbra.

   Audrey la squadrò da capo a piedi, incurante di nascondere un moto di disgusto per il suo dubbio gusto in fatto di abbigliamento. «Sai bene di chi sto parlando: mia figlia.» Alix scosse il capo con aria di rimprovero e lei strinse le labbra contrariata: quello scricciolo la stava forse sfidando? «Claudine.» La vide fare spallucce con noncuranza, tanto che, temendo una sfuriata, monsieur Haprèle fu sul punto di intervenire. Audrey lo precedette. «Oh, per la miseria!» gracchiò, togliendosi gli occhiali da sole con un gesto teatrale – così simile a quelli che compiva spesso Chloé. «Cécile», riprovò a denti stretti, fissando la ragazzina da sotto la larga falda del cappello.

   Attraverso quelle folte ciglia scure, Alix riusciva a leggere rabbia, fastidio, indignazione, ma anche una vaga mortificazione. Non gliel'avrebbe data vinta. «Chantal?» domandò, tendendole un tranello.

   «Lei!» esclamò la donna, alzando le braccia e sentendosi sollevata al pensiero di aver finalmente risolto quell'arcano.

   «Ehm... si chiama Chloé», le suggerì a quel punto Fred, lanciando uno sguardo di rimprovero a quel diavoletto di Alix, sempre pronta a prendersi gioco degli altri.

   «Sul serio?» balbettò Audrey, colta alla sprovvista. Lui annuì e gli occhi di lei saettarono infuriati in quelli della ragazzina che le stava sotto al naso. «Brutta mocciosetta impertinente...!»

   Temendo che la cosa degenerasse, monsieur Haprèle si mise fra le due. «Vuole che vada a chiamare Chloé?»

   «Non chiedere, fallo e basta!» scattò madame Bourgeois, i nervi a fior di pelle. L'uomo non se lo fece ripetere e subito si avviò di sopra, pregando in cuor suo che Alix si defilasse allo stesso modo. Lei però non si mosse e Audrey la fissò dall'alto in basso, ostentando la propria superiorità su quello scricciolo spettinato e mal vestito. «Oggi mi sento magnanima», annunciò, come se l'altra glielo avesse chiesto. «Ti darò una seconda possibilità.» Incurante di quella preziosa offerta di pace, la ragazzina tirò fuori dalla tasca un pacchetto di gomme da masticare e ne mise una in bocca, facendole di nuovo storcere il naso. «È vero che la vostra classe sta preparando una recita scolastica?» domandò ugualmente, cercando, per una volta, di interessarsi davvero alla vita di sua figlia. Era stato suo marito, tra un balbettio e l'altro, a farle notare che Chloé avrebbe gradito un'attenzione in più da parte sua. Audrey non era del tutto sicura che fosse necessario: dopotutto, quella ragazza era già abbastanza fortunata a vivere nel lusso e a portare il facoltoso nome dei Bourgeois. Insomma, era la figlia del sindaco di Parigi, ma soprattutto di una delle più grandi stiliste d'alta moda del jet set mondiale. Quali altre pretese poteva avere, quella mocciosa?

   Stupita per quella domanda, Alix si prese del tempo per masticare la gomma prima di rispondere. «Può darsi.»

   «Ti licenzierei seduta stante, se non mi servisse avere delle risposte», l'avvisò Audrey, chiudendo le mani a pugno e posandole sulle anche con fare autoritario. All'altra quasi venne da ridere. Si limitò a sputare aria dai polmoni, gonfiando un palloncino rosa finché non le scoppiò sulle labbra. «Ridicolo!» sbottò esasperata madame Bourgeois, battendo un piede per terra con fare infantile, proprio come faceva Chloé quando protestava per qualcosa. «Assolutamente ridicolo!» tuonò nel cortile della scuola, decisa a far finta che quella marmocchia indisponente non esistesse. Riprese allora a marciare verso le scale, continuando a sproloquiare fra sé. «Una recita scolastica e mia figlia – mia figlia! – non ha neanche il ruolo da protagonista!» urlò, affinché anche i muri potessero essere messi a conoscenza di quel grave reato ai danni della loro prestigiosa famiglia. «È un affronto che non passerà impunito! Voglio sapere immediatamente a chi è stato assegnato quel ruolo!»

   Provando un mix di divertimento e disgusto nei confronti di quella donna, Alix le fu dappresso, decisa a non perdersi la scena in cui quell'esaltata avrebbe fatto irruzione nel laboratorio e avrebbe fronteggiato Lila, rea di essersi guadagnata il ruolo da protagonista della recita grazie alle sue insospettabili doti recitative – chissà poi perché Adrien, alla fine, aveva deciso di rinunciare a essere al suo fianco sul palcoscenico...

   Di una cosa Alix era certa, comunque: per quanto brava fosse Lila, nessuno avrebbe potuto battere in teatralità la famiglia Bourgeois.

Writober - Miraculous Challenge - Le storie di ShainarethWhere stories live. Discover now