Francesco

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Sono arrivato in America, ora devo cercare Forks, non credo che sarà così semplice, questo posto pulula di vampiri e non credo che gli piaccia che io cacci nei loro territori, ma senza mangiare non posso stare, quindi rischio. Sono in una cittadina, non mi ricordo il nome e non me ne frega saperlo, vedo un ragazzo camminare solo per la strada, lo osservo e vedo dentro di lui, vedo sempre prima i sogni, gli umani sono così sciocchi da infossare le loro paure nel profondo del loro cuore, peccato che io le trovo sempre, questo ragazzo per esempio ha paura delle cavallette, patetico. Lo vedo spalancare gli occhi, urlare, cerca di scappare ma io lo raggiungo con facilità, lo prendo e succhio il suo sangue e sento la forza ritornare in me. Il corpo del ragazzo cade e ogni volta che uccido una persona mi compare il viso di quella ragazza e ogni volta dice sempre il mio nome con il sorriso sulle labbra.
Mi guardo intorno e continuo il mio viaggio, cerco di non andare troppo veloce per non attirare troppo l'attenzione e nel frattempo penso alle parole di Aro, cosa voleva dire? Sapeva della visione di Alice? Che cosa dovevo fare? Sono confuso, io so quali sono i miei ideali, allora perché mi sento in colpa ogni volta che uccido una persona, so il motivo, è colpa di quella ragazza, la devo trovare, e se c'è bisogno la farò a pezzi.
Arrivo ad un Motel e vedo che il sole sta sorgendo, decido di fermarmi, prendo una stanza e resto li per un solo giorno, passo il tempo a leggere un libro oppure a scrivere, scrivo ogni giorno su un quaderno, perché ho paura di perdere qualche dettaglio importante.
Racconto della mia giornata, lo rileggo per vedere se mi fossi dimenticato qualcosa e di nuovo sposto i miei pensieri alla ragazza dagli occhi verdi, poi però diventano rossi, vuol dire che anche lei è un vampiro, voglio sapere che cosa mi dirà Alice, quando riuscirò a trovarla e spero proprio che collabori, se no farò uso della forza se è necessario. Mi sdraio sul letto, sbuffo, perché mi sto facendo tutti questi problemi, è una minaccia o forse no? Mi alzo di scatto, no non posso pensare a queste cose, io devo molto ad Aro, non lo posso tradire, ma poi perché lo dovrei tradire?
Prendo di nuovo il quaderno e disegno la ragazza, la guardo e rimango a fissarla per ore perché quando sollevo lo sguardo è già sera, decido di andarmene, voglio visitare la città più vicina e studiarla. Mi è sempre piaciuto l'architettura delle case, infatti quando ero un umano frequentavo l'università di architettura era la fine del 1800, mi stavo per laureare quando mi hanno sparato, ero in un pub con degli amici, è scoppiata una rissa e poi si è aggravata e hanno iniziato a sparare, io ci sono rimasto coinvolto, a salvarmi era stato Aro, mi prese con se dicendomi che io avrei fatto tante grandi cose, ma dopo quasi 200 anni non ho fatto niente. Sospiro. Fa sempre male ritornare indietro nel tempo. Osservo e ammiro la città, faccio qualche disegno, sono affascinato dall'evoluzione del mondo, ora è tutto molto più semplice e molto più bello. Finito il mio giro turistico, continuo per la mia strada, devo ancora visitare molte città per arrivare a Forks.

Angolo autrice
Salve, scusate per il capitolo troppo corto, ma la sezione 'Francesco' sarà così, almeno fino a quando non arriverà a Forks, chissà cosa succederà. Bye bye dalla vostra Jasmine.

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