Capitolo 49.

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<< Ciao Sonia! >> dissi io in fretta appoggiandomi allo sportello, mentre lei abbassò gli occhiali da vista fissandomi con un sopracciglio alzato.

<< Saresti? >> mi chiese mentre io la fissai con lo sguardo corrucciato, stupita del fatto che non mi avesse riconosciuto.

<< La sorella di Jake Boulevard... >> dissi a fior di labbra mentre lei sbatté gli occhi, guardandomi meglio.

<< Ma certo! >> sospirò guardandomi ancora più a lungo << Se sei qui per Jake non c'è, e dovresti saperlo visto che ha chiesto un permesso di una settimana >> m'informò lei subito mentre io scossi la testa, sotto il suo sguardo confuso.

<< No, in realtà non sono qui per lui ma per Terence Wane >> la fissai, mentre lei alzò di nuovo il sopracciglio piccata, abbassando ancora di più gli occhiali.

<< Mmm d'accordo >> farfugliò girandosi sulla sua sedia con lo sguardo puntato sul computer << Fammi controllare se è qui in Centrale >> continuò digitando qualcosa, mentre io impaziente picchiettai le dita sul bancone freddo.

Quanti angeli dovevo supplicare per far si che fosse in Centrale?

La osservai mordendomi il labbro ansiosa, mentre lei schioccò la lingua sul palato scuotendo la testa e continuando a digitare, mentre avvicinò il capo per leggere qualcosa.

<< Quindi? >> le domandai, mentre lei si voltò e vidi sul suo volto un velo di dispiacere, che subito mascherò con un flebile sorriso.

<< Mi dispiace ma non è qui >> mi rispose, mentre io sbuffai e lei non potè fare a meno di osservare la mia frustrazione.

<< Riesci o sai per caso dirmi dove si
trova? >> gli chiesi poi, mentre lei corrucciò le labbra.

<< In teoria non dovrei dirtelo, ma visto che ti ho già conosciuta e visto che sei la sorella di Jake, chiuderò un occhio >> disse lei sorridendomi e facendomi l'occhiolino, mentre io ricambiai il sorriso facendo un piccolo saltello di gioia e rendendomi conto che a volte mio fratello poteva anche servirmi.

Lei dal canto suo si girò e digitò qualcos'altro sul computer per poi girarsi dalla mia parte dopo aver controllato un foglio.

<< Si trova ad Harlem 125th street >> mi avvisò poi, scrivendo la via in un foglietto che subito dopo mi porse.

Spalancai la bocca senza parole, non appena rilessi la via, mentre Sonia si fermò a fissarmi confusa, non capendo il perché della mia reazione.

<< Dici davvero? >> le domandai, cercando di capire se fosse uno scherzo o la verità.

<< Certo, non avrei motivo di mentirti
cara >> disse disinvolta, scrutandomi e aggrottando la fronte, per poi aggiustarsi la montatura.

<< Non ci posso credere >> sussurrai con un sorriso di stupore, mentre lei non riusciva a capire.

Non poteva sapere che Harlem 125th street, era la via dove avevo incontrato Terence per la prima volta, dove lui mi aveva messo quella multa di centoventicinque dollari.
Non poteva sapere che da lì in poi era entrato nella mia vita stravolgendola come se nulla fosse.
Non poteva saperlo.

Tutto in un attimo sembrava combaciare, sembrava che il destino, a cui io non credevo molto, mi stesse inviando un segno, mentre io ancora incredula fissavo la via su quel foglietto, con un sorriso che non riuscivo a far smuovere.

<< Tutto bene cara? >> mi chiese Sonia dopo un po', mentre io incominciai ad annuire velocemente accartocciando il foglietto nella tasca della mia giacca.

Scusa se ti amoWhere stories live. Discover now