1 - Alba

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"Aspetta, non andare! Giuro che se fai un altro passo mi metto a urlare!"
"Sakura, ti ringrazio tanto"

"Aspetta, non andare! Giuro che se fai un altro passo mi metto a urlare!" "Sakura, ti ringrazio tanto"

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Un sogno.
Sakura aprì lentamente gli occhi e volse lo sguardo verso la sveglia.
"Le 5.40 del mattino?", per poi girarsi dall'altra parte e accarezzare quello spazio vuoto del letto con un sorriso malinconico.
"E' gia ripartito...?Non l'ho sentito"
Sakura si alzò dal letto con il suo pigiama a fiori, e si incamminò verso lo specchio.
"Perchè... ho fatto quel sogno?"
Guardò il letto con la coda nell'occhio e sospirò: Sasuke era il braccio destro di Naruto ed era impegnato nelle ricerche sugli Otsutsuki, senza fermarsi mai.
Naruto - Il settimo Hokage - aveva esortato più volte Sasuke di fermarsi ogni tanto, ma non c'era verso di fargli cambiare idea.
Il Settimo si era scusato tante volte con la sua amica Sakura, ma lei non diede mai la colpa a nessuno.
La stabilità dei villaggi era solo apparente e qualcosa si stava muovendo nell'ombra, dopo anni di apparente pace e non c'era spazio per distrazioni.
"Mamma?"
Una voce destò Sakura dai suoi pensieri: era Sarada, anche lei in pigiama.
"Cosa ci fai sveglia a quest'ora?"
Sakura si avvicinò alla porta, uscendo dalla stanza e raggiungendo il corridoio dove c'era sua figlia a stropicciarsi gli occhi.
"Ho ancora in corpo l'adrenalina della missione di ieri... non ho chiuso occhio"
Sakura si avvicinò a sua figlia e le diede un buffetto sulla fronte.
"Io sono di riposo, se ti va oggi andiamo a fare compere insieme"
Sarada arrossì per l'imbarazzo e abbassò lo sguardo.
"Mamma..."
Sakura mise le mani sui fianchi e gonfiò le guance.
"Ti vergogni della mamma? E pensare che fino a qualche anno fa ti portavo mano per la mano per le strade del villaggio", poi sorrise e si incamminò verso la cucina.
"Preparo la colazione per entrambe o preferisci tornare a dormire?"
Sarada si incamminò verso il bagno.
"Si, preparala anche per me, per favore...", e si chiuse dentro.
Non era la prima volta che si alzava presto la mattina: solitamente, dopo una colazione abbondante, correva ad allenarsi con gli shuriken e cose così.
Una volta si allenò anche con suo padre, anche lui sveglio dalla mattina presto, abituato a ritmi sballati.
Sasuke è ripartito da qualche giorno, ma a Sarada non pesa più e suo papà cerca di fermarsi più spesso a casa.

Mentre Sakura osservava fuori dalla finestra, in attesa che la colazione fosse pronta, il telefono squillò.
"A quest'ora...? Chi può essere?"
Spense velocemente il gas per non far bruciare tutto e corse al telefono.
"Sono io, scusami Sakura per l'orario..."
L'inconfondibile voce del Settimo Hokage, seguita da una risata imbarazzata.
"Naruto, cosa succede?"

Sarada era in bagno a lavarsi i denti e si guardava allo specchio, attivando e disattivando lo Sharingan come se cercasse di sperimentare qualcosa.
Sakura bussò alla porta del bagno di sua figlia.
"Sarada, sono stata chiamata dal Settimo... sembra che ci sia un emergenza al Villaggio della Sabbia"
La ragazza si precipitò alla porta e interruppe sua madre.
"No, so cosa stai per dire..."
Le loro voci si accavallarono.
"Vuoi venire anche tu?"
"...che non posso venire... no , aspetta , come scusa?"

Sarada lasciò sua madre parlare chiaramente e senza interruzioni.

"E' un ottima occasione per te per visitare il Villaggio della Sabbia senza per forza andare in gita con la scuola.
Per quel poco che ho sentito, è una questione delicata e potrei sostare al villaggio per un po e siccome non hai altre missioni per i prossimi giorni ho pensato di portarti con me.
Non credo che il Settimo avrà qualcosa da dire"

Naruto - Todoroku SakuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora