Faccio altare di preghiere
questa arida brughiera
che ha come sola voce
l'assonnato cipiglio della sera.
Macchie d'erba secca
rivestono sottane d'aria fresca
e stringo a me forte lo scialle
che mi regalasti quella notte d'estate.
I suoi intagli richiamano
i romantici contorni del tuo viso
e nessuno conosce meglio di me
quel momento che per me sfiora l'infinito.
Mi promettesti di far ritorno
in quella casa ormai abbandonata al buio,
però mai più ti rividi al nascere del tramonto
sulla via del destino.
Tutto ormai ha il sapore del sale dentro sé,
ma i ricordi tessono la mia vita
fatta di un paradiso mai conosciuto,
ma che risplende della tua immagine
che mi invita fra le sue braccia
come il nostro primo incontro
a fior di labbra.
Ora quell'attimo torna ridente
sulla porta del silenzio
che adesso mi ritrova
immobile ed assorta
nella mia anima fatta di preghiera:
palpebre socchiuse
al tempo
e mani giunte
al cuore.
FRANCESCA GHIRIBELLI
STAI LEGGENDO
GOTICA CHIMERA
PoetryISPIRAZIONE FRA LUNA E SOLE... PERCHE' L'OSCURITA' NON PUO' ESISTERE SENZA LA LUCE E VICEVERSA