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Roteò gli occhi e inarcò ancora di più la schiena, se era possibile.

《Cristo!》Gemette un ultima volta prima di venire copiosamente nella bocca del ragazzo più grande. Strinse gli occhi e poi li riaprì di colpo.-《Com'è possibile essere così bravi con la bocca?》

Harry ridacchiò e si sdraiò accanto a Louis. Si passò una mano tra i capelli lunghi e respirò profondamente.《Credo di aver imparato al college.》

Louis si girò su un fianco per guardarlo meglio.《Al college?》

《Avevo un compagno di stanza molto strano.》Ridacchiò.-《Era un maniaco del sesso, bisessuale, e spesso ci ritrovavamo a fare orge con qualche altro studente.》

《Hai fatto delle orge?》Si accigliò.

《Sì, l'ultimo anno di college ero diventato una sorta di alcolista. Io e Liam andavamo in giro per locali ogni sabato sera, ci sbronzavamo fino a non capire più niente e poi il mattino dopo ci svegliavamo con qualche nostro compagno di corso in camera, chi per terra e chi nella vasca da bagno.》

《Non vi hanno punito? Cioè, nel senso, non hanno mai scoperto nulla?》Chiese il minore.

Harry rise e scosse la testa.《Anche se eravamo ubriachi cercavamo sempre di non destare sospetti o avremmo perso il posto letto nel dormitorio. Quindi no, l'abbiamo sempre scampata.》

《Wow.》Disse senza entusiasmo.

《Che c'è? Sei geloso, piccoletto?》Harry lo afferrò per le spalle e lo abbracciò. Louis borbottò e si staccò.

《Io geloso? Pft. E perchè mai?》Prese una salvietta e cominciò a ripulirsi lo stomaco sporco di sperma del riccio.

《Hai mai fatto delle orge, Lou?》 Chiese pungente.

Louis lo guardò male e poi tornò a guardare il suo stomaco.《Non chiamarmi Lou. Comunque no, ho ancora diciannove anni, andrò l'anno prossimo al college.》

《Ma non c'è bisogno del college per fare questo tipo di esperienze.》Scoppiò a ridere.

《Smettila, Harry. Sei solo il secondo ragazzo con cui vado a letto, ho ancora tempo.》Si alzò in piedi sul materasso, per quel che poteva dato che ci entrava giusto giusto in quella stanzetta, se avesse avuto un centimetro in più avrebbe sbattuto la testa, e cominciò a mettersi i boxer e i jeans.

《Hai intenzione di scopare con altri ragazzi?》Gli chiese e appoggiò la schiena contro la parete, si abbottonò la camicia rosa.

《Di certo non scoperò con te per sempre, ma che razza di domande sono?》Ridacchiò Louis. Harry alzò le spalle e rimase in silenzio.

《Louis!》Udirono entrambi la voce fastidiosa di Trisha. Louis spalanco gli occhi e attappo' la bocca del riccio con la sua mano, intimandogli di restare in silenzio. Con la mano libera spense la luce.-《Louis, scendi giù! Nietta ha portato la crostata di mele che piace a te, perché non vieni a ringraziarla?》Louis rimase in silenzio e cercò di respirare lentamente e piano. Pochi secondi dopo sentirono i tacchetti della madre allontanarsi e poi una porta scorrere, segno che era tornata fuori nel giardino sul retro dai suoi ospiti.

Tolse la mano dalla bocca del maggiore e si accasciò sul materasso.《Sento il cuore tremare, per un attimo ho temuto il peggio.》

Harry accese di nuovo la luce e si sdraiò accanto al minore.《Ti va se domani pomeriggio andiamo a prendere una cioccolata calda in centro?》Chiese come se nulla fosse appena successo.

Louis si accigliò e girò il viso verso il suo.《E' per caso un appuntamento, Harry?》

Il riccio alzò semplicemente le spalle《Chiamalo come vuoi tu.》Si sollevò dal materasso e aprì la porticina, mise piede fuori da quello sgabuzzino e se ne andò.

Louis rimase lì su quel materasso senza lenzuola su cui venti minuti prima si era ritrovato a pecora con la faccia contro il pavimento. Quel giorno aveva dimenticato di mettere il cappello, ed Harry glielo aveva ripetuto milioni di volte di non farlo mai più o la prossima volta non lo avrebbe più scopato. Sorrise a ricordare le sue parole e si infilò velocemente la maglietta, allacciò le vans e dopodichè spense la luce ed uscì anche lui da lì.

Si recò in giardino dov'erano tutti, si avvicinò a Nietta e la salutò con un dolce abbraccio.

《Vado a prendere un pezzo della tua torta.》La informò, lei sorrise, poi andò al tavolo dei dolci per prendere una fetta. Si munì di un piattino, stava per prendere anche la spatola, ma in quel momento qualcuno lo affiancò e prese un biscotto che si trovava lì su una guantiera.

《Quindi, per domani?》

《Sì, ci vediamo alle sei. Vengo io davanti casa tua, tu non farti vedere davanti la mia o i miei sospetteranno, e l'ultima cosa che voglio è farmi cacciare di casa. Non dobbiamo farci vedere troppo vicini.》Parlò sottovoce mentre teneva gli occhi puntati sul suo piattino ancora vuoto.

《Omofobia?》Chiese l'altro.

《Purtroppo sì.》Disse Louis in un sospiro, Harry annuì e gli servì la torta.

《Mi spiace. Ci vediamo domani pomeriggio.》Louis lo guardò, il riccio gli fece l'occhiolino e poi si allontanò.

Let's just be who we really are;『l.s』Where stories live. Discover now