Lui aveva tra le mani alcune buste, aveva fatto delle compere ed era vestito in modo sportivo ed informale, mentre lei, all'opposto, indossava un abito di cashmere grigio perla, a collo alto, con le maniche lunghe e stivaletti a completare l'outfit.

« Stai bene? » era stato lui a parlare per primo e con uno sguardo serio, indagatore, aveva aspettato che Mja si prendesse tutto il tempo che le serviva per rispondere mentre prendevano posto ai tavolini.
Mja si era messa seduta dopo aver trovato un posto a tutte le sue buste e aveva sorriso in maniera leggera « Sono stata meglio. » 
Stava parlando con Jacob di Thomas ? Sì.
Si era seduto di fianco a Mja ed aveva appoggiato la schiena rilassando le braccia, come se tutto fosse sotto controllo, come se si conoscessero da sempre e non gli importava di chi poteva vederli o di chi li avrebbe ascoltati. Sembrava disinteressato da tutto ciò che li circondava.  « Comprendo. » c'era quasi un pizzico di severità nel tono della voce, eppure non mancava mai di guardarla con gentilezza e allo stesso tempo interesse, come se nella sua testa stavano albergando i pensieri più disparati.

Gli occhi grigi di lui, profondi ed intensi, erano fissi su Mja.

« Come sta andando la campagna elettorale? » in quel momento, Mja, aveva deciso di tagliare in due il silenzio per troncare sul nascere tutta una serie di domande per le quali Jacob non avrebbe potuto rispondere.
« Molto bene, sta andando meglio di quanto speravo. Sono fiducioso ed ottimista. » un breve cenno d'assenso con la testa « Tu, invece? Ho letto che a breve aprirete la nuova sede amministrativa. A quando l'inaugurazione? » non aveva nessuna intenzione di abbassare o scostare lo sguardo. 
« Speriamo entro Natale anche se alcuni permessi stanno tardando ad arrivare e i lavori sono fermi. » stringendosi nelle spalle, aveva preso un sorso di caffè e aveva diviso il contatto da Jacob.

Il profilo mascolino attirava più attenzione di quanto Mja fosse intenzionata a sopportare. Lei odiava non riuscire ad avere un minimo di privacy e quando stava per condividere con Jacob questo suo sentimento, si era bloccata, guardandolo « A cosa stai pensando? » con un tono di voce più basso, volutamente più intimo, dando l'ennesima occhiata attorno a loro prima di constatare con quanta intensità la mano di Jacob stesse stringendo la tazza di caffè.
Lui aveva il gomito appoggiato al tavolino, le spalle appena rivolte verso di lei con il mezzo busto, le gambe divaricate sotto al tavolo, le ginocchia che sfioravano quelle di Mja « Avvicinati. »
Si era mossa, accennando un'espressione vagamente interrogativa.
 « Cos'hai comprato, Mja? »
In quello stesso momento, Mja, aveva avvertito il tocco rovente del palmo di Jacob sulla gamba destra.
Jacob aveva le dita impegnate a tastare la consistenza del nylon francese « Perchè io ho in mente più di dieci modi diversi per sfilarti tutto ciò che c'è lì dentro. »
Si era sentita avvampare dalla testa ai piedi mentre avvertiva il tocco dell'altro salire pericolosamente lungo la parte esterna della coscia; lui aveva avvolto completamente il bicipite femorale nel palmo della sua mano.
La sensazione che qualcuno li potesse vedere non le infondeva grande entusiasmo, eppure quando i suoi occhi grigi avevano incrociato quelli di Jacob, si era sentita come risucchiata da uno spirito di dannazione.
Iniziava a renderla nervosa.
« Diverse cose, Jacob, di diversi colori. » a rallentatore. 
« E al momento quale colore indossi? Ma soprattutto: indossi qualcosa? »
Quelle domande l'avevano presa alla sprovvista, non se l'aspettava eppure sembrava del tutto tranquilla, mentre sorseggiava il suo caffè, mantenendo Jacob sulle spine. Aveva spostato lo sguardo verso il basso, accennando un leggero sorriso « A questo non risponderò. » un'occhiata poi eloquente, di complicità, di intesa, prima di abbassare la mano su quella di Jacob e bloccare la sua avanzata sotto al bordo del vestito « Jacob. » a richiamarlo, in ammonimento.

Era un Anderson.
Errare è umano, ma perseverare è da idioti.


« Tranquilla, Mja. » con un sorriso morbido, più dolce di quanto Mja si sarebbe aspettata, come se avesse intuito la paura, come l'avesse fiutata « Io non sono Thomas. » aveva spostato lo sguardo su di lei e un sorriso quasi di soddisfazione gli aveva illuminato il volto. Dopo quelle parole aveva afferrato il portafogli ed aveva tirato fuori un biglietto da visita facendolo poi scorrere sulla superficie liscia del tavolo « Sentiti libera di farne ciò che vuoi. »
In quel momento il cellulare di Mja aveva iniziato a squillare, interrompendoli per l'ennesima volta. Senza mostrare segni di fastidio aveva spostato lo sguardo dal biglietto da visita di Jacob al display dell'iPhone e nel vedere il mittente della chiamata aveva aggrottato la fronte « Devo andare. » aveva allungato la mano libera per prendere il biglietto.

Nell'osservarla recuperare le buste, la borsa ed il cappotto, Jacob aveva fatto altrettanto  alzandosi educatamente appena un istante prima di lei « Sì. Anche io devo rientrare. » la sua voce, morbida come un abbraccio. L'aveva aiutata ad infilarsi il cappotto facendo anche un passo in avanti.
Mja combatteva con l'impulso di non toccarlo, di non avvicinarsi, di non fare nulla che potesse ulteriormente metterla sottosopra eppure non aveva potuto non allungare la mano verso il suo viso, verso la sua guancia, sfiorando la sua pelle. La barba appena incolta aveva creato una frizione piacevole sotto il suo palmo. « Grazie per il caffè, Jacob. Ricambierò la gentilezza. »  
Lui riempiva tutto il campo visivo della donna, senza lasciarle spazio per guardare altrove o darle la possibilità di distogliere quel paio d'occhi grigi dai suoi, del medesimo colore.

E come due magneti che si attraevano, si erano ritrovati pericolosamente molto vicini, i due visi quasi a toccarsi e le labbra quasi a sfiorarsi: la mano di Jacob su quella di Mja, come se non voleva che lo abbandonasse.


Quel gesto aveva reso teso Jacob eppure non aveva ignorato nulla di quello che stava provando, semplicemente le sensazioni lo avevano investito, almeno come avevano investito Mja.
Inaspettatamente. Un uragano sarebbe stato meno devastante.

Jacob in quel momento riusciva ad avvertire la lotta interiore di Mja, tutto il tumulto che le aveva appena causato, era quasi palpabile nell'aria e poteva come sentirlo strusciare sotto pelle. Le pupille dell'uomo si erano allargate, l'espressione tesa sul suo volto lasciava trasparire cautela, eccitazione, interesse e senza scostarsi di un millimetro continuava a guardare Mja in modo diretto, senza nasconderle nessun sentimento, come la volesse mettere a nudo e spogliarla di ogni paura « So per certo che ricambierai. » le aveva soffiato sulle labbra in un sussurro ma senza colmare quella minima distanza. Sarebbe bastato davvero poco rompere le sue ultime difese, affondare il colpo, baciandola lì in mezzo a tutti, davanti al mondo.

Aveva abbassato lo sguardo, come se avesse letto nei suoi pensieri. Jacob aveva accompagnato la sua mano verso il basso, dividendosene con un breve sorriso « A più tardi, Hamilton.»

« A dopo, Anderson.» si era sistemata in spalla la borsa, infilando il bigliettino in tasca ma sentiva gli occhi di Jacob su di sé, che la seguivano.

***

{wa} 22:15:08 - Mja [ mi dispiace per oggi. So che tu non sei Thomas, ma... è complicato. ]
{wa} 22:16:00 - Jacob [ Non scusarti, Mja. Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile. ]
{wa} 22:17:33 - Mja [ Ho bisogno di fare chiarezza Jacob, mi sento a pezzi. Quando oggi mi hai chiesto come mi sentivo in realtà non bene come vorrei. ]
{wa} 22:19:02 - Jacob [ Lo sospettavo. Stai tranquilla, comunque, ti ripeto, io non sono mio fratello. So che stai male e ti si legge negli occhi, così come ho potuto leggere molte altre cose... ]
{wa} 22:20:10 - Mja [ Cos'hai letto? ]
{wa} 22:21:01 - Jacob [ Sei combattuta. Avresti piacere di rivedermi? ]
{wa} 22:22:22 - Mja [ Si ma ho bisogno di risposte, di sincerità. ]
{wa} 22:23:00 - Jacob [ Cosa vuoi sapere ? ]
{wa} 22:23:30 - Mja [ Ti vedi con altre donne ? ]
{wa} 22:24:08 - Jacob [ Si. Mi vedo con altre donne. ]
{wa} 22:25:20 - Mja [ Okay. Grazie per la sincerità. ]

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