Giace il mio mondo

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Seguo il flusso
di queste onde,
ove il buio nasconde
ogne parte di se.

Nello sterno busso,
ogni colpo si fonde
col vuoto che incombe
in ogne parte di me.

Mi dissolvo nell'aria,
non sono materia,
non sono che arteria
di sangue su carta.

Non sono che suoni
fiochi, che sfiorano
le orecchie del cielo.
Sussurro canzoni
al buio più nero,
ombre che luce divorano.

Un passo alla volta
non cado per terra,
per ogni mia guerra
che un passo alla volta
m'insegue, m'afferra.

In mezzo alle bombe
imparo a ballare,
avvezzo a cercare
un faro in 'ste tombe.

Vorrei avere più tempo,
ma gli istanti svaniscono
tra ere rapiscono
tasselli distanti
ove il tempo non c'è.

E sento le nubi
strisciar sottopelle,
in pavide celle
d'impavidi dubbi.
Annebbian la mente,
ricordi pallidi e cupi
illuminati per me.

Mi spoglio del volto
che piange sul marmo,
che calmo s'infrange
tutto d'un colpo, d'incanto.
Intanto vi canto
in lutto sconvolto,
quasi che tange di pianto
ogni mio cancro irrisolto.
Come s'il fato vi piange,
come s'il fiato s'è corto
come s'importa che giace
il mio mondo.
Giace qui in fondo,
in ogni sprazzo di vuoto
ch'ho tenuto nascosto
soltanto per me.

Poesia tratta da "Animare i Morti".

Pezzi di Me.Where stories live. Discover now