Piacevole Singulto

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Vano sguardo verso il cupo,
piacevole singulto
che dilani celere le membra.
Scorri arido, alla luna ululo,
incantevole tumulto
che l'occhio cenere smembra.

Odo canti eterei, avviluppano'l cuore.
Sidèrei con la sua voce,
cinerei, dentro mi cuoce,
tanto caldi che or vi provo dolore.

Tanto caldi che funerei vi languiscono,
ma mi patiscono compassionevoli.
Come candele m'ardiscono
palpitano i ventricoli con passi fievoli
che quasi mi rattristano.

Che sei 'l sole che non sorge per me,
che m'illumina gli occhi di riflesso.
Che mi scuote dentro come se
esplodesse questo buio pesto.

Una rara luce che non posso
tenere dentro una lanterna,
libera da ciò che mostro
ché ciò ch'è nostro non si spenga.

Eppure le volte chiedo
qual destino dona gioie altrui,
e a me che ne do, non tornan dietro?
Verrà presto l'ora in cui
mi sgretoleró come del vetro
dinnanzi ai terremoti del torace
che nei momenti bui
nello scuotere audace vi crepo.

Difficile v'è accettare che tale bellezza
m'è quasi inarrivabile.
Difficile come cercare una carezza
soffrendo tagli sulle guance.

Eppure ogni giorno che respiro
ringrazio la vita
d'aver trovato te.

A volte s'incontrano persone così belle che anche soffrire per loro diventa una cosa bella.

Pezzi di Me.Where stories live. Discover now