Lui rise insieme alla sua compagna di malefatte bionda e il turchino, quest'ultimo solo per cercare di sdrammatizzare, imbarazzato com'era.

D'un tratto però, la risata calma del rosso si spense, il suo viso si fece stupito, serio e preoccupato tutto in un solo minuscolo istante: - Cosa... che ti è successo?! -.

Scavalca i banchi venendoti incontro: - Che hai fatto alla guancia?! Poi sei tutta sporca! - ti guarda, cercando nella sua testa una qualche spiegazione che potesse fargli connettere tutti i tasselli che formavano il puzzle.

- Delle fan, credo, di Asano mi hanno strattonata... - dici ancora persa tra i tuoi pensieri, fino a quando Maehara non ti prende il viso, girandolo piano, facendoti tornare come qualche minuto prima, quando ti avevano tirato quello schiaffo, facendo sì quindi che la tua mano si scostasse dalla guancia.

- E ti hanno tirato uno schiaffo... - dice tristemente, guardandoti negli occhi.

Sentite dei rumori "viscidi", e girandovi, notate che si tratta di Korosensei, che era circondato a un'aura di furia, e che era diventato letteralmente di colore nero, come la pece, o il petrolio: - Alzare le mani su una mia studentessa! Io..! -.

- NO! - urli tu, interrompendolo, e attirando di nuovo gli sguardi su di te, catturando quindi anche l'attenzione di tutti - BASTA! Non potete sempre proteggermi! Io... non capisco cosa ho fatto... ma sicuramente Gaku-kun ha i suoi motivi per essere arrabbiato con me! Quindi basta... non posso più stare sulle vostre spalle per un mio errore! - dici risoluta, ed intenzionata a rassicurarli sul da farsi.

Loro abbassano lo sguardo: - (t/n)... veramente la colpa è mia e di Akabane. - ti confessa Ryo.

Guardi i due, confusa e perplessa: - Ma... di che stai parlando..? -.

- Vedi... quando siete usciti al cinema... vi abbiamo seguito... e quando Karma ha preso il suo posto... io mi sono finta te e... ho litigato di proposito con Asano... facendolo arrabbiare molto... mi dispiace... - dice, senza il coraggio di guardarti in viso, permettendosi poi di abbassare lo sguardo a terra.

Tu sei basita, incredula: - Voi... Tu lo sapevi che mi piaceva! -.

- Mi spiace... - strinsero entrambi i pugni per la frustrazione, mentre tutti li guardavano tristi e preoccupati.

- Perché lo avete fatto?! Sono stata derisa, mi hanno tirato uno schiaffo, per cosa poi?! -.

Nessuno disse nulla, nemmeno il professore, che guardava i suoi studenti dispiaciuto per questo distacco.

Tremi dalla rabbia, stringi i pugni e li guardi furibonda, mentre un fiume di emozioni ti scorre nelle vene, mentre tantissime parole vagano nella tua mente, ma solo una esce, forte e  chiara: - EGOISTI! - urli, per poi correre via indignata, nemmeno tu sai dove.

Non provano nemmeno a seguirti o chiamarti, sanno che peggiorerebbero solo la situazione, ora come ora.

Ti fermi nel bosco, con il fiatone, mentre inizia a piovere, permettendo ai tuoi abiti cià sporchi, di bagnarsi, e di lasciare i capelli attaccarsi ad essi. Sei arrabbiata, e come darti torto?

Rimani ferma in piedi sotto la pioggia, come se essa non esistesse, o non potesse sfiorarti, fino a quando non senti dei passi, e l'acqua smette di scenderti addosso, smettendo anche di provocare tutti i brividi di freddo per l'aria che era diventata gelida.

Alzi lo sguardo e noti degli occhi viola magnetici: - Gaku-kun... -.

Lui sorride, come faceva solo con te prima che tutto questo bordello avvenisse. Ti butti fra le sue braccia, lasciandoti andare all'istinto e al cuore dolorante, dimenticandoti di tutto e di tutti.

Ti senti avvolgere dal suo abbraccio libero, mentre ignora che entrambi avete i vestiti ormai fradici; questa situazione però, non riesce a non strapparti un sorriso.

             *skip*

Asano ti ha portato in infermeria, dove ti sei cambiata e asciugata, e ora, con una coperta sulle spalle, lui ti porge un the caldo.

Fai un sorriso: - Allora... E' successo qualcosa? - ti chiede lui, sedendosi al tuo fianco; gli spieghi tutto a partire dall'incidente con le ragazze.

Lui ti mette una mano sulla testa, come per darti sicurezza: - Ti farò tornare nella nostra classe. Quei ragazzi vogliono prenderti in giro e allontanarti da me! E questa storia ne è la prova! -.

- D-Davvero..? - chiedi come conferma, delusa. Lui annuisce e ti appoggi alla sua spalla - Mi fido di te allora! -.

Lui sorride: ti da di nuovo sicurezza come un tempo, non vuoi più spostarti, e lui sta lì, al tuo fianco, pronto a sostenerti in un momento in cui sei affranta e dispersa nello sconforto.

Cosa un assassino può imparare {KARMA X READER}Where stories live. Discover now