Incomprensioni, ovvero "quando penso di essermi spiegata e invece...

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Per venti lunghi anni ho fatto la commerciante. 

E già so che la mia capo editor mi avrebbe bocciato l'incipit del capitolo. Non esistono "i lunghi anni", come non esistono "i lunghi istanti" o gli "istanti infiniti". E che dire del verbo fare? Boh! So solo che ogni volta che mi metto a scrivere ho il terrore della mannaia della signora "dalla penna rossa", come l'ha definita qualcuno che adesso non mi va di nominare. Vi dico solo che questo qualcuno si era offeso per le correzioni di Mgb (n.d.a. Maria Grazia Beltrami). E quindi? Quindi niente, era solo per dire che in editoria esistono delle "figure" che lavorano dietro le quinte, che vengono nominate solo quando ci fa comodo, quando un libro ottiene il successo che lo scrittore pensa di meritare, ché se il libro non vende la colpa è dell'editore, dell'editor, del correttore di bozze, della quarta di copertina non incisiva, del grafico che ha fatto la copertina, dell'ufficio stampa, del diavolo di lettore che non ha capito lo stile dell'autore e il messaggio che voleva veicolare. Si fa presto a dare la colpa agli altri. E questo succede ovunque.

In editoria succede molto più spesso di quanto si pensi. Mi vengono in mente un paio di episodi e le successive reazioni: il dorso di una copertina con il nome dell'autore sbagliato (vi lascio solo immaginare le reazioni dello scrittore, che pure aveva dato il "visto si stampi") e la grafica di una copertina che non era sbagliata. Nel primo caso è successo il finimondo, nel secondo caso... anche. Capite anche voi, quindi, che come si fa si sbaglia, accontentare tutti non si può, ma c'è sempre il cugino di mio cugino che può fare meglio: quello ha fatto la brochure di un ristorante, vuoi che non sappia fare la copertina di un libro? Non c'è nulla di inventato in questa parte, è successo nella mia casa editrice e penso sia successo anche ad altri editori.

Gli scrittori sono degli artisti e, in quanto tali, particolarmente suscettibili (mi ci metto anche io nel mezzo) ed eterni incompresi. Non tutti, ma la maggior parte è così presa dal ruolo tanto da perdere di vista la parte essenziale di un libro: il contenuto. Chi era quello che disse "non si giudica un libro dalla copertina"? Non lo so e non voglio nemmeno saperlo. Se proprio vi prude il ditino andate su Google e cercate la fonte.

Tutta questa premessa per dire tutto e nulla, dovevo scrivere qualcosa per introdurre quello che verrà dopo: l'incomprensione, mea culpa, che si riallaccia alla colpe di cui sopra (tanto per fare qualche giro di parole e per strapparvi un sorriso).

Dovete sapere che nel gruppo Facebook della casa editrice, dove ci sono gli autori e lo staff, spieghiamo tutte le iniziative, le promozioni, li informiamo sulle nuove uscite, ecc... Questa di Wattpad è una di quelle che pensavo di aver spiegato bene, con tutti i "crismi" del caso, e nel caos creato dall'emergenza sanitaria in cui ci troviamo. Ho pensato che fosse cosa buona e giusta far lavorare autori ed editor a questo progetto, anche per allontanare questo brutto demone del Covid–19 per qualche ora. Ecco, lo pensavo. E invece no!

Sta di fatto che nella mail cominciano ad arrivare i testi e mi accorgo che qualcuno è andato fuori tema. Ho letto un paio di racconti e mi sono detta: e adesso come li inserisco nel contesto che avevo delineato? Complicatissimo!

Li ho letti e riletti e solo oggi ho trovato la soluzione, che non è nemmeno una soluzione, ma un attachment per dire all'autrice che il racconto mi è piaciuto un casino.

Il fantasma dell'"Angelica"

Zio Giulio era un vero bibliofilo, la sua libreria era immensa e aveva le tessere di tutte le biblioteche di Roma. Non aveva un titolo di studio, ma la sua cultura enciclopedica gli aveva permesso di farsi conoscere negli ambienti culturali di mezza Roma.

Era stato introdotto nei salotti più esclusivi da un certo magistrato conosciuto per caso al "Caf è Sant'Eustachio", uno dei bar più antichi della capitale, quello che si dice faccia il caffè più buono di Roma; il suo circolo preferito aveva come protagonista indiscusso l'onorevole Andreotti; non si perdeva una delle sue battute pungenti ed era orgoglioso di calpestare gli stessi tappeti persiani dove era passato l'ottavo re di Roma.

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⏰ Last updated: Mar 23, 2020 ⏰

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