8. Qualche bicchiere di troppo

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Edward

"Amico, devi farmi un favore" vedo Aiden correre verso di me, e aggrotto la fronte.
"Devi accompagnare tu Madison a casa, io non posso perchè sai già che la macchina e piena mentre Noah è gia ubriaco e non può guidare in quelle condizioni" mi spiega, e vedo Camille avvicinarsi.

"Non riesco a trovare Madison" ci avvisa, guardandosi intorno, visibilmente preoccupata.

"Trovala e accompagnala a casa" mi dice Aiden, mentre Camille si allontana per provare a chiamare la sua amica.

"Che cazzo sono, un babysitter?" chiedo scocciato.
Per me non sarebbe un problema accompagnarla, ma so già che si metterebbe a fare storie.

"Grazie amico" Aiden mi da un pacca sulla spalla e poi si avvicina a Camille per rassicurarla.

Allontano da me il bicchiere sapendo che non potrò bere visto che devo guidare.

"Dov'è Madison? Era con te prima!" chiedo a Noah, alzando la voce per farmi sentire.
"Non lo so, l'ultima volta che l'ho vista era al bancone per farsi servire un cocktail"
"L'hai fatta bere?"
"È lei che ha insistito, te lo giuro!" smetto di ascoltare Noah e mi allontano con una smorfia.

Ma tu guarda cosa mi tocca fare per quella ragazzina.

Serro la mascella e continuo a cercarla, la trovo a ballare con un tizio che ci sta spudoratamente provando con lei.
Appena la vedo mi tranquillizzo e mi avvicino.

"Ti va di fare un giro al piano di sopra?" le chiede quel tizio, con un ghigno.

"Ti va di conoscere il mio pugno?" attiro Madison a me mettendole una mano sul fianco, e la sento sussultare.

"Chi è? Un tuo amico?" scherza Madison, riferendosi al mio pugno.
Puzza di alcol, ma quanto ha bevuto?

La osservo e non riesco ad essere incazzato con lei.
Ha un'aria così ingenua e spensierata, con le guance rosse e le labbra schiuse, è davvero bella.

"Stava ballando con me" il ragazzo di prima le prende il polso, e io sbuffo.
"Non sono un fottuto giocattolo" si lamenta Madison, allontanando sia ma che lui.
"Tu, balli davvero male" dice al ragazzo, che la guarda a bocca aperta "e tu, portami da Camille" persino da ubriaca vuole dare ordini.

Il ragazzo si allontana sbuffando e io mi giro verso Madison, che sta camminando.

"Ti riporto a casa" la avviso.
"Non sono Cenerentola e non sono venuta fin qui con una zucca, mi accompagna Noah" lo indica, mentre balla come un pazzo.

"È ubriaco, dai, vieni" la prendo per mano e stranamente non si oppone, e ci dirigiamo verso la mia macchina.

"Oh che bella macch-" non riesce a finire la frase e inizia vomitare. Sullo sportello della mia macchina.

Faccio un respiro profondo e serro la mascella, cercando di mantenere la calma.

Che cazzo si fa in queste situazioni? Devo restare a guardarla? O forse dovrei aiutarla?

Opto per la seconda opzione e mi avvicino a lei, tenendole ferma la coda e dandole delle pacche sulla schiena.

"Vuoi che chiami qualcuno?" le chiedo ma lei scuote la testa.
"Mi sento meglio" mi dice, e io le passo un fazzoletto.
"È stata una scena davvero imbarazzante" ammette, mentre io metto in moto la macchina.
"La scena più brutta è stata vedere la mia macchina sporca" le lancio una rapida occhiata e lei ridacchia.

"Metti la cintura" mi rimprovera, e io faccio come ha detto.
"Ti porto a casa tua quindi?" le chiedo, guardandola un'altra volta per assicurarmi che stia bene.
"No, mia madre non può vedermi in questo stato e poi starà già dormendo. Posso andare a casa di Camille" mi dice, osservando il finestrino.

La città è vuota, eppure lei sembra attratta dal paesaggio, e sta sorridendo leggermente.
Instintivamente sorrido anche io.

"Puoi venire da me" le dico, smettendo di guardarla.
"Va bene, l'importante è avere un letto comodo" fa spallucce, e io fermo la macchina.

"Da ubriaca sei meno antipatica, sai?" le faccio notare, aprendole lo sportello.
"Probabilmente domani quando mi sveglierò vorro ucciderti per avermi portato a casa tua, quindi inizia a scavare la tua fossa" mi punta un dito contro, facendomi ridere.

Il telefono mi squilla, e mi arriva un messaggio di Melissa che mi chiede dove sono.
Ignoro il messaggio e apro la porta.
La osservo mentre guarda casa mia.
"Ma qui dentro ci vivono cinquanta persone?" mi chiede, entrando in cucina.

Effettivamente la casa è troppo grande, considerando che ci viviamo solo io, mia madre e mia sorella.
Mio padre è quasi sempre a lavoro, mentre mio fratello...è mio fratello.
Non siamo una famiglia unita, ecco.

"Il bagno è infondo a destra, puoi tenere questi per stare più comoda" le passo una mia maglietta e dei pantaloni della tuta.

Lei annusa la maglietta e sorride.
"Mi piace il tuo profumo" confessa e io sorrido.

"Domani se ti ricorderai tutto mi divertirò a prenderti in giro per tutti i complimenti che mi stai facendo" rido e lei mi fa la linguaccia, per poi dirigersi in bagno.

Sto facendo meno lo stronzo, e non è da me. Semplicemente voglio prendermi cura di lei, e non so perché ma farlo mi fa stare bene.

Vado in cucina e le riempio un bicchiere d'acqua nel caso in cui abbia sete.

Quando ritorno in camera mia per cambiarmi, la trovo addormentata sul mio letto.

Sembra così innocente mentre dorme, si è sciolta i capelli che le ricadono sul viso. La mia maglietta le sta fin troppo larga, così come i miei pantaloni che ha accorciato con dei risvoltini.

Mi faccio una doccia e resto solo con i boxer. Sto per stendermi sul letto, ma poi penso che si arrabbierebbe se mi trovasse nel letto con lei domani, e potrebbe farsi strane idee, così decido di dormire in camera di mio fratello.

Io, Edward Collins, sto rinunciando a dormire con una ragazza per non darle fastidio e mi sto anche preoccupando per lei.

Oh Madison, ma cosa mi stai facendo?

N/A

Ed ecco un nuovo capitolo! È un po' corto rispetto agli altri, ma ho voluto scriverlo solo dal punto di vista di Edward, per farvi un po' capire cosa lui pensa di lei.

Cosa ne pensate di Madison ubriaca?

E niente, spero vi sia piaciuto e se è così fatemelo sapere con una stellina o un commento perché fa sempre piacere.

Alla prossima <3

Chiedimi di restareWhere stories live. Discover now