capitolo ventinove

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Aveva chiamato, sarebbe rientrato il giorno dopo, domani, e l'ansia era tornata più forte di prima, a tal punto che mi venne da vomitare, ma non riuscii a rigettare nulla perché nulla avevo mangiato.

Volevo urlargli contro e fargli capire il mio dolore, volevo parlare con lui, ascoltare quello che aveva da dire, perché se mi avesse dato una motivazione valida, mi sarei messa l'anima in pace, se non fosse stata valida, avrebbe dimostrato la sua identità da stronzo che fin dall'inizio avevo colto.

Ma in qualunque modo sarebbe andata, sapevo già che avrei sofferto di un dolore così aspro che mi avrebbe portato ad un'alta febbre. Lo aspettavo e lo volevo, ma avevo paura di scoprire cosa si celava dietro al suo oscuro atteggio.

AmplessoWhere stories live. Discover now