capitolo ventotto

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Avevo perso l'appetito e anche se avessi voluto, non ne sarei stata capace perché l'ansia mi lacerava lo stomaco costantemente.

Il dolore mi aveva paralizzata, non sapevo cosa fare; avevo provato a chiamarlo più volte in diversi giorni, ma il suo telefono doveva essere spento o non raggiungibile, si stava comportando da codardo più di quanto mi fossi comportata io.

A malapena riuscivo a mandare giù i sorsi d'acqua, ma quelli erano più essenziali del cibo. Era il terzo giorno che Harry mancava da casa.

AmplessoWhere stories live. Discover now