3. Sono Stato Io.

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Entrai in cucina, seguendo la fidanzata di mio fratello... E mi ritrovai Harry.

Indossava una canotta bianca molto scollata che lasciava intravedere un petto scolpito e le braccia muscolose... con un paio di skinny jeans strappati alle ginocchia e fasciavano le gambe spesse.

I suoi capelli ricci di un colore dolce come il cioccolato, si mossero scoprendo e incorniciandogli il viso...
E gli occhi verde smeraldo si posarono su di me.
Fece un'espressione insolita...
Era sorpreso nel vedermi... Forse non si aspettava un ospite...

"Noah, io ho invitato un paio di amiche che sono nella camera degli ospiti, torno da loro. Tu mangia pure e se ti va, vieni pure a fare un salto." sorrise Gemma per poi salire le bianche scale in marmo.

La seguii con lo sguardo poi mi sedetti al tavolo di fronte a Harry.

Non lo salutai... Infondo non gli interessava neanche sapere chi fossi.

Davanti a me c'era del pane in cassetta, maionese e prosciutto... Avevo una fame micidiale... Non avevo fatto né colazione né pranzo.
Perciò mi preparai un sandwich...

Harry mi guardava come se stessi facendo la cosa più oscena del mondo...

Gli lanciai uno sguardo di fuoco... E ritornai alla mia cena...
Tagliai il panino a triangolo e spalmai tutti gli ingredienti dentro...

Poi presi il cellulare...
E notai con gran piacere che era arrivata una notifica...

Finalmente Olly si è fatta viva...

Da: Olly
Hey, scusa se non ti ho contattata prima ma sono successi casini...

Le risposi mentre divoravo in modo poco femminile quel panino...

Da: Noah
Lo so, lo immaginavo stai tranquilla!

Poi all'improvviso un colpo di tosse nervoso, come per richiedere la mia attenzione...
Era Harry...

Abbassai il telefono e lo guardai inarcando un sopracciglio...

"È da prima che mi fissi, si può sapere cosa vuoi?" chiesi incrociando le braccia al petto.

Non mi dette subito risposta, inizialmente accolse la mia domanda con un sorriso soddisfatto...
Poi dalle sue morbide e rosse labbra uscì quello che era l'interrogativo che mi viene posto sempre da chiunque incontri, sopratutto mia nonna.

"Non saluti?" chiese imitando la mia posizione, i suoi arti si vanno ad incrociare ad altezza del petto, solo che a lui dava un'aria molto più autoritaria.
È tutto merito dei muscoli delle sue braccia, anche perché le mie erano incredibilmente floscie e burrose, forse dovrei riscrivermi in palestra...

"Ciao Larry." sorrisi a denti stretti, riguardando il cellulare facendogli capire che la conversazione era finita...

Ma ovviamente lui non la pensava allo stesso modo.

"Harry." mi corresse... Non sembrava infastidito anzi, abbastanza divertito... "Il mio nome è Harry."

Si alzò dalla sedia e a piedi nudi uscì dalla cucina, afferrando però prima una bottiglia di birra...

Sentii ogni suo passo fino a quando si lanciò pesantemente sul divano...
Più precisamente sul mio cappotto.

Allora lo fa apposta?!

Poi una voce...

"Quello nello sfondo è il tuo ragazzo?" chiese ridendo...

Rideva di gusto, una risata che mi vibrò l'anima talmente era provocatoria.

God Of War - Harry StylesМесто, где живут истории. Откройте их для себя