🌬 - Capitolo 15

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Jemma camminò per un po' in silenzio, sperando di trovare qualcuno dei suoi amici o anche solo di capire dove fosse e come uscire di qui.

Ogni tanto sentiva la voce di uno di loro, ma ogni volta si rivelava uno stupido scherzo dei due fratelli dell'Aria.

Poi all'improvviso un urlo squarciò quel silenzio per certi versi assordante e quello era certamente reale, Jemma ne era sicura. Non era soffuso come quelli che le facevano sentire, no quello era perfino agghiacciante.

La ragazza non perse tempo e si fece strada verso l'origine di quel suono, le sembrava estremamente familiare.

Si fermò quando vide i rami muoversi e poi finalmente Hunter che correva velocemente con il volto pallido quasi avesse visto un fantasma. Il ragazzo si fermò alcuni secondi nel momento in cui la vide, la sua espressione era tanto sollevata che Jemma iniziò quasi a spaventarsi. Poi il ragazzo si ridestò nel momento in cui un altro verso invase la foresta e i suoi occhi tornarono a essere spiritati.

<<Che cosa fai? Corri!>>, esclamò prendendola per un braccio e tirandosela dietro senza lasciarle il tempo di realizzare.

Continuarono a correre senza lasciarsi per chissà quanto tempo. Jemma iniziava perdere fiato non riuscendo a stare al passo, Hunter era un giocatore di football quindi abituato a correre, anche se le sembrava stesse incespicando anche lui. Così si ritrovò a lasciare la mano del ragazzo per riuscire a riprendere fiato, mentre Hunter si fermava con il terrore negli occhi.

<<Che cosa stai facendo?>>, le chiese con il fiato corto e gli occhi leggermente socchiusi forse per la stanchezza.

<<Mi vuoi dire che sta succedendo?>>, domandò la ragazza cercando di respirare a fondo.

Hunter si umettò le labbra spostando lo sguardo da lei alle piante dietro alle sue spalle.

<<Vieni.>>, disse poi prendendola nuovamente per il braccio e tirandola dietro a un masso lì vicino per nascondersi.

Jemma appoggiò la schiena alla roccia fredda respirando piano e girando poi la testa verso il moro al suo fianco.

Hunter aveva la fronte imperlata di sudore, gli occhi chiusi mentre il petto si alzava e abbassava freneticamente e il viso contratto in una smorfia. Effettivamente, a guardarlo bene, era veramente pallido.

<<Hunter... - lo chiamò in un sussurrò - Cosa c...Oh mio Dio>>, esclamò poi notando il braccio del ragazzo, colorato di rosso cremisi. Le gocce di sangue che uscivano copiose dalla ferita scivolavano sulla pelle fino a cadere pigre sull'erba. Come aveva potuto non notarla? Era anche piuttosto profonda.

Hunter aprì gli occhi e si voltò verso di lei con un sorriso appena accennato.

<<Shh...>>, sussurrò il ragazzo nel momento in cui sentì un rumore.

<<Ma sei...>>, provò a dire lei prima che Hunter le mettesse una mano sulla bocca per zittirla.

<<Stai zitta, Jemma. Per favore.>>, mormorò appoggiando la fronte su quella della mora chiudendo gli occhi, mentre poco più lontano da loro un albero sradicato cadeva facendo tremare la terra e facendo spaventare la ragazza che buttò un occhio oltre la pietra.

Avrebbe preferito non averlo fatto dopo quello che vide: una strana creatura completamente bianca si stava dimenando infuriata. La lunga coda si muoveva tagliando qualsiasi cosa si trovasse nel suo cammino, sopra si poteva ancora notare il sangue di Hunter, gli occhi erano quasi chiusi e coperti dal pelo, anche se lei sembrava vederci benissimo.

Jemma si abbassò, spostando lo sguardo terrorizzato su quello di Hunter che non aveva intenzione di guardare da nessun'altra parte se non lei. Stava diventando fin troppo pallido e la pressione sulle sue labbra stava venendo a meno.

𝗜 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗗𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗘𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora