•Parte 9•

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Nana Komatsu

Ero in ansia perché dopo due ore Nana non mi aveva ancora chiamata per dire com'era andata.
Poi finalmente squillò il telefono:
"Com'è andata?" Chiesi senza darle il tempo di dire niente.
"Hanno deciso di farci firmare un contratto." Disse lei felice.
"Sono molto felice per voi." Urlai quasi senza nemmeno accorgermene.
"Volevamo andare a festeggiare, ma non sappiamo dove, mi chiedevo se ti andava di prepararci qualcosa."
"Certo, sarò felicissima di farlo."
"Ok allora tra un pò saremo li." Disse lei per poi chiudere la telefonata.

Ero davvero felice di passare un'altra serata insieme, anche Sastuki si era molto affezionata a loro ed era felice di vederli.
"Mamma, vengono tutti?" Mi aveva chiesto.
"Si, tesoro." Lei sorrise entusiasta; un sorriso che riconoscevo molto simile al mio da bambina e poi aveva insistito per aiutarmi a preparare qualcosa.

Poi finalmente arrivarono, erano tutti sorridenti, Sastuki andò ad abbracciare tutti e pure io, dopo avergli fatto le congratulazioni.
Ci sedemmo a tavola e mangiammo quello che avevo preparato.
"Questa cena è davvero buona." Disse Nobu, io lo ringraziai e poi iniziai a sparecchiare.

Mentre ero in cucina arrivò Nobu:
"Hai bisogno di qualcosa?" Chiesi io vedendo che non diceva niente.
"No, volevo solo farti compagnia e poi è da un pò che non parliamo."
"Già, sono felice che abbiate la possibilità di ricominciare."
"Si" cominciò lui "Dopo tutto quello che è successo non ci speravo più, se qualcuno dopo la morte di Ren mi avesse chiesto dove mi sarei visto dopo 10 anni, non avrei mai pensato a tutto questo, alla band, al contratto...e a te."
"Si, non l'avrei mai detto neanche io, come quando mi sono trasferita a Tokyo non avrei mai pensato di affittare un appartamento con una sconosciuta o che mi sarei sposata con Takumi." Lui stava per dire qualcos'altro quando suonò il campanello.

"Vado io." Disse Nana, lei aprì la porta mentre io ero girata di schiena.
"Che cosa ci fai qui?" Esclamò Nana, in quel momento mi girai anch'io e non riuscivo credere ai miei occhi:
davanti a Nana, ancora fuori dalla porta, c'era Takumi.

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Nana 707Where stories live. Discover now